Diventa ufficiale il parere favorevole della Commissione europea sull’applicazione, in Italia, del meccanismo della scissione dei pagamenti (cd “split payment”), in base al quale, in caso di cessioni di beni e prestazioni di servizi rese a favore di determinate pubbliche amministrazioni, l’IVA deve essere da queste versata direttamente all’Erario.
E’ stata, infatti, formalizzata dalla Commissione UE la Proposta di autorizzazione della misura al Consiglio europeo, come già anticipato durante la Conferenza Stampa tenutasi lo scorso 12 giugno[1].
La definitiva autorizzazione della misura è ora subordinata all’approvazione del Consiglio europeo, che dovrà esprimersi all’unanimità.
Questi, in particolare, i principali contenuti della Proposta al Consiglio UE sull’applicabilità della scissione dei pagamenti:
- l’autorizzazione ha carattere temporaneo, per una durata triennale (2015-2017) non rinnovabile.
La limitazione temporale è stata collegata all’introduzione, dal 6 giugno 2014, dell’obbligo di fatturazione elettronica per le prestazioni eseguite nei confronti della P.A. esteso, dal 31 marzo 2015, a tutte le Amministrazioni, ivi compresi gli Enti locali.
Considerata la novità di tale strumento, la cui piena operatività verrà raggiunta in un arco di tempo triennale, il Governo italiano ha ritenuto necessaria l’adozione dello “split payment”, da affiancare alla fatturazione elettronica, sempre in funzione antievasione.
Una volta implementata la fatturazione elettronica, lo strumento della scissione dei pagamenti dovrà essere eliminato (ossia dal 1° gennaio 2018), in virtù del fatto che la fatturazione elettronica sarà sufficiente a garantire la lotta alle frodi, poiché consentirà di controllare l’ammontare dell’IVA che le P.A. sono tenute a versare ai propri fornitori,
- decorsi 18 mesi dall’adozione del meccanismo, lo Stato italiano deve presentare alla Commissione UE un rapporto sui tempi di rimborso del credito IVA generato dall’applicazione dello “split payment”,
- la Commissione, anche in base al suddetto rapporto, sorveglierà attentamente la tempistica dei rimborsi IVA in Italia.
Al di là dell’esito della procedura autorizzativa, l’ANCE continuerà comunque ad evidenziare, anche in sede europea, le gravi criticità legate all’estrema lentezza del sistema italiano di rimborso dei crediti IVA vantati dalle imprese ed amplificati dallo “split payment”.
Occorre, quindi, un’accelerazione dei rimborsi IVA, tenuto conto che, ad oggi, i tempi di restituzione dell’imposta sono superiori ai dodici mesi, con una perdita di risorse, per il settore delle costruzioni, pari a 1,3 miliardi di euro all’anno.
20926-Proposta Consiglio UE OK Split.pdfApri