Al termine della sessione di incontro Ance, Associazioni Cooperative e Sindacati del 21 novembre scorso, per il rinnovo del Ccnl edilizia, i Sindacati hanno unilateralmente dichiarato la rottura delle trattative, preannunciando uno sciopero generale dei lavoratori del settore per il prossimo 13 dicembre.
La delegazione Ance Associazioni Cooperative ha fatto presente che tale chiusura del negoziato risulta drastica e inopportuna a fronte del momento di gravissima difficoltà attraversato oggi dalle imprese del settore
La rottura è seguita infatti alla decisione delle Organizzazioni sindacali di porre come condizione per la prosecuzione della trattativa la questione dell’adeguamento economico, considerandola pregiudiziale alla discussione di tutti gli altri temi normativi al centro del rinnovo contrattuale.
L’Ance e le Associazioni Cooperative hanno risposto mettendo sul tavolo del negoziato il problema della gravissima crisi del settore.
Una crisi che non solo non fa prospettare soluzione positive, né a breve né a medio periodo, ma che non permette ad oggi spazi di manovra per eventuali aumenti contrattuali, che andrebbero a gravare sulle pochissime imprese che ancora hanno in forza lavoratori.
È stato ricordato, infatti, come il settore delle costruzioni faccia registrare un numero altissimo di imprese costrette alla chiusura, o coinvolte in processi di cassa integrazione, mobilità o in procedure concorsuali. Se a ciò si aggiunge il gravoso e ormai insopportabile costo del lavoro edile, caratterizzato da dieci punti percentuali in più di oneri sociali rispetto al resto dell’industria e ad un 10% aggiuntivo di costo della bilateralità, quasi interamente a carico delle imprese, risultano evidenti le difficoltà nell’affrontare gli aspetti economici di un rinnovo contrattuale.
Nell’ambito della trattativa, peraltro, Ance e Associazioni Cooperative hanno presentato ai sindacati nazionali edili una nuova versione del Protocollo sugli organismi bilaterali che recepiva sostanzialmente molte delle proposte avanzate dai sindacati stessi oltre ad un testo concernente l’istituto dell’APE (Anzianità Professionale Edile) che meglio delineava alcune modalità per la ridefinizione di tale istituto.
Testo quest’ultimo non condiviso dalla parte sindacale che ha valutato insufficienti, rispetto alle proprie richieste, le modifiche migliorative apportate al Protocollo, oltre che rigettare, di fatto, qualunque proposta tesa a rendere sostenibile, anche transitoriamente, l’istituto dell’APE.
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