Tra le tematiche sottoposte al Governo: incentivi energie rinnovabili, fondi strutturali, dissesto idrogeologico, sicurezza sul lavoro, alternanza scuola-lavoro, disagio abitativo, permuta immobiliare, reti TEN-T, credito d’imposta PMI, riduzione carico fiscale, edilizia scolastica, realizzazione infrastrutture strategiche.
CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interpellanza urgente
C. Latronico, FI
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Infrastrutture in Basilicata
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-Fornire informazioni sulla programmazione delle opere, già finanziata e non attuata, e se siano effettivamente previsti investimenti per il potenziamento e lo sviluppo della rete viaria nonché ferroviaria della regione Basilicata;
–verificare lo stato dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della rete infrastrutturale già avviata sul territorio lucano, anche in vista del prossimo appuntamento internazionale che vede Matera quale Capitale della cultura 2019.
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Con riferimento agli interventi sulla rete viaria nella Regione Basilicata, viene evidenziato, tra l’altro, che:
–gli interventi in corso di esecuzione sono attualmente 3 per un importo complessivo di oltre 86 milioni di euro;
–gli interventi appaltati con progettazione in corso sono attualmente due, con attività di progettazione esecutiva da parte dell’impresa appaltatrice;
-sono in corso le procedure di appalto per un ulteriore intervento (per un importo complessivo lordo a base di gara per circa 32,7 milioni di euro, importo complessivo netto aggiudicato pari a circa 23 milioni di euro).
Inoltre, nell’ambito delle attività di riprogrammazione delle economie dei lavori compresi nell’accordo di programma quadro, la regione Basilicata ha previsto il finanziamento di 19 interventi, del valore complessivo di 22,7 milioni di euro, di cui l’ANAS sarà soggetto attuatore.
Infine, con riguardo agli interventi di manutenzione straordinaria, sono attivi e in fase di ultimazione ventuno interventi per un importo netto di circa 70,61 milioni di euro e sono stati finanziati e in fase di attivazione ventiquattro interventi per un importo di circa 23,15 milioni di euro. Di questi ultimi, quattro sono stati aggiudicati definitivamente e sono in fase di consegna i lavori alle imprese appaltatrici
Sottosegretario di Stato per la Salute, Vito De Filippo
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Interpellanza urgente
A. Pagani, PD
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Incentivi energie rinnovabili
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Considerato che il settore delle energie rinnovabili per impianti di potenza superiore al Megawatt ed entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2012 gode di incentivi sotto forma di «certificati verdi» fino al 31 dicembre 2015 e
dal 1o gennaio 2016, in base alle norme dettate dal Ministero dello sviluppo economico con DM 6 luglio 2012, avverrà la conversione del diritto ai certificati verdi in incentivi calcolati sulla produzione netta di energia prodotta, si chiede di assumere iniziative per prevedere l’erogazione degli incentivi per le energie rinnovabili su base mensile, come finora avvenuto per il rilascio dei certificati verdi, al fine di risolvere il problema della liquidità e non creare impatti negativi sui cicli monetari delle imprese del settore.
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Viene evidenziato, tra l’altro, che:
-il sistema dei certificati verdi è stato introdotto dal D.Lgs 79/99 (di attuazione di una direttiva europea). Il successivo D.Lgs 28/2011 ha previsto la sostituzione del sistema dei certificati verdi con un sistema a tariffa, a partire dall’anno 2016;
-l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha di recente quantificato l’impatto aggiuntivo derivante da tale sostituzione nel 2016 segnalando al Governo l’opportunità di rendere più sostenibile la manovra, apportando delle modifiche sui tempi di pagamento, prevedendo che il pagamento delle nuove tariffe sia effettuato, nel 2016, alla fine del sesto mese successivo a quello che segue ciascun trimestre e, successivamente al 2016, sia gradualmente anticipato, fino a ottenere un’erogazione su base mensile entro il 2019, ovvero prevedendo un valore maggiorato di ritiro dei certificati verdi presentati dopo il 2016, in modo da remunerare la dilazione temporale;
-sono in corso verifiche tecniche con GSE e con la stessa Autorità per venire incontro alle esigenze finanziarie poste dagli operatori, salvaguardando una certa stabilità regolamentare ma cercando, nello stesso tempo, la strada per non provocare aggravi significativi in bolletta;
-si dovrebbe assumere una determinazione finale nei prossimi giorni.
