Con l’allegata nota flash n. 4 del 21 dicembre 2012, relativa ai principali indicatori congiunturali sul mercato del lavoro ed economici nazionali e internazionali, il Ministero del lavoro ha analizzato l’evoluzione dell’occupazione e della disoccupazione nel terzo trimestre del 2012.
Dall’analisi è emerso che la crescita dell’occupazione tendenziale è risultata negativa (-0,7%) per il quarto trimestre consecutivo, ed in particolar modo nel settore industriale, a causa principalmente della contrazione dell’attività economica e del conseguente peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro negli ultimi 3 trimestri del 2012.
La riduzione delle unità di lavoro (ULA)1 attestatasi, nel terzo trimestre del 2012, intorno ad uno 0,5% e che ha interessato maggiormente il settore delle costruzioni, è stata, però, attenuata dal ricorso agli ammortizzatori sociali. E’ risultato, infatti, un aumento, rispetto al medesimo trimestre dell’anno precedente, delle ore di cassa integrazione autorizzate pari a circa il 22,2%, salito fino al 27,5% nel mese di novembre.
Dall’indagine trimestrale ISTAT sulle forze lavoro è risultato, nel medesimo trimestre di riferimento, un continuo decremento del numero degli occupati nell’industria in senso stretto, che è maggiormente accentuato nel settore delle costruzioni (- 5,8% pari a – 107.000 unità) e che ha riguardato in particolare il Sud (- 9,8).
In aumento, inoltre, il numero delle persone in cerca di occupazione (+ 30,6%) nella fascia di età 15-24, che ha determinato, a sua volta, un aumento del tasso di disoccupazione2 di circa 5 punti percentuali, rispetto all’anno precedente.
Dall’indagine sulle grandi imprese è emersa, infine, una flessione tendenziale delle ore lavorate nell’industria (-3,3,%) ed in particolar modo nel secondo trimestre del 2012. Dal confronto, infatti, tra le Ore di Cig (per 1000 ore lavorate) e le ore di straordinario, nelle imprese dell’industria con almeno 10 dipendenti, si osserva che, già dal primo trimestre del 2012, aumentano le ore di CIG (21,5 ore per 1000) e diminuiscono le ore di straordinario (- 0,2 ore per 1000).
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1le unità di lavoro a tempo pieno (ULA) si possono riferire al lavoro prestato nell’anno da un occupato a tempo pieno, oppure alla quantità di lavoro equivalente prestata da lavoratori a tempo parziale o da lavoratori che svolgono un doppio lavoro, al netto della cassa integrazione.
L’unità di lavoro non è dunque legata alla singola persona fisica ma si riferisce convenzionalmente a una quantità di lavoro standard a tempo pieno definita dai contratti nazionali.
2Calcolato come rapporto tra persone in cerca di lavoro e forza lavoro (somma delle persone in cerca di lavoro e degli occupati).
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