In relazione all’esame, in prima lettura, in sede referente, presso le Commissioni Giustizia e Lavoro della Camera dei Deputati, del disegno di legge recante “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato” (DDL 3365/C), l’ANCE ha illustrato le proprie proposte sui contenuti del testo.
In particolare, l’Associazione ha evidenziato la necessità di circoscrivere l’ambito di applicazione del provvedimento esclusivamente agli enti pubblici prevedendo, conseguentemente, l’esclusione di quelli privati. L’applicazione di tali disposizioni agli enti privati comporterebbe, infatti, un gravoso appesantimento burocratico e costi di gestione assolutamente insostenibili, anche in considerazione del fatto che il settore privato è caratterizzato per lo più da micro imprese. A titolo esemplificativo, dai dati Istat 2013 risulta che il settore industria e servizi è composto per circa il 95% da imprese con meno di 9 addetti.
Le previsioni contenute nel provvedimento comporterebbero, inoltre, un’ulteriore stratificazione normativa, tenuto conto del fatto che sono già previste normative specifiche dirette ad arginare tali fenomeni, sia con riferimento, ad esempio, a quanto stabilito in materia di responsabilità amministrativa degli enti (DLgs n. 231/01), nonché con riguardo alla normativa sulla tutela dei lavoratori nelle ipotesi di licenziamento.
In alternativa alla predetta esclusione, l’ANCE ha evidenziato l’opportunità di “limitare” gli effetti delle disposizioni sulle imprese private, con particolare riferimento alle norme del testo concernenti la costituzione di un Ufficio per la ricezione delle segnalazioni di reati o irregolarità; l’attribuzione di un premio a colui che denunci reati o irregolarità, da cui derivi un danno erariale e all’immagine della Pubblica Amministrazione; l’inversione dell’onere della prova (a carico del datore di lavoro).
Le proposte ANCE hanno trovato condivisione e saranno oggetto di valutazione nel prosieguo dell’iter del provvedimento.