Sottosegretario di Stato per lo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli
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Interpellanza urgente
A. Galgano, SCpI
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Fondi strutturali
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Assumere iniziative per garantire il pieno utilizzo dei fondi strutturali del periodo di programmazione in corso, con particolare riferimento ai programmi regionali a più elevato rischio di definanziamento, nonché mettere in atto misure per impedire che vadano perduti i fondi europei in giacenza.
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In merito allo stato della programmazione dei fondi strutturali, per il periodo 2014-2020, l’Accordo di partenariato dell’Italia, adottato dalla Commissione europea il 29 ottobre 2014, che ha definito la strategia di intervento dei Fondi SIE 2014-2020, ha indicato il numero e la tipologia di programmi operativi FESR e FSE chiamati ad attuare tale la strategia: 11 programmi operativi nazionali (PON), di cui 5 plurifondo FESR e FSE, e 39 programmi operativi regionali (POR), di cui 3 plurifondo delle regioni Calabria, Puglia e Molise. Alla data del 22 ottobre 2015 risultano inoltrati alla Commissione europea tutti i programmi operativi previsti nell’accordo di partenariato.
Per quanto riguarda, invece, il ciclo di programmazione comunitaria 2007-2013, dei circa 46,7 miliardi disponibili per quel ciclo per programmi FESR e FSE dell’Obiettivo convergenza e competitività, restano da spendere circa 8,8 miliardi di euro (i dati sono del monitoraggio del 31 agosto 2015), con riferimento in massima parte all’area della convergenza.
Alla fine del corrente mese di ottobre la verifica del raggiungimento del target di spesa permetterà di fare un ulteriore controllo sullo stato di attuazione dei programmi operativi in previsione della chiusura che avverrà a marzo 2017.
Sottosegretario di Stato per la Salute, Vito De Filippo
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Interpellanza urgente
F. Daga, M5S
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Fondi dissesto idrogeologico
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Quantificare:
-quanti siano i fondi effettivamente stanziati ed erogati per il dissesto idrogeologico, e per quali progetti, e quale sia lo stato di realizzazione dei medesimi;
-quali, dei 642 cantieri che secondo Italia Sicura si sarebbero dovuti aprire entro la fine del 2014, siano stati realmente aperti grazie all’unità di missione;
-quale sia, ad oggi, lo stato dei dissesti nei cantieri in esecuzione e in quelli avviati dai precedenti commissari;
-quale sia lo stato di avanzamento degli interventi lasciati incompiuti dai commissari, indicando quanti fossero in corso e quanti siano stati ultimati, nonché quanti fossero in fase di progettazione e quanti siano stati avviati;
-per ogni regione, quanti nuovi fondi siano stati versati nelle con abilità speciali da quando i presidenti di regione sono divenuti commissari;
-quante e quali regioni abbiano rispettato i cronoprogrammi commissariali ed, eventualmente, quali ragioni abbiano imposto il mancato rispetto degli stessi;
-quante e quali regioni abbiano trasmesso al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare le necessarie relazioni trimestrali con congruità di contenuti;
-quante e quali regioni abbiano trasmesso alla Presidenza del Consiglio la competente relazione annuale relativa all’esercizio commissariale 2014;
-quale reale ruolo si intenda affidare alla Sogesid sul tema del dissesto idrogeologico.
