Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 settembre u.s., n. 79, ha fornito l’aggiornamento sullo stato di attuazione del Programma comunicando che sono stati attuati 7 ulteriori provvedimenti e che lo stock Monti – Letta si è ridotto a 261.
Il tasso di attuazione delle riforme del Governo in carica è al 68,2%.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, dopo i pareri delle competenti commissioni parlamentari, quatto decreti legislativi attuativi del Jobs act (L. 183/2015):
– un decreto legislativo recante disposizioni per la realizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale. Il provvedimento prevede, al fine di razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva, l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro. L’Ispettorato ha personalità di diritto pubblico, ha autonomia di bilancio e “autonomi poteri per la determinazione delle norme concernenti la propria organizzazione ed il proprio funzionamento”;
– un decreto legislativo recante diposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive. Nello stesso viene prevista, in particolare, l’istituzione di una Rete Nazionale dei servizi per le politiche del lavoro, coordinata dalla nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), e formata dalle strutture regionali per le Politiche attive del Lavoro, dall’INPS, dall’INAIL, dalle Agenzie per il lavoro e dagli altri soggetti autorizzati all’attività di intermediazione, dagli enti di formazione, da Italia Lavoro, dall’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) nonché dal sistema delle Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, dalle università e dagli altri istituti di scuola secondaria di secondo grado;
– un decreto legislativo recante diposizioni di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità.
Le disposizioni contenute nel decreto possono essere suddivise in tre gruppi fondamentali:
· Semplificazioni di procedure e adempimenti;
· Disposizioni in materia di rapporto di lavoro;
· Disposizioni in materia di pari opportunità;
– un decreto legislativo recante disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto.
Le disposizioni contenute nel decreto sono improntate a tre obiettivi:
· Inclusione di lavoratori e imprese;
· Semplificazione e certezze per le imprese;
· Razionalizzazione delle integrazioni salariali.
(Per i contenuti dei predetti decreti si veda il comunicato stampa).
Ha, altresì, approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione della convenzione sulla salute e la sicurezza dei lavoratori, n. 155, fatta a Ginevra il 22 giugno 1981, e relativo protocollo, fatto a Ginevra il 22 giugno 2002 e della convenzione sul quadro promozionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, n.187, fatta a Ginevra il 15 giugno 2006.
Gli obiettivi fondamentali degli Strumenti per i quali si chiede la ratifica sono diretti a prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e creare un ambiente di lavoro sempre più sicuro e salubre mediante un’azione progressiva e coordinata sia a livello nazionale che a livello di impresa e con la piena partecipazione di tutte le parti interessate. Vengono previste azioni in quattro ambiti:
· formazione, attuazione e revisione periodica di una politica nazionale coerente in materia di salute, di sicurezza dei lavoratori e di ambiente di lavoro;
· promozione del dialogo sociale mediante la partecipazione, la collaborazione e la cooperazione piena e a tutti i livelli dei datori di lavoro, dei lavoratori e delle rispettive organizzazioni, nonché di tutte le altre persone interessate;
· definizione delle funzioni, delle responsabilità, degli obblighi e dei rispettivi diritti degli interlocutori sociali;
· sviluppo e diffusione delle conoscenze, istruzione, formazione e informazione.
Il Consiglio, inoltre, ha approvato, in secondo esame preliminare, cinque decreti legislativi di attuazione della delega per il riordino del sistema fiscale (legge 11 marzo 2014 n. 23). I testi approvati, che tengono conto delle richieste contenuti nei parere delle Commissioni parlamentari, vengono trasmessi di nuovo alle Camere per gli ulteriori pareri, come previsto dalla legge delega, prima di essere approvati definitivamente.
Si tratta dei seguenti:
– Semplificazione e razionalizzazione delle norme in materia di riscossione che punta a creare un sistema di riscossione che favorisca l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti, anche attraverso forme di rateizzazione più ampie e vantaggiose;
– Stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale che prevede il monitoraggio e la revisione delle cosiddette “spese fiscali” e la rilevazione dell’evasione fiscale e contributiva e dei risultati conseguiti nell’azione di contrasto, inserendo le relative attività in modo sistematico nelle procedure di bilancio;
– Revisione della disciplina dell’organizzazione delle agenzie fiscali in cui l’obiettivo è la revisione dell’organizzazione delle agenzie fiscali, a 15 anni dalle loro istituzione, in funzione del potenziamento dell’efficienza dell’azione amministrativa e della razionalizzazione della spesa;
– Riforma del sistema sanzionatorio che rivede il sistema sanzionatorio penale e amministrativo secondo il principio della proporzionalità rispetto alla gravità dei comportamenti;
– Revisione della disciplina degli interpelli e del contenzioso tributario.
(Per i contenuti dei predetti decreti si veda il comunicato stampa).
Ha, infine, esaminato alcune leggi regionali, nell’ambito delle quali ha deliberato la non impugnativa, tra l’altro delle seguenti:
Legge Regione Molise n. 13 del 16/07/2015 “Modifiche ed abrogazioni alla legge regionale 11 dicembre 2009, n. 30 (Intervento regionale straordinario volto a rilanciare il settore edilizio, a promuovere le tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia alternative e rinnovabili, nonché a sostenere l’edilizia sociale da destinare alle categorie svantaggiate e l’edilizia scolastica) ed alla legge regionale 14 aprile2015, n. 7 (Disposizioni modificative della legge regionale 11 dicembre 2009, n. 30). Abrogazione di articolo della legge regionale 4 maggio 2015, n. 8 (Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2015 in materia di entrate e spese. Modificazioni e integrazioni di leggi regionali)”;
Legge Regione Sicilia n. 13 del 10/07/2015 “Norme per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici”.