CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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(nuova formulazione)
D. De Lorenzis, M5S
(respinta con il parere contrario del Governo)
M. Tulo, PD
(nuova formulazione)
C. Iannuzzi, Misto
S. Baldelli, FI
(nuova formulazione)
F. Bordo, SI-SEL
Mozioni
Risoluzione in Assemblea
M. Pili, Misto
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Manutenzione stradale
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-Assumere iniziative affinché le risorse destinate agli enti locali per la manutenzione, la sicurezza e i controlli sulle strade siano inquadrate nell’ambito di piani coordinati con obiettivi misurabili di sicurezza stradale;
-applicare le regole e le previste sanzioni nei confronti dei comuni e degli enti beneficiari dei proventi per infrazioni stradali che non rispettino l’obbligo – prescritto dal codice della strada – di destinare tali somme alla realizzazione di interventi di manutenzione e messa in sicurezza delle infrastrutture stradali, ivi comprese la segnaletica e le barriere, e dei relativi impianti, nonché al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, ovvero non ottemperino all’obbligo di comunicare al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti l’entità e il corretto utilizzo di tali proventi.
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Parere favorevole
Approvazione da parte dell’Aula delle mozioni:
1-01085
(nuova formulazione)
1-01105
1-01106
(nuova formulazione)
1-01116
(nuova formulazione)
6-00198
(nuova formulazione)
1-00491
(Ritirata)
Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture ed i trasporti, Umberto del Basso de Caro
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
F. Piccone, AP(NCD- UDC)
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Iniziative per contrastare l’evasione fiscale
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Chiarire quali iniziative si intendano adottare per contrastare in modo ancora più efficace l’evasione fiscale, semplificando nello stesso tempo il sistema fiscale del nostro Paese.
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Evidenziato che:
-il gettito dell’attività di contrasto all’evasione– dai primi dati disponibili – nell’anno 2015 supererà i 14,2 miliardi di euro del 2014;
-le principali linee di intervento che sono state avviate e che ci si impegna a perseguire per i compiti di lotta all’evasione fiscale sono innanzitutto l’analisi del rischio e l’incrocio delle banche dati. Al riguardo,l’attività di pianificazione strategica si fonda su una tempestiva e mirata analisi del rischio dei comportamenti dei contribuenti, al fine di individuare elementi che possano indicare una propensione alla non-compliance;
-l’Agenzia delle entrate provvederà, inoltre, a sviluppare servizi, strumenti e processi in grado di ridurre significativamente l’onerosità degli adempimenti fiscali. Su questa linea si innesta anche la revisione degli studi di settore, finalizzata a renderli maggiormente efficaci e a massimizzare l’attendibilità delle stime, assicurandone la semplificazione anche attraverso la riduzione del numero;
-si proseguirà nel percorso già iniziato nel 2015 con la dichiarazione online precompilata per i redditi del 2014.
Evidenziato, altresì, che l’introduzione dello split payment e il potenziamento del reverse charge a decorrere dal 1° gennaio 2015 quali modalità di fatturazione e versamento dell’IVA hanno consentito all’erario di registrare un maggior gettito stimato nell’ordine di 2 miliardi di euro netti nell’anno.
Ministro dell’economia e delle finanze. Pier Carlo Padoan
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A. Spessotto, M5S
Interrogazioni a risposta immediata in Commissione
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Ruolo dell’ENAC nelle procedure di valutazione d’impatto ambientale degli aeroporti
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Quale sia il ruolo di ENAC in relazione alle questioni ambientali dirette e indirette connesse con gli aeroporti ed in particolare, se ENAC possa essere il «controllore» e contemporaneamente anche il «controllato» nelle procedure relative alla valutazione d’impatto ambientale e alla valutazione ambientale strategica (5-06719);
Quali iniziative si intendano assumere nei confronti di ENAC per l’eventuale mancata corretta applicazione della direttiva VIA per alcuni aeroporti italiani e con quali modalità intenda procedere al riguardo (5-06889)
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Attraverso l’approvazione in linea tecnica del piano di sviluppo aeroportuale presentato dal gestore, l’ENAC svolge il ruolo di ente proponente per le successive procedure di compatibilità ambientale (VIA) e compatibilità urbanistica presso il MIT.
La maggior parte degli aeroporti sono oggi dotati di un Master Plan con decreto o procedura V.I.A. in corso.
L’approvazione tecnica rappresenta l’inizio di un iter che vede prima lo svolgimento delle procedure di compatibilità ambientale presso il MATTM e, successivamente, la procedura di conformità urbanistica presso il MIT. All’esito di quest’ultima fase, si perverrà all’approvazione definitiva del Piano da parte dell’ENAC.
