Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, è stato ascoltato nella seduta del 3 luglio u.s. dalle Commissioni riunite Bilancio della Camera dei Deputati e del Senato sulle linee programmatiche del Suo Dicastero.
In particolare, dopo aver illustrato lo stato dei conti pubblici, si è soffermato sugli interventi di politica economica e, nello specifico, sul rimborso dei debiti commerciali delle P.A.
A tale riguardo, ha, in primo luogo, ricordato le misure adottate dal DL 35/2013 convertito dalla L. 64/2013 volte a sbloccare il pagamento dei debiti delle P.A. verso le imprese, cooperative e professionisti per un importo complessivo di circa 40 miliardi (20 miliardi nel 2013 e 20 miliardi nel 2014) distinguendo quattro canali: i pagamenti da parte degli enti locali, quelli delle Regioni e delle Province autonome, quelli dello Stato e gli incrementi dei rimborsi fiscali, con il dettaglio (in apposite tabelle) della ripartizione dei 40 miliardi previsti. Ad oggi oltre 19.500 amministrazioni risultano accreditate alla piattaforma elettronica per la gestione del rilascio delle certificazioni dei crediti e le amministrazioni interessate possono dal 31 maggio predisporre sulla piattaforma gli elenchi dei debiti maturati al 31 dicembre 2012.
Il Ministro ha evidenziato che le misure contenute nel suddetto DL 35/2013 non completino l’operazione di rimborso dei debito delle P.A. ma potranno essere integrate solo al termine della ricognizione diretta presso gli enti da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’entità dei debiti commerciali delle amministrazioni, prevista per settembre 2013.
Nell’immediato l’impegno del Governo è volto a:
–monitorare attentamente l’attuazione del DL 35/2013 da parte di tutti gli enti debitori e fornire periodicamente tutte le informazioni relative allo stato di avanzamento del processo;
–dare piena attuazione alla direttiva europea sui termini di pagamento in vigore dall’inizio del 2013 che prevede l’obbligo per gli enti pubblici di pagare entro 30 giorni, pena interessi di mora superiori all’8 per cento. In casi eccezionali esclusivamente limitati al settore della sanità, alle imprese pubbliche o nei casi in cui ciò sia giustificato dalla natura del contratto o da talune sue caratteristiche – possono essere previsti tempi di pagamento fino a 60 giorni;
– adottare ulteriori misure per assicurare che l’anomalia dei ritardati pagamenti non si riproponga nei prossimi anni.
Ha, inoltre, evidenziato che un’accelerazione ulteriore del pagamento dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche è certamente auspicabile soprattutto per il sostegno che darebbe al sistema produttivo italiano. Un provvedimento che aumentasse il plafond previsto per il 2013 avrebbe anche un effetto accrescitivo sul gettito dell’IVA. Le modalità dell’operazione verranno valutate nelle prossime settimane in relazione ai progressi nell’attuazione del DL 35/2013, ai margini per il collocamento dei titoli di Stato, alla disponibilità degli intermediari creditizi di effettuare finanziamenti in alternativa ai pagamenti diretti dello Stato.
Ha, poi, ricordato ulteriori interventi di politica economica volti a dare sostegno al settore delle infrastrutture e delle costruzioni nonché al mercato del lavoro, tra cui il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga previsti dal DL 54/2013 e dal DL 63/2013; incentivi all’edilizia previsti dal DL 63/2013 con la proroga della detrazione del 50 per cento dei lavori di ristrutturazione effettuati fino al 31 dicembre 2013, mantenendo l’importo massimo di spesa ammessa al beneficio pari a 96.000 euro per unità immobiliare e della proroga della detrazione del 65 per cento delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici sostenute dal primo luglio 2013 al 31 dicembre 2013; misure per accelerare la realizzazione delle infrastrutture e agevolare l’accesso al credito per le imprese previste dal DL 69/2013.
Il Ministro ha, poi, analizzato lo stato della spesa pubblica che, secondo le stime contenute nel DEF, nel 2013 risulterà pari a 810,6 miliardi di euro con una contrazione dei trasferimenti alle imprese di oltre 5 miliardi nel triennio 2013-2015. La revisione della struttura della spesa e dei criteri di utilizzo delle risorse pubbliche rappresenta una delle priorità del Ministero al fine di creare spazi per una decisa riduzione della pressione fiscale insieme all’attuazione di politiche di valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, sia immobiliare sia delle partecipazioni detenute dallo Stato e dalle amministrazioni territoriali.
Nell’ambito delle politiche fiscali ha sottolineato la rilevanza della legge delega per la riforma del sistema fiscale, all’esame del Parlamento che ha, tra gli obiettivi, quello di conferire stabilità e certezza al sistema in modo da favorire la crescita economica. Si intende perseguire il medesimo obiettivo attraverso la revisione dell’imposizione sui redditi di impresa, in un’ottica di semplificazione e razionalizzazione nonché attraverso la revisione del catasto degli immobili.
Per coniugare il rigore necessario ad assicurare il riequilibrio dei conti pubblici con la crescita e l’equità il Governo intende, infine, perseguire in modo coerente e trasparente strategie che assicurino l’emersione degli imponibili evasi e favoriscano l’adempimento spontaneo degli obblighi fiscali.
In allegato il documento contenente nel dettaglio l’intervento del Ministro.
12262-Intervento del Ministro Saccomanni.pdfApri