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Viene evidenziato, tra, che:
-sono state trasferite sulle contabilità speciali intestate ai commissari straordinari risorse di bilancio per oltre 50,9 milioni di euro nel 2014 e per oltre 78,1 milioni di euro nel 2015, nonché un’ulteriore quota di oltre 0,6 milioni di euro, già impegnate per la Lombardia, per un totale di oltre 129,7 milioni che hanno consentito di assicurare la copertura economica di 195 interventi inseriti negli accordi di programma sottoscritti con le regioni del nord;
-dal sistema ReNDIS-web, è possibile rilevare lo stato di attuazione dei 195 interventi in questione;
-l’attuazione degli accordi con le regioni ha subito ritardi dovuti a vari fattori, prime fra tutte, ovviamente, le difficoltà legate al flusso delle risorse finanziarie;
-è stato avviato, unitamente alla struttura di missione contro il dissesto idrogeologico istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Piano operativo nazionale degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, per il periodo 2014-2020, per un complesso di interventi sul territorio che ammonta a 20 miliardi di euro;
– è stato individuato nell’ambito del Piano nazionale, un Piano stralcio, costituito da 127 interventi per un costo di 1.389 milioni di euro. Il Piano stralcio, a sua volta, si compone di una sezione attuativa, contenente 33 interventi dei 127, immediatamente cantierabili per circa 650 milioni di euro circa e una sezione programmatica per i rimanenti 94 interventi;
-chiarito il ruolo che si intende affidare alla Sogesid in tema di dissesto idrogeologico.
Sottosegretaria di Stato per l’Ambiente e la tutela del territorio e del mare, Silvia Velo.
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Interpellanza urgente
G. G. Sorial, M5S
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Sicurezza sul lavoro
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Considerato che nei primi 8 mesi del 2015 le morti sul lavoro hanno avuto un preoccupante aumento, secondo quanto dichiarato dall’Anmil, in occasione della 65esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro che si è svolta l’11 ottobre 2015, si chiede di sapere:
-quali azioni si intendano intraprendere per frenare questo grave trend negativo e promuovere una maggiore sicurezza sul posto di lavoro facendo in modo che le norme per la sicurezza sul posto di lavoro vengano rispettate dai datori di lavoro a tutela della vita dei lavoratori;
-se non si ritenga necessario adottare delle opportune iniziative normative al fine di aggiornare il «testo unico infortuni» al fine di renderlo più attuale, adeguato alle reali esigenze dei lavoratori e giusto;
-se sia stato attuato, nel rispetto delle compatibilità di finanza pubblica, un monitoraggio dell’attuazione delle disposizioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro a partire dai comparti lavorativi più a rischio, coordinando tutte le risorse umane disponibili (ispettorati del lavoro delle ASL, dell’INPS, dell’INAIL e altri) e, in tal caso, quali siano i risultati e le criticità rilevate;
-se si intenda promuovere un intervento organico, coerente e non occasionale a livello di legislazione nazionale in materia di sicurezza sul lavoro.
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Viene evidenziato, tra l’altro, che l’INAIL ha precisato che l’aumento del numero dei lavoratori deceduti per infortunio nel periodo gennaio-settembre 2015, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, si attesta al 13,5 per cento anziché al 15 per cento, e che
l’incremento è ascrivibile principalmente ad infortuni mortali in itinere, aumentati del 24 per cento rispetto al 2014, mentre l’incremento dei casi di infortunio mortale in occasione del lavoro è pari al 10 per cento. Con riferimento alla prevenzione della sicurezza nelle aziende, gli uffici territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono costantemente impegnati in molteplici attività rivolte principalmente agli operatori del settore dell’edilizia e, più in generale, alle piccole e medie imprese.
La programmazione e la realizzazione delle attività di prevenzione e vigilanza è demandata ai comitati regionali di coordinamento disciplinati dall’art. 7 del D.Lgs 81/2008, che agiscono sulla base delle indicazioni strategiche fornite, tra l’altro, dai Ministeri del Lavoro e delle politiche sociali e della salute.
Per quanto concerne l’attività di vigilanza svolta dagli uffici territoriali del Ministero nel corso dell’anno 2014 sono state riscontrate circa 27 mila violazioni; mentre, per l’anno in corso, su 18 mila accertamenti realizzati, sono state riscontrate circa 17 mila violazioni, di cui circa 5 mila connotate da gravità.
