Le Aule di Senato e Camera, al temine dell’esame del Documento di economia e finanza 2015, hanno approvato due apposite Risoluzioni di analogo contenuto (rispettivamente 6-00106-n.5, come emendata, e 6-00136 a firma dei Gruppi di maggioranza).
In entrambe le Risoluzioni vengono richiesti numerosi impegni al Governo, alcuni dei quali vanno nel senso auspicato dall’ANCE nella sua audizione (si veda, al riguardo, la notizia di “Interventi ANCE” del 21 aprile 2015). Per quanto di maggiore interesse, si evidenziano, in particolare, i seguenti:
– “a conseguire i saldi di finanza pubblica in termini di indebitamento netto rispetto al PIL, nonché il rapporto programmatico debito-PIL, nei termini indicati nel quadro programmatico del Documento di economia e finanza, in particolare a realizzare un rapporto tra deficit e prodotto interno lordo pari al 2,6 per cento nel 2015, all’1,8 per cento nel 2016 e allo 0,8 per cento nel 2017, con il raggiungimento del pareggio in termini nominali nel 2018 …”;
– “ad avvalersi per il 2016 della flessibilità concessa nel caso di implementazione di significative riforme strutturali ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge 24 dicembre 2012, n. 243, e dell’articolo 5, comma 5, del Regolamento europeo n. 1466 del 1997 (cosiddetta “Clausola delle riforme”)”;
– “a neutralizzare l’entrata in vigore delle clausole di salvaguardia poste a garanzia dei saldi di finanza pubblica dalle due precedenti leggi di stabilità attraverso i maggiori spazi finanziari derivanti dalla citata Clausola sulle riforme, pari a 0,4 punti percentuali di PIL, e misure di revisione della spesa pubblica e delle agevolazioni fiscali per un ammontare pari a 0,6 punti di PIL nel 2016 …”;
– a considerare collegati alla manovra di finanza pubblica oltre ai provvedimenti già individuati nel PNR anche la “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” (A.C. 3012);
– “a proseguire l’iter delle riforme strutturali, con particolare riferimento a quelle riguardanti le istituzioni, la scuola, il mercato del lavoro, il sistema fiscale, la pubblica amministrazione, la giustizia civile e a dare piena attuazione alle azioni contenute nel Programma nazionale di riforma per il rilancio dell’economia nazionale e della competitività delle imprese, con particolare riguardo alle politiche industriali, rafforzando il sistema di garanzie per gli investimenti”;
– “ad adoperarsi affinché il quantitative easing della BCE rappresenti una occasione per la piena ripresa del credito per cittadini e imprese e per tale via di decisa ripresa dei consumi e degli investimenti …”;
– “a cogliere appieno tutte le opportunità connesse alle risorse finanziarie che saranno poste a disposizione dal Piano Juncker, realizzando ogni possibile sinergia tra interventi nazionali e interventi comunitari e promuovendo in sede europea la possibilità di scomputare dal calcolo del saldo di finanza pubblica ai fini del Patto di stabilità e crescita tutto il flusso annuale di cofinanziamenti nazionali”;
– “a dedicare specifica attenzione al rilancio delle aree sottoutilizzate, segnatamente nel Mezzogiorno, in considerazione del fatto che il differenziale di livello di sviluppo che caratterizza le zone del Centro-Nord rispetto a quelle del Meridione costituisce un elemento di debolezza intrinseco che deve essere superato, con un più efficiente e rapido utilizzo delle risorse dei fondi strutturali attraverso la predisposizione di interventi volti a rafforzare la capacità progettuale, la trasparenza nelle procedure, la governance e i processi di valutazione ex-ante ed ex-post dei progetti”;
– “a proseguire al fine di completare il processo di pagamento dei debiti pregressi della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese”;
– “a proseguire e a rafforzare, nei limiti delle compatibilità finanziarie, il percorso di sostegno e rilancio dei programmi di investimento degli enti locali considerando anche l’importante volano di sviluppo rappresentato dalle piccole e medie opere rapidamente cantierabili, al fine di soddisfare esigenze fondamentali di tutela del territorio, di miglioramento della qualità della vita delle comunità, di rilancio delle economie locali”;
– “a garantire agli enti locali una reale autonomia, continuando il percorso per il superamento del Patto di stabilità interno, secondo le modalità previste dalla legge n. 243 del 2012 e relative norme di attuazione, limitandosi ad indicare il quantum degli obiettivi di contenimento della spesa da realizzare e lasciando la definizione delle modalità attuative alla responsabilità dei singoli enti …”;
– “a realizzare una definitiva revisione del sistema di tassazione locale sugli immobili, senza associarle alcun obiettivo di aumento del volume complessivo del relativo gettito in termini macroeconomici, dando stabilità a un settore che costituisce uno snodo strategico nei rapporti tra cittadini e fisco e che ha conosciuto troppe modifiche nel corso degli ultimi anni, perseguendo gli obiettivi prioritari di semplificazione del quadro dei tributi locali sugli immobili …”;
– “a valutare l’opportunità di mantenere anche successivamente all’anno 2015 misure di sgravio contributivo con riferimento ai nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato, eventualmente modificando l’entità del beneficio e l’area di applicazione”;
– ad operare per provvedere gradualmente, nell’ambito della legge di stabilità per il 2016 e nel quadro delle compatibilità finanziarie individuate in quella sede, al finanziamento a regime degli interventi adottati in attuazione delle deleghe legislative sul lavoro di cui alla legge n. 183 del 2014 (Jobs Act);
– “a valutare l’opportunità di incrementare il finanziamento delle misure di detassazione della parte di retribuzione, entro i limiti di durata normale della prestazione, legata agli incrementi di produttività, contrattata al livello aziendale”;
– “a proseguire e concludere, confermando il metodo di stretto confronto collaborativo tra Parlamento e Governo finora seguito, il processo di attuazione della delega per la riforma del sistema fiscale, la quale costituisce lo strumento fondamentale per dare risposta a molte delle raccomandazioni espresse dall’Unione europea e ai prioritari obiettivi di riforma in questo campo indicati dal PNR”;
– “a realizzare tutte le misure necessarie a raggiungere l’obiettivo strategico del contrasto e della riduzione dell’evasione fiscale, dando pienamente attuazione a quanto previsto nella citata delega fiscale e dei conseguenti decreti legislativi”;
– “a realizzare tempestivamente la revisione sostanziale della normativa in materia di appalti pubblici, anche nella prospettiva dell’attuazione delle nuove direttive europee in materia, al fine di perseguire efficacemente gli obiettivi della tutela della legalità, della lotta più efficace alla corruzione, dell’efficienza amministrativa, della certezza e della riduzione dei tempi, nonché della diminuzione dei costi delle opere pubbliche, destinando alla crescita le risorse sottratte al circuito dell’economia illegale”;
– “a destinare, nei limiti delle compatibilità finanziarie, ulteriori maggiori risorse agli interventi di sicurezza dell’edilizia scolastica, di messa in sicurezza del territorio e di contrasto del dissesto idrogeologico, nonché di efficientamento energetico, accelerando nel contempo la concreta attuazione dei relativi strumenti di programmazione”.
In allegato le Risoluzioni approvate.
20240-Risoluzione approvata Camera dei Deputati.pdfApri
20240-Risoluzione approvata Senato.pdfApri