Si informano le Associazioni e le imprese in merito ad una nota segnalata dalla Direzione Generale Sistema Paese del Ministero degli Affari Esteri, sulle opportunità per le imprese italiane nel settore dell’energia rinnovabile in Ghana.
Secondo le stime, si prevede che il Paese dovrà aumentare la capacità di produzione di energia di circa 200 MW per far fronte alla crescente domanda nel medio – lungo periodo; a tale tendenza si aggiunge che le centrali esistenti non sono in grado di raggiungere la piena capacità a causa sia delle condizioni atmosferiche (livello delle precipitazioni non sempre sufficiente) che dei prezzi dei carburanti.
Sul piano della distribuzione energetica, il Paese è dotato di un ampio sistema di trasmissione che copre tutte le regioni, ma che si è notevolmente deteriorato nel corso degli anni provocando, di conseguenza, colli di bottiglia in trasmissione con sovraccarico delle stazioni di trasformazione e elevate perdite.
Ad oggi, il 66% della popolazione ha accesso alla rete elettrica, ma nelle tre regioni del nord tale percentuale scende al 30%.
L’energia idroelettrica rappresenta la prima fonte di produzione di energia del Paese ed è prodotta dalla società statale Volta River Authority (VRA) nelle centrali di Akosombo, e Kpong ; la VRA opera di fatto in regime di monopolio.
Alla VRA si aggiungono le società statali Ghana Grid Company (GRIDCO), che possiede e gestisce la rete di trasmissione; la Electricity Company of Ghana (EGC) che cura la distribuzione nel sud del Paese, mentre la Northern Electricity Department (NEDCo), una sussidiaria della Volta River Authority, cura la distribuzione nella parte nord ed una terza licenza è stata rilasciata alla Enclave Power Co. Ltd., che opera nella Enclave free Zone.
La VRA fornisce l’83% dell’energia prodotta in Ghana, quota che dovrebbe diminuire al 75% una volta che entreranno in funzione tutte le unità della centrale idroelettrica di Bui.
Entro la fine del mandato elettorale nel 2016, il Governo intende aumentare la produzione ed entro il 2020 il 10% dell’energia prodotta dovrà provenire da fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico, biomasse e rifiuti).
La legge 832
Renewable Energy Act del 31 dicembre 2011 fornisce il quadro legislativo di riferimento per lo sviluppo, la gestione e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili per la produzione di calore ed energia in modo efficiente e sostenibile per l’ambiente.
La materia rientra nelle competenze del Ministero dell’Energia, che si avvale della Energy Commission, ente tecnico consultivo che svolge anche funzioni di regolamentazione per la gestione, lo sviluppo e l’utilizzo delle risorse energetiche del Ghana.
A questa si affianca la Public Utilities Regulatory Commission (PURC), ente autonomo che svolge le funzioni di controllo nel settore elettrico ed idrico, fissa i prezzi di acquisto dell’energia da fonti rinnovabili per le utilities pubbliche e gli oneri di collegamento alla rete.
Tra i maggiori provvedimenti del Renewable Energy Act 832 rientrano:
– Il fondo per le energie rinnovabili istituito per fornire incentivi alla promozione, sviluppo e utilizzo di fonti di energia rinnovabili;
– L’istituzione dell’Autorithy per l’Energia Rinnovabile, che ha l’obiettivo di implementare e gestire le risorse energetiche rinnovabili per conto dello Stato.
Opportunità per le imprese
Fino ad oggi sono state rilasciate dalla Energy Commission 11 licenze provvisorie per capacità che vanno da circa 5 MW a oltre 155 MW, principalmente per utility scale solar park.
Tra i programmi prioritari di elettrificazione off-grid rientrano
– il Solar for ICT study in remote schools che coinvolgerà circa 5.000 scuole (valore stimato: US$ 20,4 milioni);
– il Solar for remote rural clinics per circa 1.000 strutture sanitarie (valore stimato: US$ 12,3 milioni);
– il Solar Home Systems per circa 50.000 famiglie (valore stimato: US$ 20 milioni);
– il Mini grid RE electrification che coinvolgerà 20 comunità locali (costo stimato: US$ 15 milioni).
Per quanto riguarda le centrali idroelettriche di piccolo e media grandezza (mappa allegata), uno studio del Ministero dell’Energia pubblicato a maggio scorso mette in luce la necessità di costruire 16 impianti che vanno da una potenza minima di 17 MW (Sodukrum) a 95 MW (Lanka).
Sono in corso di definizione da parte dell’Authority di controllo del settore elettrico (PURC) i nuovi adeguamenti tariffari, la cui pubblicazione è attesa a giorni, che serviranno da garanzia agli investimenti di Independent Power Producers (IPPs).
A tale riguardo si segnalano in allegato i progetti nel settore delle rinnovabili ai quali si aggiungono quelli off-grid.
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