È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.132 del 7 giugno 2013, la Legge 6 giugno 2013, n. 64, di conversione con modificazioni del Decreto-Legge 8 aprile 2013, n. 35, recante “disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché’ in materia di versamento di tributi degli enti locali. Disposizioni per il rinnovo del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria”.
Il testo della Legge, che ha modificato il Decreto n. 35/2013, c.d. “Decreto pagamenti”, ed è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione (ossia l’8 giugno u.s.), contiene numerose disposizioni volte a rendere efficaci le procedure di pagamento dei debiti che le amministrazioni vantano nei confronti delle imprese.
Per ciò che concerne il settore dei lavori pubblici, occorre segnalare che il Decreto in questione, come modificato dalla Legge di conversione, contiene un’importante previsione in tema di sospensione dei lavori in caso di mancato pagamento del corrispettivo.
Infatti, all’articolo 6 bis del Decreto Legge n. 35/2013 viene previsto che fino al 31 dicembre 2015, la possibilità per il soggetto esecutore di sospendere i lavori, in caso di mancato pagamento del corrispettivo da parte della stazione appaltante, possa essere esercitata quando il mancato pagamento raggiunga un importo pari al 15 per cento dell’importo netto contrattuale (anziché al 25 per cento come attualmente previsto dall’art. 133, comma 1, del Codice dei contratti).
Tale importante previsione è frutto dell’accoglimento, seppur parziale, di una proposta dell’Ance, che era finalizzata a consentire la sospensione dei lavori nel caso di mancato pagamento di una somma pari al 10 per cento dell’importo netto contrattuale.
L’attuale formulazione della norma merita, comunque, sicuro apprezzamento.
La stessa, infatti, consente di andare incontro, seppure per un periodo transitorio, alle imprese affidatarie dei lavori pubblici che, attualmente, anche alla luce del delicato momento economico, sono obbligate a proseguire l’esecuzione dei lavori, ma non possono farvi fronte, da un lato per il mancato pagamento di quelli regolarmente eseguiti e contabilizzati, a causa dei vincoli di bilancio che gravano sulle amministrazioni, e, dall’altro, per la nota difficoltà di accesso al credito che ha colpito da tempo il settore imprenditoriale.