L’Aula della Camera dei Deputati, nella giornata di ieri, ha approvato la Risoluzione 6-00155 (firmatari On. Ettore Rosato – del Gruppo parlamentare PD; On. Maurizio Lupi del Gruppo parlamentare Ap (NCD-UDC); On. Andrea Mazziotti di Celso – del Gruppo parlamentare ScpI; On. Lorenzo Dellai del Gruppo parlamentare per l’Italia – Centro Democratico; On. Pino Pisicchio – del Gruppo parlamentare Misto) sul Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio (COM(2014)910 final), sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea riferita all’anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3) e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea (1° luglio 2014 – 31 dicembre 2015).
In particolare, la Risoluzione impegna il Governo a:
-“all’attuazione di un’autentica Unione economica e monetaria, a partire dalla Relazione « Completare l’Unione monetaria ed Economica dell’Europa » dello scorso giugno, assicurando che la creazione di nuovi meccanismi e figure istituzionali nella zona euro risponda primariamente all’obiettivo di condurre politiche economiche e di bilancio orientate alla crescita, all’occupazione e alla coesione economica e sociale”;
-“a dare priorità alla realizzazione di politiche europee in grado di conseguire tassi di crescita più consistenti, in modo da assorbire la disoccupazione che, negli ultimi anni, è aumentata e di sostenere la domanda complessiva”;
– “ad adoperarsi affinché l’Unione promuova ulteriormente la ripresa della domanda aggregata e, in particolare, degli investimenti soprattutto nelle aree dell’Unione più colpite dal crollo degli investimenti stessi. A questo riguardo occorre anzitutto assicurare che il Piano Juncker sostenga investimenti realmente addizionali e selezionati non soltanto in base alle prospettive di redditività ma anche al contributo che essi possono offrire allo sviluppo economico e sociale dei territori interessati”;
-“ a lavorare affinché siano perseguite e realizzate compiutamente le politiche per la stabilizzazione non soltanto della finanza pubblica, ma anche dei mercati finanziari attraverso una vera e propria Unione del mercato dei capitali e aggiornata la governance dell’area euro e valutando l’adozione a livello di UE di disposizioni volte a monitorare e contrastare, quando necessaria, l’attività dei fondi che, speculando sulle crisi debitorie degli Stati nazionali, arrecano danno alla stabilità dei mercati e delle economie nazionali”;
– “a rafforzare ulteriormente le strategie messe in campo per sostenere le politiche per la ricerca, l’innovazione e la crescita oltre che per la formazione e la qualificazione del capitale umano”;
-“ a lavorare per proseguire sulla strada intrapresa dalla Commissione europea con gli orientamenti recentemente adottati per quanto concerne i margini di flessibilità delle regole del Patto di stabilità”;
-“quanto alla fiscalità, a proseguire il lavoro avviato nel corso del semestre di Presidenza italiana, in particolare in materia di lotta alla frode e all’evasione fiscale e, più in generale, affinché si riprenda la discussione sulle risorse proprie superando un’attuale situazione per cui il bilancio dell’Unione europea è alimentato essenzialmente da entrate derivanti da trasferimenti degli Stati membri”;
-“a individuare misure adeguate a superare la concorrenza fiscale dannosa, il cosiddetto dumping fiscale, fenomeno gravissimo che produce sperequazioni ed aumenta il divario all’interno dell’Unione. La concorrenza fiscale penalizza in particolare i redditi da lavoro e da impresa, stante la volatilità dei mercati finanziari e la libertà di movimento di capitali”;
-“ad assicurare una effettiva e tempestiva attuazione della programmazione nazionale 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento dell’UE, vigilando sul rispetto da parte delle amministrazioni centrali e delle regioni degli obiettivi e delle scadenze previste dalla normativa dell’Ue e nell’accordo di partenariato approvato dalla Commissione europea”;
-“ assicurare l’integrale utilizzo entro il 31 dicembre 2015 delle risorse del precedente periodo di programmazione 2007-2013, al fine di evitare la perdita di risorse già assegnate all’Italia per effetto della regola del disimpegno automatico (n+2)”;
-“quanto alle politiche energetiche e alla lotta ai cambiamenti climatici, a seguire attivamente la attuazione del progetto
dell’Unione dell’energia facendo valere le esigenze prioritarie del nostro Paese con particolare riferimento alla sicurezza degli approvvigionamenti, al potenziamento delle reti e delle interconnessioni, allo sviluppo delle fonti rinnovabili, all’efficienze e al risparmio energetico e alla revisione del sistema ETS”;
-“a lavorare per dare seguito, attraverso iniziative concrete, all’obiettivo europeo di promuovere una rinascita industriale
che riporti la quota di PIL assicurato dal settore manifatturiero al 20 per cento, sostenendo l’industria europea, e in particolare le PMI, specie ad elevato valore aggiunto, che soffrono la competizione spesso sleale delle economie emergenti particolarmente agguerrite”.
Per i precedenti e i contenuti degli Atti si veda la notizia “In evidenza” del 31 luglio 2015
In allegato la Risoluzione approvata
21910-Risoluzione approvata.pdfApri