L’emendamento al dl lavoro che prevede una nuova tranche di pagamenti per i prossimi mesi è
destinata solamente alla spesa corrente ed esclude gli investimenti.
Penalizzato fortemente il settore edile
“E’ una decisione inaccettabile che penalizza ancora una volta le imprese edili privilegiando il pagamento delle spese improduttive rispetto agli investimenti per la manutenzione di strade e scuole”, commenta così il Presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti.
“E’ una grande ingiustizia”, prosegue il Presidente dei costruttori, “perché se questa decisione dovesse venire confermata le nostre imprese rimarrebbero di fatto le uniche a non avere una soluzione definitiva a questo grave problema, pur essendo le principali vittime ”. Solo 7, infatti, dei 19 miliardi vantati dal settore saranno saldati con il decreto pagamenti, mentre con le nuove decisioni la soluzione per gli altri 12 miliardi sembra allontanarsi ogni giorno di più.
Le ultime analisi dell’Associazione dei costruttori evidenziano, tra l’altro, che gli enti locali hanno ancora 5 miliardi di euro in cassa da poter sfruttare in caso di ulteriore allentamento del Patto di stabilità interno.
L’Ance dà atto al Governo di “aver compiuto finora passi importanti: per le imprese edili sarebbe ora davvero un segnale negativo, l’ennesimo che il settore ogni giorno si trova a fronteggiare – vedi Durt -, se venisse inspiegabilmente e in modo ingiustificato escluso dal pagamento della nuova tranche”. Chiede quindi di “adottare rapidamente misure per pagare tutto il pregresso e di riformare il Patto di stabilità che ha di fatto determinato il boom degli arretrati e depresso fortemente gli investimenti locali negli ultimi anni”.