In merito all’attuazione alle disposizioni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, al momento, sono in fase di completamento:
-il provvedimento con il quale verranno adottate le misure di semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione, valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria per le imprese agricole; -il provvedimento in materia di sistemi di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi;
-il provvedimento che istituisce il sistema informativo nazionale per la prevenzione sui luoghi di lavoro, volto a fornire dati per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia dell’attività di prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;
-il provvedimento sulle capacità e i requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione;
– i lavori di adeguamento del software per la valutazione dei rischi online.
Evidenziato, inoltre, che il Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 del Ministero della salute prevede azioni mirate di controllo nei settori maggiormente a rischio di infortunio grave o mortale, con l’attuazione di specifici piani nazionali di prevenzione nel settore delle costruzioni e nel settore agricolo.
Sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Teresa Bellanova
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
D. Zoggia, PD
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Alternanza scuola lavoro
(legge 107/2015)
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Considerato che le linee guida per l’organizzazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro sono state emanate il 7 ottobre 2015 e che le scuole hanno ravvisato molteplici difficoltà nel rivolgersi agli enti pubblici e privati per avviare questo strumento, si chiede di sapere quali iniziative si intendano adottare per rimuovere tali ostacoli e per dare certezze al percorso formativo dei ragazzi.
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Indicate le azioni in corso per supportare e aiutare le scuole, tra cui:
–l’emanazione e l’invio a tutte le scuole italiane di una guida operativa per fornire istruzioni sulle modalità di realizzazione, quindi, su tutte le questioni che riguardano la prassi dell’alternanza;
-compilazione – che sarà pronta a metà dell’anno scolastico – del registro nazionale delle imprese e delle istituzioni che entrano nello schema di alternanza.Questa diventerà un’area aperta e consultabile in una sezione speciale del sito del Ministero e poi di ciascuna scuola per le istituzioni che saranno coinvolte e dà l’opportunità di avere un’interazione concreta sui singoli progetti scuola-istituzione, ivi incluse le istituzioni pubbliche naturalmente;
-sottoscrizione di protocolli di intesa con le singole istituzioni, pubbliche e private, che già concorrono a far avviare nelle scuole italiane questo progetto a partire da questi mesi
Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Stefania Giannini
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
D. Alfreider, Misto
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Credito d’imposta per le piccole e medie imprese
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Possibilità di dare rapidamente attuazione all’art. 6, comma 10, del DL 145/2013 convertito dalla legge 9/2014 – cheha istituito un credito d’imposta fino al 2016, per le PMI o consorzi e reti di piccole e medie imprese, per l’attivazione di servizi di connettività digitale nell’ambito di un apposito programma operativo nazionale relativo alla programmazione dei fondi strutturali comunitari 2014-2020 e collegato allapianificazione degli interventi nazionali finanziati dal fondo sviluppo e coesione 2014-2020 e dal fondo di rotazione – e di prorogare tali incentivi che scadranno nel 2016 (“ma he ancora non sono partiti”) nel prossimo provvedimento utile, al fine di favorire la competitività delle piccole e medie imprese.
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Confermato l’impegno a promuovere lo sviluppo della digitalizzazione e della connettività, specialmente per le piccole e medie imprese.
Evidenziato, altresì, che:
-il credito di imposta per l’attivazione di servizi di connettività digitale, di cui al Dl 145/2013, rispondeva proprio a questa esigenza;
-il decreto interministeriale di attuazione, la cui bozza è stata da tempo anche condivisa con il Ministero dell’economia delle finanze, l’iter di adozione ha subito un rallentamento, anche a causa delle procedure di certificazione che sono previste dalla normativa comunitaria. A questo riguardo, si stanno individuando le necessarie coperture finanziarie;
-il Ministero dello sviluppo economico sta anche approfondendo ogni sforzo per verificare se sia possibile reperire la copertura finanziaria necessaria attraverso il Fondo di sviluppo e coesione.
Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
G. Paglia, SEL
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Contrasto dell’evasione fiscale
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Quali siano i reali motivi che hanno indotto il Governo, nella strategia di contrasto all’evasione fiscale e di emersione dell’economia sommersa, ad innalzare a 3.000 euro il limite di utilizzo del denaro contante nei pagamenti;
-se tale scelta sia stata condivisa con l’amministrazione finanziaria;
-come la stessa si possa conciliare con un’efficace azione di contrasto all’elusione ed all’evasione fiscali;
-quali siano in termini di stima gli effetti, ascrivibili alla misura, sulla domanda di consumi e sul ciclo economico.
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Illustrate le novità introdotte in tema di lotta all’evasione fiscale, tra cui il reverse charge e lo split payment, nuovi meccanismi di applicazione dell’IVA che hanno consentito un maggior gettito netto di questa imposta dell’ordine di un miliardo di euro su base.
Riguardo allo specifico impatto del limite di tremila euro di utilizzo del denaro contante, evidenziato che:
–non esiste correlazione tra livello del limite dell’uso del contante e il grado di estensione dell’economia sommersa;
–la Direttiva dell’unione europea sull’antiriciclaggio non annovera il contante tra gli elementi di rischio specifico e indica la soglia di attenzione per i pagamenti in diecimila euro. Si tratta di una soglia, quindi, più di tre volte superiore rispetto a quella italiana, peraltro notificata al GAFI e al Fondo monetario internazionale, i quali non hanno sollevato obiezioni.
Ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
M. Lupi, AP (NCD-UDC)
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Riduzione carico fiscale
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Quali iniziative si intendano adottare per ridurre il carico fiscale delle imprese, prevedendo di incrementare quanto meno la quota di deducibilità dal reddito d’impresa della tassazione locale sugli immobili strumentali, con particolare riferimento alle attività sulle quali tale imposizione costituisce un maggiore onere, e cioè le imprese dei settori manifatturiero ed alberghiero.
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Illustrate le misure previste nel disegno di legge di stabilità per il 2016, con la finalità di ridurre il carico fiscale delle imprese. In particolare:
-vengono rideterminati criteri di accatastamento degli immobili appartenenti all’intero gruppo catastale D, con un criterio che incide principalmente sulle unità immobiliari censibili nelle categorie D1 e D7, immobili per le attività industriali, caratterizzati da una presenza di impianti e macchinari molto più significativa rispetto a quanto riscontrabile negli immobili censiti nelle altre categorie dello stesso gruppo.
Questa disposizione risolve il problema dei cosiddetti imbullonati; -il disegno di legge di stabilità si rivolge anche alla tassazione dei cosiddetti beni-merce, poiché conserva immutata la stessa tassazione prevista nel 2015 per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati.
A tali beni, quindi, continuerà ad applicarsi l’aliquota ridotta pari all’1 per mille, con facoltà dei comuni di modificarla in aumento sino al 2, 5 per mille, ovvero di azzerarla;
-quanto alla proposta di rendere deducibile integralmente, sia ai fini IRES e IRPEF sia ai fini IRAP, l’IMU sugli immobili strumentali delle imprese, essa comporterebbe un minore gettito stimato in un miliardo 135 milioni di euro per il 2017, in 630 milioni di euro per il 2018 e in 636 milioni di euro a regime e potrebbe risultare in contrasto con la disciplina in materia di aiuti di Stato.
Ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan
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Interrogazione a risposta immediata in commissione
A. Terrosi, PD
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Prestito vitalizio ipotecario
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-Chiarire se sia stato adottato il regolamento – previsto dall’articolo 11-quaterdecies, comma 12-quinquies, del DL 203/2005 convertito dalla L. 248/2005, come modificato dalla legge 44/2005 – che stabilisce le regole per l’offerta dei prestiti vitalizi ipotecari sugli immobili per persone di età superiore a 60 anni;
– nel caso in cui lo stesso regolamento non sia stato adottato, indicare i tempi previsti per la sua adozione.
