Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del
26 luglio u.s., n.16, ha approvato, tra l’altro i seguenti provvedimenti:
– un disegno di legge recante delega al Governo per la riforma del Codice della strada.
Il provvedimento interviene sul vigente codice della strada, non solo per razionalizzare i numerosi interventi legislativi sulla materia succedutisi nel tempo, ma anche per un intervento di “manutenzione normativa”.
In particolare, da un lato indica i criteri direttivi per la riscrittura delle disposizioni che dovranno essere contenute nei decreti legislativi modificativi dell’attuale codice e dall’altro prevede la delegificazione di quelle materie che, in ragione dell’esigenza di un continuo adeguamento alla normativa comunitaria, meglio si prestano ad essere regolamentate in fonti di natura secondaria o amministrativa, in modo da poter intervenire sulle stesse con procedure celeri e tempestive.
– uno Schema di disegno di legge che introduce un meccanismo per rendere più agevole la rimozione e la demolizione di opere ed immobili realizzati abusivamente nelle aree del Paese classificate a rischio idrogeologico elevato. Si tratta di zone in cui le condizioni di fragilità del territorio (frane, alluvioni, erosione costiera etc.) rendono particolarmente urgente la necessità di realizzare interventi di messa in sicurezza, la cui concreta attuazione deve spesso fare i conti con l’esistenza di manufatti abusivi di vario genere: la mancata rimozione o demolizione di queste strutture realizzate illecitamente impedisce, o rende più difficoltosa, la progettazione e la realizzazione degli indispensabili interventi in questione.
L’abusivismo edilizio presenta d’altronde dati molto significativi: il Cresme, ad esempio, ha censito 258 mila immobili abusivi (tra nuove edificazioni e ampliamenti di rilevante entità) realizzati a cavallo tra il 2003 e il 2011. A tale quadro fa da riscontro un ulteriore dato, altrettanto significativo, rappresentato dal deficit di attuazione delle ordinanze di demolizione riscontrabile su tutto il territorio nazionale.
Ha, poi, esaminato un disegno di legge per il riordino delle funzioni delle province in attesa che venga approvato il disegno di legge costituzionale che le abolisce.
Il provvedimento prevede disposizioni su città metropolitane, Province e Unioni dei Comuni al fine di adeguarne l’ordinamento in attesa e in coerenza con la relativa riforma costituzionale configurando un nuovo assetto degli enti locali.
In particolare, prevede soltanto due livelli amministrativi a elezione diretta: Regioni e Comuni.
Le funzioni di area vasta, cioè sovracomunali e provinciali, di cui viene riconosciuta la necessità, vengono assegnate ai sindaci eletti nei Comuni.
Ha, poi, esaminato alcune leggi regionali e nell’ambito delle quali ha, in particolare, deliberato la non impugnativa davanti alla Corte Costituzionale, tra l’altro, delle seguenti:
– Legge Regione Marche n. 12 del 06/06/2013 “Disposizioni particolari per il sostegno dell’attività edilizia.”
– Legge Regione Lombardia n. 2 del 13/06/2013 “Disposizioni urgenti per il funzionamento delle Aziende regionali per l’edilizia residenziale pubblica (ALER)”.
Il Consiglio dei Ministri ha, infine, deliberato lo stato di emergenza in conseguenza degli eventi alluvionali verificatisi nei giorni dal 16 al 24 maggio 2013 nel territorio della Regione Veneto.