Le linee guida per la predisposizione dei Piani Industriali per le Casse Edili e il "bando" advisor
Si fa seguito alla news dello scorso 27 novembre per illustrare i contenuti dell’accordo 25 novembre 2014 sui piani industriali delle Casse Edili e il bando per gli advisor predisposto dalla Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili.
L’accordo e il “bando” trovano origine in quanto disposto dal Protocollo sugli Enti bilaterali, allegato al ccnl 1 luglio 2014, che prevede, come noto, l’individuazione di percorsi di razionalizzazione e/o accorpamento degli Enti.
Tale processo si concretizzerà attraverso l’aggregazione dei servizi, a livello interprovinciale in ambito regionale e/o regionale, delle Casse Edili sulla base di un apposito piano industriale predisposto dalle parti sociali competenti per territorio, coordinate a livello regionale.
Il piano dovrà essere accompagnato dalla relazione di un advisor indipendente.
Alla luce di quanto sopra, con il citato accordo del 25 novembre, che si riporta in allegato, le parti nazionali hanno reso le necessarie linee guida per la predisposizione del piano industriale-finanziario, articolate su:
1. Bilanci, consuntivo e previsioni;
2. Gestione istituzionale Cassa Edile;
3. Gestione ape ordinaria;
4. Aspetti generali;
5. Procedure;
6. Griglia dati bilanci 2013.
1. Bilanci, consuntivo e previsioni
Si tratta delle indicazioni sui riferimenti temporali dei bilanci. Formeranno la base di partenza per i piani quelli al 30 settembre 2013 mentre occorrerà effettuare le previsioni di consuntivo con riferimento ai dati al 30 settembre 2014.
Il piano dovrà altresì effettuare una previsione per gli esercizi 2014-2015 e successivi, su un’ipotesi di massa salari calcolata sull’andamento dei 3 anni precedenti e tenendo conto, ovviamente, di quanto definito dal ccnl sopra richiamato.
2. Gestione istituzionale Cassa Edile
Il ccnl ha previsto la riduzione della percentuale massima del contributo istituzionale alle Casse Edili (dal 3% al 2,5%) ed ha altresì indicato nello 0,25% il costo massimo della prestazione sanitaria nazionale. Si sottolinea che lo 0,25 è un di cui del 2,50%.
Il contributo istituzionale, nella misura massima, quindi, del 2,25%, è destinato, nell’ordine, a rimborsi malattia/infortunio, costi per il personale, costi generali di funzionamento.
Come da indicazioni del ccnl, è ribadito che le parti territoriali potranno definire ulteriori prestazioni assistenziali, solo nei limiti del contributo istituzionale.
Importante rimarcare che è esclusa la previsione di ulteriori tipologie di contribuzione “assimilabili” a quella istituzionale. In sostanza, il contributo ex art. 36 del ccnl è funzionale alle sole voci sopra richiamate, mentre rimangono fuori dallo stesso, ad esempio, i contributi afferenti l’ape, il Prevedi, i lavori usuranti, ecc. .
Tenuto presente quanto sopra, il piano industriale dovrà verificare la sostenibilità economica e finanziaria dell’esercizio al 30 settembre 2015 e successivi.
Le linee contengono anche una previsione di scostamento dell’equilibrio tra entrate e uscite, a scalare:
• primo anno 25%
• secondo anno 10%
• terzo anno 5%.
La sostenibilità deve essere verificata considerando anche il Patrimonio Netto Disponibile che, se positivo, potrà essere utilizzato per le compensazioni di eventuali disavanzi, a determinate condizioni e per un periodo non superiore a 3 esercizi (con mantenimento del livello del patrimonio netto disponibile di garanzia pari al 2,5% dell’imponibile salariale annuo).
Qualora invece il Patrimonio Netto Disponibile sia negativo, il piano industriale dovrà prevedere un adeguato rientro entro massimo 3 esercizi.
In sintesi, quindi, il piano industriale ha l’obiettivo di verificare annualmente la sostenibilità economica e finanziaria della Cassa Edile, riguardo le previsioni degli esercizi
1 ottobre 2014 / 30 settembre 2015
1 ottobre 2015 / 30 settembre 2016
1 ottobre 2016 / 30 settembre 2017
1 ottobre 2017 / 30 settembre 2018
In caso di scostamenti dell’equilibrio tra entrate e uscite superiori alle percentuali sopra indicate, (1) scatta la facoltà di intervento nazionale per le conseguenti azioni per il rispetto del piano industriale.
Si richiama, infine, l’attenzione sull’indicazione contenuta nell’accordo in esame che tiene fermo quanto previsto al punto D) del Protocollo citato e cioè che, allorché si verifichino consecutivamente due bilanci consecutivi con il segno negativo, le parti sociali, fatto salvo il ricorso a fondi di riserva, dovranno (oltre al necessario ripianamento) trovare forme di unificazione con altre Casse Edili all’interno della Regione. In caso di inerzia delle parti territoriali, le parti nazionali procederanno al commissariamento.
