La Commissione europea ha avviato una consultazione dei rappresentanti europei dei sindacati e delle organizzazioni padronali europee sulle eventuali future misure dell’UE per prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso attraverso una migliorata cooperazione tra le autorità degli Stati membri preposte a far rispettare la normativa del lavoro, come ad esempio gli ispettorati del lavoro, le autorità fiscali e quelle della previdenza sociale. Tale cooperazione potrebbe comportare la condivisione delle pratiche ottimali in tema di prevenzione e deterrenza, l’identificazione di principi comuni per le ispezioni dei datori di lavoro, la promozione di scambi di personale e la formazione congiunta nonché l’agevolazione di azioni di controllo congiunte.
La Commissione europea ritiene che il lavoro sommerso sia una piaga che espone i lavoratori a un maggior rischio di povertà e a condizioni di lavoro potenzialmente pericolose. Esso pregiudica la sicurezza del lavoro, l’accesso alla pensione e all’assistenza sanitaria. Priva i governi di gettito fiscale e di contributi previdenziali. A suo dire, i governi, i datori di lavoro e i sindacati devono operare di concerto per prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso.
La consultazione aiuterà la Commissione ad attuare i suoi obiettivi politici al fine di affrontare la piaga del lavoro sommerso, come indicato nel pacchetto Occupazione dell’aprile 2012. Il pacchetto ribadisce che la trasformazione del lavoro informale o non dichiarato in un rapporto di lavoro regolare potrebbe contribuire a ridurre la disoccupazione. Il pacchetto sottolinea la necessità di una migliore cooperazione in tema di lavoro sommerso tra gli Stati membri e sollecita la creazione di una piattaforma europea degli ispettorati del lavoro e di altri organi repressivi per lottare contro il lavoro sommerso.
Il documento di consultazione fa una panoramica dei principali problemi derivanti dal lavoro sommerso (compreso il finto lavoro autonomo), passa in rassegna gli studi recenti sul lavoro sommerso e delinea gli obiettivi e l’eventuale contenuto di una futura iniziativa comunitaria di lotta contro il lavoro sommerso. Questa iniziativa dovrebbe essere adottata nel secondo semestre del 2013.
Le organizzazioni europee dei datori di lavoro e dei lavoratori hanno tempo fino al 20 settembre per rispondere alla consultazione.
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