Con riferimento alla Country presentation tenutasi lo scorso 18 aprile (v. info n.36 del 27 marzo u.s.), si trasmettono di seguito alcune informazioni emerse in occasione dell’evento organizzato presso la Confindustria da Assafrica & Mediterraneo.
Il sultanato sta facendo un grande sforzo per diversificare la sua economia, ancora troppo dipendente dal petrolio. Perciò, pur rimanendo un mercato limitato (circa 3 milioni gli abitanti, secondo il Fmi) sta diventando un luogo di interesse per le imprese straniere e anche per quelle italiane, visti anche gli ottimi rapporti con il nostro Paese.
«Il nostro obiettivo – ha spiegato l’Ambasciatore italiano a Mascate, Paola Amadei– è far conoscere innanzitutto il Paese. Oggi l’Italia in Oman ha una presenza non numerosa ma molto qualificata. Ci sono grandi e medie società che operano soprattutto nel campo delle opere infrastrutturali».
In effetti, il Piano di sviluppo 2011-2015 prevede investimenti in infrastrutture per 60 miliardi di euro: lo scopo è creare un grande polo logistico integrato che assicuri l’interoperabilità dei trasporti attraverso l’integrazione di aeroporti, porti, strade e ferrovie.
Si stanno ampliando l’aeroporto internazionale di Mascate e quello di Salalah e se ne stanno realizzando altri quattro, in collegamento con altrettanti porti a Sohar, Salalah e Dqum, mentre il porto di Mascate sarà riconvertito a porto turistico. «Anche il turismo – ha continuato l’Ambasciatore Paola Amadei – è uno dei settori su cui il Paese punta, e questo vuol dire edilizia, forniture per alberghi, servizi, e tutto ciò che è collegato.
Gli italiani qui hanno già partecipato alla realizzazione di autostrade, cavalcavia, lavori di fondazioni, tutti lavori altamente qualificati.
L’Oman, inoltre, ha una posizione geograficamente strategica e può porsi come hub logistico sulle rotte commerciali che vanno dall’India all’Africa. «È proprio questo il punto di forza del Paese – ha affermato Fabio Scacciavillani, Chief economist del Fondo sovrano omanita – se guardiamo a una prospettiva di 20 anni, vediamo che l’Oman si trova a cavallo dei due grandi boom demografici, gli ultimi che avrà l’umanità: quello indiano e quello africano.
Sta inoltre nella fascia che comprende Iraq, Iran, Turchia e Repubbliche dell’Asia centrale, un’area che conoscerà una crescita importante. In molti Paesi africani, inoltre, ci sono comunità omanite. Un altro aspetto importante è il commercio, ci sono free zone e un trattato di libero scambio con gli Stati Uniti».
A proposito di commercio, l’export italiano verso il Paese consta prevalentemente di macchinari, il 25% del totale dell’export, che nel 2012 è stato di circa 400 milioni di euro, con un aumento del 35% sul 2011.
Nel paese si è assistito negli ultimi anni ad un grandissimo boom dell’edilizia, sia pubblica che privata, che vede coinvolte alcune aziende italiane, che sempre di più partecipano alle selezioni ed alle gare di appalto.
Per completezza d’informazione, si allega una presentazione sulle opportunità d’investimento nel Paese a cura della PAIPED (Public Authority for Investment Promotion & Exports Development)ed una dell’Oman Investment Fund.
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