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La bozza del decreto ministeriale concernente il «Regolamento recante norme in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecario è stata trasmessa dal Ministero dello Sviluppo Economico il 23 settembre 2015 alla competente sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, per il rilascio del parere di rito.
Lo schema di regolamento è volto ad introdurre una normativa regolamentare di dettaglio relativa ai prestiti vitalizi ipotecari. Pertanto, il regolamento ministeriale dovrebbe entrare in vigore entro la fine dell’anno.
Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta
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Interrogazione a risposta in commissione
S. Pellegrino, SEL
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Disagio abitativo
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Avviare iniziative, già dal prossimo disegno di legge di stabilità, per dare certezze ai cittadini in situazioni di maggiore disagio abitativo, anche alla luce criticità relative all’attuazione delle norme di cui al DL. 47/ 2014 (l’art. 4 del DL prevedeva l’emanazione, entro quattro mesi dalla sua entrata in vigore, di un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per l’individuazione dei criteri per la formulazione di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di proprietà dei comuni e degli istituti autonomi per le case popolari.
Il decreto attuativo, che avrebbe dovuto essere emanato entro il luglio 2014, in realtà è stato pubblicato in GU il 21 maggio 2015).
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Viene evidenziato, tra l’altro, che:
– con decreto interministeriale MIT-MEF del 16 marzo 2015 è stato approvato il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di cui all’art. 4 del DL47/2014. La dotazione finanziaria è di 467,69 milioni;
-il programma ivi previsto si articola in due linee: interventi di non rilevante entità (finalizzati a rendere prontamente disponibili gli alloggi sfitti mediante lavorazioni di manutenzione e di efficientamento di non rilevante entità da assegnare prioritariamente alle categorie sociali di cui all’articolo 1, comma 1, della L. 9/2007) ed interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria;
– a seguito dell’acquisizione da parte delle Regioni degli elenchi degli interventi da ammettere a finanziamento, il Ministero ha emanato il previsto decreto ministeriale di assegnazione delle risorse e di ammissione a finanziamento degli interventi individuati dalle regioni lo scorso 12 ottobre. I fondi disponibili in questa prima fase renderanno possibile intervenire su circa 4400 alloggi con interventi di lievi entità e su oltre 18.000 alloggi con interventi di ripristino di alloggi di risulta e di manutenzione straordinaria;
-è intenzione del Ministero rafforzare l’intervento sull’edilizia residenziale pubblica con il rifinanziamento del programma di recupero mediante il reperimento di nuove risorse;
– relativamente al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni (dati acquisiti al 30 settembre) sulla disponibilità complessiva pari per il biennio 2014-2015 ad oltre 324 milioni di euro (di cui 200 milioni statali), le risorse statali trasferite dalle regioni ai comuni ammontano a oltre 96 milioni di euro (sul totale di 100) per l’annualità 2014 e a circa 43,8 milioni di euro per l’annualità 2015 (sul totale ripartito di 100);
–nella legge di stabilità sono state previste misure a sostegno del programma di recupero dell’edilizia residenziale pubblica, sulle quali ci sarà confronto in Parlamento.
Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i Trasporti, Umberto Del Basso De Caro
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Interrogazione a risposta in commissione
F. Bordo, SEL
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Agenda digitale
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In considerazione dei recenti investimenti sbloccati dal CIPE, e pari a 2,2 miliardi di euro, si chiede di sapere:
-se saranno rispettati gli obiettivi del Piano nazionale presentato nel marzo 2015 che prevede il 100 per cento dei collegamenti a 30 megabit e l’85 per cento a 100 megabit entro il 2029;
-quali iniziative siano state adottate, e quali si intendano adottare, per l’attivazione della strategia complessiva relativa all’Agenda digitale italiana.
