SCHEDA STAMPA
PAGARE LE IMPRESE PER SBLOCCARE IL PAESE
PIANO ANCI-ANCE PER IL PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA PA
La recente apertura della Commissione Europea rispetto alla possibilità di superare i vincoli del patto di stabilità interno per consentire il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione italiana nei confronti delle imprese è un’opportunità che deve essere colta in tempi brevissimi dalle istituzioni nazionali.
Per questo motivo, ANCI e ANCE propongono al Governo e alla Commissione Europea un Piano biennale per smaltire l’enorme mole di debiti che la Pa ha nei confronti delle imprese.
PERCHE’ INTERVENIRE SUBITO
SOLDI PARCHEGGIATI NELLE CASSE
Le manovre di risanamento della finanza pubblica, attraverso Patto di Stabilità Interno, hanno prodotto una fortissima contrazione della spesa in conto capitale negli ultimi 5 anni, e l’accumulo nelle casse dei comuni di 13 miliardi di euro.
INVESTIMENTI BLOCCATI
L’inasprimento delle manovre economiche a carico dei Comuni, chiamati a generare avanzi di bilancio per rispettare il Patto di Stabilità, ha inevitabilmente condotto il comparto a tagliare la voce di spesa maggiormente comprimibile, ovvero gli investimenti. Istat rileva una riduzione della spesa per investimenti dei Comuni tra il 2007 ed il 2011 del 23% ed è prevedibile una riduzione pari almeno al 20% dal 2012, con effetti fortemente recessivi sull’economia locale e nazionale.
RITARDI NEI PAGAMENTI ALLE IMPRESE
Il Patto di Stabilità Interno, che limita fortemente la capacità di investimento degli enti locali, rappresenta assieme alle difficoltà finanziarie degli Enti ed alle inefficienze della Pubblica Amministrazione la principale causa di ritardo nei pagamenti.La dimensione finanziaria dei ritardi di pagamento della P.A. nel settore
dei lavori pubblici ha raggiunto ormai i 19 miliardi di euro ed è in costante crescita. Non solo, aumentano anche i tempi di pagamento: in media, le imprese che realizzano lavori pubblici sono pagate dopo 8 mesi e le punte di ritardo superano ampiamente i 2 anni.
LE IMPRESE CHIUDONO: Secondo i dati di Cerved Group, nelle costruzioni, le imprese entrate in procedura fallimentare sono aumentate del 29,2%. Complessivamente in quattro anni i fallimenti nelle costruzioni sono stati 10.380 su un totale di circa 45 mila nell’insieme di tutti i settori economici. Pertanto circa il 23% dei fallimenti avvenuti in Italia riguardano le imprese di costruzioni.
I LAVORATORI RESTANO A CASA: L’edilizia è tra i maggiori settori interessati al blocco dei pagamenti della PA e che maggiormente ha avvertito la crisi con conseguenze pesantissime sull’occupazione. L’Ance stima che dall’inizio della crisi il settore ha perso 360.000 occupati che salgono a 550.000 se si considerano i settori collegati. Un dramma che si consuma nel silenzio e che è paragonabile a 72 Ilva Taranto, 450 Alcoa o 277 Termini Imerese. Inoltre, anche il ricorso alla Cig continua a rimanere elevato: nel 2012 sono state raggiunte 140 milioni di ore autorizzate, più del triplo rispetto al 2008 (40 mln di ore).
A RISCHIO LA SICUREZZA DEL TERRITORIO: il blocco degli investimenti dei comuni ha comportato un disimpegno di risorse in settori importantissimi per la qualità della vita e per la sicurezza delle persone. In particolare i comuni investono in opere di tutela del territorio (rischio idrogeologico e infrastrutture di rete), realizzazione e manutenzione delle infrastrutture per la viabilità e i trasporti, realizzazione e manutenzione delle opere a servizio della scuola e per la pubblica sicurezza e la giustizia. Il prezzo sociale di queste manovre finanziarie è ormai insostenibile per la collettività.
PIANO ANCI E ANCE
üSblocco immediato, con un decreto d’urgenza, di 9 miliardidi euro di risorse dei Comuni già disponibili ma bloccati dal Patto di stabilità interno(a cui si dovrebbero aggiungere i 2 miliardi stimati delle Province). L’immediata disponibilità di queste risorse impone di adottare il provvedimento senza attendere la definitiva conclusione della trattativa in sede Ue.
Si tratta di un intervento straordinario (una tantum) che consentirà per un solo anno il riassorbimento di situazioni pregresse, senza compromettere il duro percorso di risanamento che i Comuni in questi anni hanno messo in atto; tale misura comporterebbe il peggioramento del deficit per un solo anno, senza effetti negativi stabili sulla finanza pubblica.
üPassaggio immediato dall’avanzo al pareggio di bilancio, adottando la regola stabile – golden rule – che comporti equilibrio di parte corrente e limite all’indebitamento, in modo da consentire una equilibrata politica di investimenti.
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