Per quanto i riguarda le casistiche dei singoli aeroporti trattati:
-per l’aeroporto di Treviso, l’ENAC ha ritirato l’istanza presentata per la procedura di V.I.A. in quanto nel corso della stessa erano emerse tematiche ambientali da approfondire. Inoltre, è al momento in corso la definizione di un nuovo Master Plan sul quale è stata recentemente attivata la procedura di VAS; -le opere in corso sull’aeroporto di Venezia hanno tutte ottenuto le necessarie autorizzazioni ambientali previste dalle leggi vigenti ed è stato recentemente emesso dal MATT il decreto di V.I.A. sul Master Plan aeroportuale; -sul Master Plan dell’aeroporto di Verona è stata attivata la procedura di V.I.A. a seguito dell’approvazione tecnica del piano stesso; -per l’aeroporto di Ciampino è stata recentemente attivata la procedura di V.I.A.; -l’aeroporto di Bergamo è dotato di un decreto di V.I.A. su un Master Plan che ha come orizzonte temporale l’anno 2015; è al momento in corso la redazione del nuovo Piano su cui verrà attivata una nuova procedura di valutazione di compatibilità ambientale; –nell’ambito dello svolgimento delle proprie competenze in materia di VIA viene applicata la normativa vigente in materia di procedure di VIA sia ai soggetti pubblici che ai soggetti privati ed è riconosciuta dalla normativa vigente in materia di procedimento amministrativo la facoltà, per il proponente, di ritirare l’istanza presentata presso una pubblica amministrazione. Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture ed i trasporti, Umberto del Basso de Caro
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
M. Pelillo, PD
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Anticipazioni di cassa ai Comuni per perdita gettito fiscale
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In conseguenza della riforma introdotta dalla stabilità per il 2016, (L.208/2015) sulla tassazione immobiliare, volta principalmente a ridurre il carico fiscale attraverso l’esenzione IMU sui terreni agricoli e sui cosiddetti «macchinari imbullonati», nonché l’esenzione TASI per la prima casa, per complessivi 4,5 miliardi annui e nelle more del definitivo riparto delle risorse destinate a compensare il minor gettito derivante dalla norma, viene chiesto di:
prevedere la concessione di una anticipazione di cassa ai Comuni coinvolti.
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La concessione del contributo agli Enti locali a titolo di compensazione per il minor gettito dell’IMU (contributo annuo di 155 milioni di euro da ripartire con decreto del Ministro dell’Economia emanato entro il 31 ottobre 2016) connessa alle nuove disposizioni in materia di accatastamento degli immobili produttivi e a destinazione speciale è direttamente collegata alla conoscenza delle perdite effettivamente subite dai Comuni.
le domande dei contribuenti potranno essere presentate fino al 15 giugno 2016, conseguentemente non è possibile assegnare alcun acconto, non essendo noti i Comuni interessati.
La corresponsione di un acconto non è, comunque, contemplata dalla normativa in questione.
Sottosegretario di Stato all’Economia e alle finanze, Enrico Zanetti
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
G. Pisano, M5S
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Scomputo ritenute di acconto da parte delle Società ai fini IRES
(artt. 22 e 79 del DPR 917/86 Testo unico delle imposte sui redditi)
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Prevedere che le ritenute alla fonte a titolo di acconto operate nell’anno successivo a quello di competenza, e prima della dichiarazione dei redditi, possano essere scomputate nella stessa dichiarazione dei redditi di competenza dei ricavi o compensi sui quali sono operate, ovvero, in alternativa, nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui sono state effettivamente operare.
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L’effettuazione della ritenuta a titolo d’acconto, costituendo una forma di prelievo anticipato rispetto alla nascita dell’obbligazione tributaria, fa sorgere in capo a chi la subisce un credito nei confronti dell’Erario, credito che, pertanto, viene fatto valere dal sostituito in sede di redazione della dichiarazione medesima.
Le norme di cui agli artt.22 e 79 del DPR 917/86 consentono di rispettare tale correlazione attribuendo rilevanza a tutte le ritenute alla fonte operate fino alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi (principio di competenza). Solo in via «eccezionale» e, cioè, nell’ipotesi in cui le ritenute siano operate dopo tale termine, le stesse potranno essere scomputate dall’imposta relativa al periodo d’imposta in cui sono state operate (principio di cassa).