3. Gestione ape ordinaria
Sono anzitutto richiamate e confermate le disposizioni contrattuali che impongono che le riserve Ape rimangano al territorio, siano utilizzate esclusivamente ai fini Ape e che le riserve afferenti altri istituti, possano essere utilizzate sempre per lo stesso istituto.
In relazione al piano industriale, si esplicita che ai territori sono demandate le modalità di utilizzo delle riserve disponibili per colmare eventuali differenze negative tra il contributo attualmente versato e quello nuovo stabilito, con l’obiettivo, che sottende l’intero percorso contrattuale, di non aumentare la pressione contributiva.
4. Aspetti generali
I piani industriali dovranno:
* assicurare, per ogni accorpamento di servizi, un livello minimo di standard qualitativi e quantitativi per ogni area di servizi;
* individuare le attività e le funzioni minime inderogabili delle specifiche “mission” degli Enti, sia per documentarne la sostenibilità economica-finanziaria sia nell’ipotesi di accorpamento interprovinciale o regionale. I piani dovranno tenere conto degli indicatori di cui alla griglia allegata alle linee guida in esame.
* evidenziare i “risparmi” conseguenti al processo di accorpamento di servizi e/o di Enti, indicando l’eventuale operazione societaria necessaria.
Nel paragrafo in esame vengono rese le seguenti ulteriori indicazioni:
– Ente Unico provinciale (Cassa Edile, Scuola Edile e Cpt); l’ipotesi di costituzione, da portare all’attenzione delle parti sociali nazionali, deve essere avvalorata da uno specifico piano industriale;
– Advisor indipendente: la “società Advisor” dovrà essere individuata tra quelle contenute nell’elenco che sarà predisposto dalla Cnce a seguito di bando. Su quest’ultimo aspetto si rinvia alla parte finale di questa nota.
Le parti hanno definito una indicazione di “incompatibilità”: l’advisor non potrà essere la stessa società che certifica i bilanci degli Enti oggetto del piano industriale e, di norma, dovrà essere lo stesso in ambito regionale;
– Statuti tipo: è stato ribadito l’obbligo, per le parti territoriali, di recepimento degli Statuti tipo che saranno predisposti dalle parti nazionali.
5. Procedure
Le parti, con l’accordo in esame e con l’intento di facilitare i territori nella predisposizione del piano, hanno anche concordato un percorso procedurale.
In particolare, hanno dato indicazioni alla Cnce di predisporre un quadro comparativo relativo al contributo istituzionale Cassa Edile (riferito ai dati di bilancio al 30 settembre 2013), utile per l’analisi della posizione di ogni Cassa rispetto al contributo istituzionale massimo del 2,50% e per la verifica della presenza di riserve patrimoniali e possibilità di loro utilizzo.
Importante rimarcare che, a seguito dell’analisi di questi dati, le parti sociali territoriali ipotizzeranno gli obiettivi di riduzione della spesa e di intervento strutturale a livello interprovinciale o regionale. Tali obiettivi dovranno essere contenuti nel piano industriale, che sarà valutato dalle parti sociali nazionali.
È da evidenziare, altresì, che il piano non è limitato alla sola Cassa Edile, ma dovrà tenere conto di eventuali società, associazioni, fondazioni, ecc., compartecipate del sistema bilaterale.
6. Griglia dati bilanci 2013
È stata approvata anche una griglia, utile per l’inserimento dei dati relativi ai bilanci 2013 ove saranno inseriti, per ciascuna delle Casse Edili della Regione, i dati (e relativa percentuale) delle entrate ex art. 36 del ccnl (contributo istituzionale), delle uscite (ripartite tra le varie voci) e il patrimonio netto.
La Commissione nazionale paritetica per le Casse Edili, in allegato alla Comunicazione n. 551, ha diramato il “bando advisor industriali”.
Si tratta della procedura per la costituzione di un elenco nazionale di advisor industriali per la definizione/asseverazione di piani industriali per le Casse Edili.
Il bando riporta tutti gli elementi per la partecipazione alla procedura di gara con tre “modelli” allegati: domanda di partecipazione, dichiarazione ex art. 38 D.Lgs n. 163/2006 e dichiarazione requisiti tecnici.
La domanda dovrà pervenire alla Cnce entro il termine perentorio delle ore 13 del 16 gennaio 2015.
L’elenco, che sarà redatto a seguito dell’espletamento della procedura, sarà posto a disposizione delle Associazioni territoriali di categoria per la scelta della Società a cui affidare l’incarico.
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1Esempio: Piano Industriale = primo anno equilibrio 1 MLN (cioè previste 1 MLN di entrate e 1 MLN di uscite) —> verifica entrate 1 MLN uscite 1,1 MLN = scostamento 10% —> primo anno ok, secondo anno entrate 1 MLN uscite 1,1 MLN = scostamento 10% —> secondo anno ok, terzo anno entrate 1 MLN uscite 1,1 MLN = scostamento 10% —> terzo anno non ok —> facoltà intervento parti nazionali
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