Si informano le imprese e le Associazioni che lo scrivente ufficio ha ricevuto dalla Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, l’informativa riguardante la presentazione del nuovo Piano di “Politica Energetica” del Governo del Guatemala, volto a modificare, nel corso del quinquennio 2013-2017 la posizione di eccessiva dipendenza del Paese dalle importazioni di petrolio, che rende i costi energetici in Guatemala i più alti dell’America Latina.
La nuova strategia del Governo guatemalteco punta ambiziosamente a sviluppare, nei prossimi 15 anni, nuove fonti rinnovabili nel rispetto dell’ambiente, al fine di abbassare i costi e fare del Guatemala un Paese esportatore netto di energia a livello regionale.
Secondo le direttive illustrate dal Governo, nel 2027 ben l’ 80% della generazione elettrica dovrebbe provenire da fonti rinnovabili ecosostenibili, con l’aumento del tasso di copertura attuale (circa l’80%) alla quasi totalità del territorio nazionale e l’esportazione delle quantità residue tramite il sistema di interconnessione esistente con il Messico e i Paesi centroamericani.
L’obiettivo è quello di passare dagli attuali 2.400 MW a 4.000 MW di produzione, con la costruzione di nuovi impianti di energia pulita nel settore idroelettrico e in quello geotermico; al riguardo, si segnala che le imprese spagnole Gruppo Ortiz e Rainbow Energy si sono aggiudicate la realizzazione di uno dei più grandi parchi solari dell’America Latina con una potenza installata di 50 MW su un’area di 300 ettari e un investimento di circa 140 milioni di dollari.
Sempre da parte spagnola è anche prevista l’installazione di un parco eolico sulle falde del Vulcano Pacaya, dato che il potenziale eolico del Paese è valutato in 280 MW, attualmente non sfruttati.
Il Guatemala punta a divenire un hub regionale di produzione elettrica, sfruttando pienamente la rilevantissime risorse idriche ed energetiche; nel solo settore idroelettrico si stima, infatti, che solo il 15% del potenziale di cui dispone il Paese sia sfruttato, mentre nel settore geotermico si stima che sia utilizzato solo il 5% delle risorse disponibili, valutate in 1.000 MW.
Tra le imprese straniere ivi operanti, si segnala Enel Green Power che ha provveduto, negli ultimi anni, alla costruzione di cinque centrali idroelettriche; nel settore geotermico si registra la presenza di due ditte israeliane (per una produzione complessiva di 50MW) e il crescente interesse ad effettuare investimenti più rilevanti da parte statunitense.
In tale contesto, interessanti opportunità si aprono per le imprese italiane, che vantano elevati livelli di tecnologia che ben possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi perseguiti dal Governo guatemalteco.
A tal fine, giova ricordare che il 30 e il 31 maggio prossimi si svolgerà, a Città del Guatemala, il Forum Sugli Investimenti che vede il settore energetico quale principale settore di interesse per le imprese straniere (vedi info n. 14 del 21 febbraio 2013)