L’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva, con la votazione di fiducia sul testo della Commissione Finanze, identico a quello trasmesso dal Senato, il disegno di legge di conversione del DL 153/2015 recante “Misure urgenti per la finanza pubblica” (DDL 3386/C – Relatore l’On. Giovanni Sanga, del Gruppo parlamentare PD).
Il provvedimento prevede, a modifica dell’art. 1, c. 632, terzo periodo, della L. 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) che – a fronte del mancato rilascio delle autorizzazioni degli organismi europei alle misure di deroga in relazione all’estensione del reverse charge alla grande distribuzione – si provveda, per l’anno 2015, alla copertura degli effetti finanziari negativi che ne deriverebbero con le maggiori entrate derivanti dalla c.d. voluntary disclosure, di cui all’art. 1 della L. 186/2014, attestate dall’Agenzia delle entrate nel medesimo anno sulla base delle richieste di accesso alla procedura di collaborazione volontaria, acquisite dalla medesima Agenzia.
Viene, altresì, modificata la disciplina della collaborazione volontaria nell’ambito della rilevazione a fini fiscali di taluni trasferimenti da e per l’estero di denaro, titoli e valori, di cui al DL 167/1990, convertito dalla L. 227/1990, con particolare riferimento alla richiesta di accesso alla procedura e ai tempi di attivazione.
Al riguardo, nel corso dell’esame in prima lettura al Senato, è stata, tra l’altro, approvata una modifica con cui, in deroga all’art. 31 del DPR 600/73 e all’art. 40 del DPR 633/72, viene attribuita ad un’articolazione dell’Agenzia delle entrate, da individuarsi con provvedimento del direttore, la competenza alla gestione delle istanze presentate per la prima volta a decorrere dal 10 novembre 2015 e all’emissione dei relativi atti, compresi quelli di accertamento e di contestazione delle violazioni, per tutte le annualità oggetto della procedura di collaborazione volontaria.
Con altra modifica è stato previsto l’esonero dagli obblighi dichiarativi per i soggetti residenti in Italia che prestano attività lavorativa in via continuativa all’estero in zone di frontiera.