Rispetto alla chiusura del periodo d’imposta, ampi sono i termini per adempiere gli obblighi dichiarativi tanto per le persone fisiche, quanto per le persone giuridiche (rispettivamente, 30 settembre o 9 mesi dalla chiusura del periodo d’imposta).
Tale meccanismo dichiarativo trova il suo primario fondamento negli articoli 7 e 76 del DPR 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi), secondo cui l’imposta è dovuta per periodi d’imposta a ciascuno dei quali corrisponde un’obbligazione tributaria autonoma, verrebbe, quindi, svilito ove si ponesse, in capo al contribuente, la facoltà di decidere in quale dichiarazione dei redditi scomputare le ritenute d’acconto.
Nell’ulteriore ipotesi in cui un soggetto dovesse dimenticare di scomputare la ritenuta in questione, lo stesso avrebbe, comunque, la possibilità di ricorrere alla dichiarazione integrativa cosiddetta a favore, da presentare entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, ai sensi dell’articolo 2, comma 8-bis, del Testo unico.
Sottosegretario di Stato all’Economia e alle finanze, Enrico Zanetti
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
F. Busin, LN
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Compensazione ai Comuni che non hanno istituito la Tasi
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In modo il Governo intenda compensare i Comuni virtuosi che non hanno istituito la Tasi e che, di conseguenza, non avranno trasferimenti dallo Stato per equivalente.
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Il comma 380-ter della legge n. 228 del 2012, come integrato dall’articolo 1, comma 17, lettera f), della L.208/2015 (stabilità 2016), già prevede l’erogazione di un contributo pari a 80 milioni di euro da ripartire tra i Comuni per i quali il riparto dell’importo di 3.767,45 milioni di euro non assicura il ristoro di un importo equivalente al gettito della TASI sull’abitazione principale stimato ad aliquota di base.
Tale quota di 80 milioni di euro del Fondo di solidarietà comunale è ripartita in modo da garantire a ciascuno dei Comuni in questione l’equivalente del gettito della TASI sull’abitazione principale stimato ad aliquota di base.
Conseguentemente, i Comuni che hanno scelto di non istituire la TASI sull’abitazione principale saranno destinatari del riparto degli 80 milioni di euro, per l’equivalente del gettito TASI sull’abitazione principale stimato ad aliquota di base.
Il sottosegretario di Stato all’Economia e alle finanze, Enrico ZANETTI
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
R. Mariani, PD
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Efficienza energetica negli edifici scolastici
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-chiarire se non si ravvedano vincoli o restrizioni nel decreto ministeriale 14 aprile 2015 tali da causare l’esiguità delle istanze pervenute e accolte;
-quali ulteriori iniziative di competenza si intendano assumere al fine di rendere le scuole più efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico.
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Il bando per la riqualificazione energetica degli edifici scolastici prevedeva la disponibilità di euro 350.000.000 a valere sul Fondo Kyoto e sono pervenute domande per un importo complessivo di circa 98 milioni di euro.
Al riguardo, sulla base degli approfondimenti effettuati dalla competente direzione del mio Ministero e delle informazioni fornite dall’ANCI, in relazione al presente bando sono state registrate dagli Enti locali le seguenti criticità: –le difficoltà a predisporre la diagnosi energetica, che la legge prevede come requisito essenziale per l’accesso al finanziamento; -i tempi per la presentazione della domanda previsti dal bando, (novanta giorni dalla pubblicazione del bando medesimo) troppo ristretti anche in considerazione della documentazione tecnica da predisporre; -il requisito del miglioramento minimo di due classi energetiche quale obiettivo di efficientamento minimo da conseguire considerato, in alcuni casi, troppo elevato; i vincoli finanziari e i limiti relativi all’indebitamento. Per superare tali criticità e procedere alla riprogrammazione delle risorse residue per le medesime finalità di efficientamento energetico degli edifici scolastici, è già stato avviato un confronto anche con l’ENEA per valutare la possibilità di supportare gli Enti locali nella predisposizione della diagnosi energetica.