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Evidenziato che:
-il 19 ottobre scorso sono stati pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico e su quello di Infratel i dati conclusivi della consultazione pubblica annuale che conferma la necessità da parte dello Stato di un forte intervento per raggiungere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga;
-la delibera CIPE 65/2015 del 6 agosto 2015 risulta del tutto in linea con gli obiettivi di finanziamento che la strategia Banda Ultra Larga si
propone;
-il Ministero dello Sviluppo Economico sta effettuando una serie di incontri con le singole Regioni al fine di condividere gli obiettivi del piano Banda Ultra Larga, effettuare la ricognizione del fabbisogno finanziario, delle risorse regionali disponibili, delle priorità di intervento regionali. Alla fine di questo percorso, si arriverà alla firma di un accordo politico e dei successivi accordi di programma;
-il Ministero dello Sviluppo Economico, in attuazione della Legge dell’articolo 6 133/2014 (Sblocca Italia) sta lavorando alla costituzione del Catasto delle Infrastrutture del sotto e sopra suolo con lefinalità di costruire un quadro conoscitivodi tutte le infrastrutture (di telecomunicazionie non) già presenti sul territorio idonee ad ospitare la fibra ottica.
Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli
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Interrogazione a risposta in commissione
M. Liuzzi, M5S
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Banda Ultralarga
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In considerazione del piano sulla strategia italiana per la banda ultralarga, adottato da Consiglio dei ministri del 3 marzo 2015, con l’obiettivo dichiarato di rimediare al gap infrastrutturale e di mercato e creare le condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, si chiede si sapere quali iniziative urgenti si intendano adottare per ridare centralità all’intervento pubblico in materia e per evitare che nella predisposizione dei prossimi bandi per la realizzazione della richiamata strategia si verifichino distorsioni concorrenziali.
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Evidenziato, in particolare, che le misure a sostegno della diffusione della banda larga debbono essere adottate mediante norma di legge ed, a tal fine, occorrerà attendere il testo della legge di stabilità come risulterà al termine dell’esame parlamentare.
Con particolare riferimento alle gare per l’assegnazione dei finanziamenti pubblici e al rischio di distorsioni della concorrenza, rilevato come sia stato “un errore strategico, ormai non più recuperabile, aver privatizzato la rete nel momento in cui è stata privatizzata la società ex monopolista”.
Per quanto riguarda le possibilità di intervento attualmente disponibili, evidenziato che il Governo potrà intervenire nelle aree a rischio di fallimento di mercato mediante contributi pubblici assegnati sulla base di gare, oppure partnership pubblico-privato o, infine, mediante intervento pubblico diretto.
Sottosegretario di Stato allo Sviluppo Economico, Antonello Giacomelli
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Interrogazione a risposta in commissione
M. Di Maio, PD
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Permuta immobiliare
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Assumere iniziative per prevedere, al fine di favorire le operazioni di permuta dell’abitazione, la possibilità di applicare le agevolazioni per la «prima casa» e per il mutuo «prima casa», di cui all’art. 18, c. 3, del DPR 601/1973, anche qualora il nuovo acquisto sia effettuato prima della vendita dell’abitazione da sostituire, da effettuarsi comunque entro un termine limitato, e chiarire quali sarebbero gli eventuali oneri per la finanza pubblica.
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Il Dipartimento delle finanze ha stimato che la proposta normativa in questione non comporta effetti in termini di gettito.
Va comunque fatto presente che le proposte mirate a un rilancio del mercato immobiliare potranno essere valutate nell’ambito di una revisione del sistema agevolativo inerente all’acquisto degli immobili da adibire ad abitazione principale, revisione che dovrà tenere in debito conto ogni ulteriore aspetto degli interventi da porre in essere.
Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze, Pier Paolo Baretta
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta scritta
P. Pisichio, Misto
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Reti TEN-T
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Considerato che il regolamento (UE) n. 1315/2013 prospetta una revisione della rete TEN-T per realizzare entro il 2050 uno spazio unico europeo dei trasporti con la creazione di una rete TEN-T articolata in due livelli: una rete centrale, da realizzare entro il 2030, basata su un «approccio per corridoi», ed una rete globale che comprenderà infrastrutture a livello nazionale e regionale, intervenire affinché l’inserimento del porto di Brindisi, nell’attuazione della rete centrale (oltre che nella rete globale) che dovrà essere valutata dalla Commissione europea entro il 31 dicembre 2023, possa essere sottoposto alla valutazione della medesima Commissione.
