E’ stato presentato il 6 febbraio il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA, che illustra il quadro, aggiornato al 2012, delle politiche e delle misure per il miglioramento dell’efficienza energetica nei settori edilizia (residenziale e terziaria), industria, trasporti, agricoltura, servizi energetici e generazione distribuita, valutandone l’efficacia in termini economici e di risparmio energetico.
Ne emerge un Paese che ha recepito gli indirizzi definiti dall’Unione europea in tema di efficienza energetica, e che è in linea con gli obiettivi quantitativi definiti nel Piano d’Azione nazionale per l’Efficienza Energetica 2011 (PAEE). Con queste premesse l’Italia si avvia verso il traguardo di riduzione dei consumi energetici al 2020 posto dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN).
L’intera economia italiana nel 2012 ha avuto un miglioramento dell’indice di efficienza energetica per circa 1 punto percentuale rispetto all’anno precedente. I settori che hanno maggiormente contribuito a questo risultato, soprattutto negli ultimi anni, sono il residenziale e l’industria.
Con riferimento all’orizzonte temporale 2005-2016, il residenziale, in particolare, ha raggiunto a tutto il 2012 il 73,5% dell’obiettivo di risparmio energetico fissato dal PAEE, pari a 44.109 GWh/anno risparmiati su un target al 2016 di circa 60.000 GWh/anno. Tale percentuale è superiore al risultato complessivo riferito a tutti i settori economici, pari al 58% dell’obiettivo raggiunto al 2012.
Dei risparmi finora conseguiti, la maggior parte (24.450 GWh/anno) è imputabile all’applicazione degli Standard Minimi di Prestazione Energetica degli edifici stabiliti dal D. Lgs. n. 192/2005, circa 15.200 GWh/anno derivano dal meccanismo dei certificati bianchi, mentre alle detrazioni fiscali del 55% / 65% corrispondono risparmi di circa 8.250 GWh/anno.
Risultati non positivi si registrano invece per il terziario, che al 2012 ha raggiunto appena il 9.0% dell’obiettivo di risparmio energetico 2016. Le disposizioni contenute nel decreto Certificati Bianchi e il nuovo Conto Termico, tendono al superamento delle criticità di questo comparto.
Per quanto riguarda specificamente la Pubblica Amministrazione, il Rapporto evidenzia che il settore pubblico ha assunto un ruolo di rilievo, anche alla luce dell’importanza che ad essa viene attribuita dalla nuova direttiva europea sull’efficienza energetica e dalla Strategia Energetica Nazionale. Oltre al Patto dei Sindaci, in Italia già nel 2008, è stato adottato il Piano d’Azione per la Sostenibilità Ambientale per i Consumi della P.A., che definisce i criteri ambientali minimi, di prodotti e servizi, allo scopo di razionalizzare i consumi e ridurre gli sprechi. Le potenzialità di risparmio di denaro pubblico e di emissioni di gas serra sono enormi, basti pensare, ad esempio, all’illuminazione pubblica.
Analizzando il più ampio impatto delle politiche e delle misure realizzate sui singoli settori economici, il Rapporto ENEA sottolinea che la riqualificazione energetica del nostro patrimonio edilizio può contribuire in misura determinante al superamento della crisi economica. Oltre il 65% degli investimenti nel settore delle costruzioni sono andati al recupero e alla riqualificazione degli edifici, con un trend in crescita anche grazie alla proroga e al potenziamento degli incentivi fiscali, recentemente estesi all’adeguamento antisismico.
L’efficienza energetica ha rivoluzionato l’edilizia grazie ai nuovi materiali e alle nuove tecnologie.
Questo potenziale di sviluppo può tradursi in un volano per l’economia e il mercato del lavoro, grazie all’avvento di nuove occupazioni “verdi”, nuove figure professionali e, per quelle esistenti, nuove esigenze formative.
L’effetto sull’occupazione al 2020 del segmento della riqualificazione energetica è stimato a 237.000 occupati diretti e 355.000 complessivi. I livelli occupazionali, a seguito della formazione dedicata all’efficienza energetica, aumentano del 23% e ad un anno dalla fine del percorso, l’88% dei partecipanti è occupato.
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