Il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gianluca Galletti, intervenendo, il 21 maggio u.s., presso le Commissioni riunite Industria e Territorio ed Ambiente del Senato (nell’ambito dell’esame del “Pacchetto Unione Energia” (COM (2015) 80, 81 e 82), si è soffermato sulla tematica dell’efficienza energetica e dell’ecobonus.
Al riguardo, ha evidenziato che “nel prossimo disegno di legge di stabilità dovranno essere valutate le conseguenze della stabilizzazione dell’ecobonus, la cui precarietà ha avuto, sino ad oggi, l’effetto di anticipare consumi ed investimenti che altrimenti sarebbero stati posticipati e diluiti nel tempo”. Rilevando, altresì, che “gli ecoincentivi devono essere stabilizzati tenendo conto dell’entità dei positivi effetti in termini ambientali, valutando eventuali rimodulazioni anche in termini percentuali secondo la spesa effettuata”.
Ha, inoltre, sottolineato che “il Governo intende puntare ancora di più sulla leva dell’efficienza energetica e, a tal fine, ha stanziato 350 milioni per il miglioramento del patrimonio edilizio pubblico, in particolare degli edifici scolastici. I contributi alle energie rinnovabili devono essere concepiti in un’ottica temporanea nell’ambito di un piano strategico che coinvolga anche il Ministero dell’ambiente. Il cosiddetto Green Act può rappresentare un punto fondamentale per la realizzazione di un grande piano industriale nazionale”.
Sulla tematica è stata, altresì, presentata, in Aula del Senato, un’apposita Mozione “bipartisan” (1-00421a firma di esponenti dei Gruppi parlamentari M5S, SEL, NCD-UDC, Misto, PD e GAL).
Nelle premesse dell’Atto viene, in particolare, evidenziato che:
-“la misura dell'”ecobonus“, negli anni, ha determinato effetti positivi per il risparmio energetico, per l’ambiente, per la salute, l’economia e l’occupazione”;
-“negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sull’efficienza energetica nel patrimonio edilizio. Il 40 per cento dei consumi energetici nazionali sono, infatti, attribuibili agli edifici. Gli interventi di efficientamento energetico sugli edifici permetterebbero quindi una riduzione dei consumi energetici nazionali”;
-“con riferimento agli aspetti economici, l’ecobonus si mostra come uno strumento anticongiunturale che ha ridotto in modo consistente l’impatto della crisi in edilizia in questi anni”;
-“il contributo all’occupazione calcolato dal Cresme stima che, grazie agli investimenti effettuati, sia stato possibile dare lavoro a 283.200 persone nel settore dell’edilizia. La cifra sale a 424.800 persone se si considera l’indotto;
-“tra i benefici delle misure per la riqualificazione energetica devono essere altresì considerati anche gli effetti positivi in termini di contenimento della grave crisi economica attraversata dal settore delle costruzioni (nello specifico imprese edili e produttori di materiali), che ha conosciuto un calo degli investimenti negli ultimi anni maggiore del 30 per cento, nonché gli effetti sul rilancio della riqualificazione di cui necessita il parco edilizio esistente (ed in particolare della riqualificazione energetica);
Nelle conclusioni viene chiesto l’impegno del Governo, tra l’altro, a:
– “attivarsi, nell’ambito della propria competenza, per l’adozione di ogni opportuna iniziativa di carattere legislativo volta a promuovere la stabilizzazione della misura di detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, prevedendo l’estensione delle agevolazioni fino al 31 dicembre 2020, anche attraverso una riduzione annuale o biennale della percentuale di detrazione;
– “prevedere la rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione fiscale, predisponendo un meccanismo di premialità per i lavori caratterizzati da maggiore efficacia in termini di risparmio energetico ed introducendo dei valori limite di controllo alla spesa sostenuta (costo massimo per metro quadrato e per chilowattora, costo spese tecniche)”;
– “prevedere l’obbligo della redazione dell’attestato di prestazione energetica al fine di accedere alla misura dell’ecobonus, riducendo il numero di rate annuali da 10 a 5 al fine di minimizzare il tempo di ritorno degli investimenti”;
– “attivarsi, per quanto di competenza, affinché l’accesso all’ecobonus venga riconosciuto tramite la richiesta di documentazione tecnica dettagliata per ogni tipologia di intervento, certificata da tecnici abilitati”;
– “prevedere l’istituzione di un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti, conferendo un ruolo attivo all’ENEA nella fase di validazione e di controllo della documentazione”;
– “favorire maggiori investimenti in programmi di riqualificazione di edifici pubblici e di edilizia sociale”.
Per gli ulteriori Atti di indirizzo e controllo presentati in Parlamento, si veda la Notizia “In Evidenza” Atti di indirizzo e controllo n. 19/2015
In allegato:
– l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare presso le Commissioni riunite Industria e Territorio e Ambiente del Senato;
-il testo della Mozione “bipartisan”.