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Interrogazione a risposta in commissione
B. Censore, PD
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Incentivi all’autoimpren-ditorialità
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Assumere urgenti iniziative per il finanziamento degli incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego in modo da garantire:
a) fondi immediatamente disponibili per l’erogazione dei benefici alle domande, presentate prima dell’8 agosto 2015, ivi comprese quelle in corso di istruttoria, qualora selezionate con esito positivo;
b) congrue risorse per il sostegno delle medesime misure per il periodo 2016-2018, con incremento rispetto al triennio precedente, in considerazione di ragionevoli prospettive di sviluppo.
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Interrogazione a risposta in commissione
A. Ascani, PD
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Edilizia scolastica
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Considerato che:
-l’articolo 18, commi da 8 a 8-sexies, del DL 69/2013, convertito dalla legge 98/2013, ha regolato gli stanziamenti per garantire la messa in sicurezza degli edifici scolastici e finanziare misure urgenti in materia di riqualificazione e realizzare nuove strutture scolastiche. Per queste finalità il finanziamento complessivo disposto è stato di 460 milioni e 500 mila euro, articolati in tre diversi stanziamenti, da erogare nel corso del triennio 2014-2016;
-gli enti locali, per accedere al finanziamento, hanno presentato alle regioni, entro il 15 settembre 2013, i progetti esecutivi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili e, di conseguenza, entro il 15 ottobre 2013, le regioni hanno presentato al Ministero dell’istruzione, le corrispondenti graduatorie;
-il DL 192/2014, convertito dalla legge 11/2015, ha ulteriormente differito dal 30 aprile 2014 al 31 dicembre 2014 il termine per l’affidamento dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza degli istituti scolastici, nonché al 28 febbraio 2015 quello per l’affidamento dei medesimi lavori nelle regioni nelle quali sono intervenuti provvedimenti di sospensione delle procedure a seguito di contenzioso;
-dagli ultimi dati presentati dal Ministero dell’istruzione, risulta che l‘ufficio II preposto all’anagrafe dell’edilizia scolastica e alla programmazione degli interventi ed innovazione, risulta ancora vacante, e si succedono numerose le segnalazioni dei tanti comuni che, pur avendo provveduto secondo quanto previsto dalla lettera della norma, non hanno ancora ricevuto quanto assicurato dal Ministero;
-si sono aggiunti ritardi nell’inoltro e nella ricezione della documentazione da caricare sulla piattaforma adibita dal sistema di monitoraggio per l’esecuzione degli adempimenti previsti, nonché le richieste di integrazioni avanzate dal Ministero dell’istruzione che hanno ingiustificatamente aggravato la fase di rendicontazione delle spese sostenute dagli enti locali:
-gli enti locali si trovano nell’impossibilità di saldare i corrispettivi richiesti dalle imprese che, nella maggior parte dei casi, hanno già ultimato i lavori;
si chiede di sapere come si intenda intervenire per porre rimedio a tali difficoltà.
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(ex 5-06735)
Interrogazione a risposta immediata in commissione
S. Matarrese, SCpI
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Realizzazione infrastrutture strategiche – soppressione struttura di missione
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Indicare le iniziative assunte per assicurare la prosecuzione delle opere in corso di realizzazione e di quelle che dispongono già di un elevato livello di progettazione e di adeguate risorse finanziarie, garantendo l’appropriato svolgimento di tutte le attività precedentemente attribuite alla struttura di missione (soppressacon decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 194 del 9 giugno 2015) per l’attuazione del programma delle infrastrutture strategiche ed, in particolare, per il tempestivo espletamento delle pratiche ed i relativi pagamenti alle imprese.
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Si veda precedente del 26 ottobre 2015
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