L’Ambasciata d’Italia ad Astana ci informa che è prevista a partire dal prossimo anno l’espansione del porto kazako di Aktau. In Kazakhstan è operativo attualmente solo un porto marittimo, quello di Aktau, capoluogo della regione Kazaka del Mangistau, situato sulla costa del Mar Caspio.
In prospettiva, è prevista inoltre la realizzazione di un nuovo porto a Kurik (a 70 km a sud di Aktau), riservato all’esportazione di petrolio.
- Progetto di espansione del Porto di Aktau nel Caspio
Già dal 2006 è stato avviato il c.d. “Progetto di espansione del porto di Aktau in direzione nord” che dovrebbe concludersi, nei Piani del Governo, entro il 2016, ma che, in passato, è stato più volte rimandato.
Aktau è stato ed è tuttora un porto dedicato soprattutto all’esportazione di petrolio via nave in direzione Baku, per il successivo trasporto del greggio ai porti e terminali petroliferi della Georgia sul Mar Nero, ma anche verso i porti russi del Caspio e/o via Volga.
Il progetto in questione è volto ad accrescere la capacità di handling del porto, ad un ritmo di 2,5 milioni di tonnellate all’anno, in particolare di “dry cargo”, in un contesto di notevole aumento stimato del traffico merci in Kazakhstan nei prossimi anni, come Paese di transito dei grandi flussi Europa-Cina e viceversa, per il quale è stato varato un ampio programma di progetti infrastrutturali (strade e, soprattutto, ferrovie inclusi hub logistico-industriali) lungo direttrici internazionali di comunicazione, comprese quelle via mare (Caspio), che dovrebbero facilitare l’aumento dei flussi di trasporto ovest-est (v. progetto della 2° nuova via della seta”).
Il porto di Aktau dovrebbe diventare un punto di snodo di tale network. Il progetto è stato suddiviso in tre fasi: a) la prima, per realizzare barriere frangiflutti e simili, è stata già completata. b)Si attende ora l’avvio della seconda fase di espansione del porto che potrebbe partire nei prossimi mesi ed avere una durata di 2 anni e che prevede, in particolare, attività di dragaggio.
L’investimento stimato al riguardo è di circa 24 milioni di US$. c) La terza fase prevede invece la realizzazione di tre moli per “dry cargo” (ossia merci diverse dal petrolio), quali, tra gli altri, metalli e grano (è previsto un terminale ad hoc per cereali della capacità di handling di 1 milione di tonnellate). L’investimento richiesto stimato ammonta a 122 milioni US$. Lo studio di fattibilità di tale fase dovrebbe concludersi entro il corrente anno.
Per supportare il potenziale di traffico, il progetto prevede anche la realizzazione di infrastrutture per l’ automatizzazione dell’attività di carico e scarico dei container per consentire un aumento della velocità di tali operazioni.
L’avvio in particolare della terza fase di espansione del porto di Aktau non è stata ancora fissata. Potrebbe prendere inizio nei primi mesi del 2014 e durare 18 mesi. In realtà dipenderà dall’allocazione dei fondi da parte del Governo che deve essere ancora stabilita. Ugualmente non è stata ancora decisa a quale procedura ricorrere per l’assegnazione dei relativi lavori.
In merito, le Autorità kazake hanno prospettato la formula della concessione secondo il principio “BOT”, attraverso tender, ma non si può escludere che possa essere scelto un altro meccanismo in proposito.
In effetti, in attesa che vengano realizzate tali opere, è stato firmato nelle scorse settimane un accordo tra le ferrovie Kazake (Temir Zholi), che hanno un ruolo primario nell’ambito del progetto in questione, e la società degli Emirati Arabi “DP World “, uno dei maggiori operatori di porti del mondo, per la gestione del porto di Aktau. I successivi negoziati per l’attuazione di tale accordo potrebbero ovviamente influire sugli sviluppo del progetto in parola.
- Porto di Kurik:
E’ prevista da vari anni la realizzazione di un nuovo porto a Kurik, sempre sul Caspio, a 70 Km a sud di Aktau, che sarà dedicato esclusivamente al trasporto di petrolio (via mare). Il progetto, prevede, oltre a varie opere portuali e depositi off shore di greggio, anche un cantiere navale che rientra tra le iniziative dell’accordo di cooperazione Eni-Kazmunaygas del 2009 (attualmente è in corso di svolgimento la fase preliminare di tale “shypard”).
L’investimento richiesto per tale opera si aggirerebbe sui 180 milioni US$ per le varie infrastrutture portuali e 200 milioni US$ per il cantiere, ma è ancora da definire il quadro finanziario.
L’avvio dei lavori per la realizzazione di tale nuovo porto appare tuttavia condizionato alle prospettive di incremento della produzione ed esportazione di petrolio kazako.