Il Ministero ha già predisposto uno schema di decreto ministeriale per la riprogrammazione delle risorse residue pari a circa 252.000.000. In prospettiva futura, inoltre, è priorità del Governo mettere a punto l’ampliamento della platea degli edifici oggetto di interventi di efficientamento energetico attraverso le risorse del Fondo rotativo di Kyoto, in modo da consentire l’accesso ai finanziamenti anche agli immobili comunali di diversa destinazione, quali ad esempio palestre ed impianti sportivi. Sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Silvia Velo
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
C. Mannino, M5S
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Violazione normativa UE su discariche
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-Chiarire se la Commissione europea abbia comunicato all’Italia l’ammontare della sanzione relativa al secondo semestre successivo alla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea per violazione della direttiva rifiuti 75/442/CE (causa c-196/13) ed a quanto ammonterebbe la richiamata sanzione
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Premesso che risultano pagate tanto la sanzione forfettaria di 40 milioni di euro, notificata con la sentenza di condanna, e la penalità per il primo semestre di 39.800 milioni di euro, ingiunta con decisione del 13 luglio 2015, viene evidenziato che ad oggi non risulta ancora notificata la seconda ingiunzione di pagamento posto che la Commissione europea sta istruendo la documentazione trasmessa in data 2 dicembre 2015.
Sottosegretario di Stato all’Ambiente e alla tutela del territorio e del mare, Silvia Velo
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Mozione
R. Morassut, PD
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Candidatura olimpica di Roma
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Considerato che la candidatura olimpica di Roma, già formalizzata per l’edizione del 2024, è una grande opportunità per l’Italia intera per consolidare l’immagine e la realtà di una grande nazione che continua a proporsi con forza e autorevolezza sulla scena internazionale si chiede l’impegno a:
-sostenere attivamente il lavoro del Comitato olimpico e del Comitato promotore nelle sedi istituzionali e in ambito internazionale;
-promuovere, in collaborazione con il Comitato olimpico e con il Comitato promotore, eventi di promozione su tutto il territorio nazionale volti a far percepire le possibili olimpiadi di Roma 2024 come una grande opportunità di crescita e sviluppo per l’intero paese e non solo per la capitale;
–individuare, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le più opportune localizzazioni coerenti con le linee di sviluppo, di crescita e di riqualificazione stabilite dalla comunità cittadina e dai competenti enti locali, investendo su opere pubbliche funzionali allo svolgimento delle gare ma che dopo l’evento possano essere riconvertite diventando fruibili e funzionali allo sviluppo urbano e del movimento sportivo;
-operare per la predisposizione di un programma di opere e interventi in coerenza con gli indirizzi dell’Agenda Olimpica 2020;
-sottoporre, d’intesa con il comune di Roma Capitale, il programma degli interventi olimpici ad un’ampia campagna di informazione, di consultazione e di partecipazione dei cittadini dei territori interessati, per dare al programma stesso un carattere aperto e trasparente.
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Mozione
R. Polverini, FI
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Candidatura olimpiade
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In considerazione del fatto che il 14 dicembre 2014 Roma si è ufficialmente candidata ad ospitare le Olimpiadi del 2024 si chiede l’impegno a:
-adottare le iniziative di competenza per ampliare il progetto nel senso di coinvolgere l’intera area della Città metropolitana di Roma e non soltanto quella di Roma Capitale;
-vigilare sul corretto utilizzo delle risorse che deve ispirarsi a criteri di sostenibilità ambientale e di rispetto del territorio con attenta valutazione dei fattori di rischio idrogeologico, che tenga conto dell’impianto urbanistico sul quale si inseriscono gli interventi;
-ad avviare un tavolo di concertazione con la regione Lazio volto a rivedere la programmazione unitaria dei fondi strutturali e d’investimento europei 2014-2020, la cui dotazione ammonta ad oltre 3 miliardi di euro, per finanziare gli interventi necessari all’organizzazione dei Giochi Olimpici.
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S. Valente, M5S
R. Buttiglione, AP (NCD-UDC)
F. Rampelli, FdI-AN
Mozioni
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Impianti sportivi
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-Sviluppare programmi pluriennali di investimento per la manutenzione e per la costruzione, laddove insufficiente, dell’impiantistica sportiva italiana;
-adottare un piano pluriennale per lo sviluppo del turismo sostenibile teso a incentivare e valorizzare la mobilità dolce, a valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale e le aree naturali protette nazionali, nonché a sostenere ed incentivare i sistemi di gestione ambientale e gli strumenti di certificazione ambientale nel settore della ricettività turistica; -prevedere, nel caso in cui la candidatura di Roma ai Giochi Olimpici 2024 sia accolta, che gli interventi infrastrutturali, ambientali e tecnologici siano orientati verso il riutilizzo e l’ammodernamento delle strutture già esistenti e, con riferimento alle nuove opere, verso progetti che consentano l’efficiente riutilizzo successivo da parte delle collettività coinvolte;
-assumere iniziative volte ad assicurare l’abbattimento delle barriere architettoniche ancora presenti nelle strutture sportive e nelle altre strutture pubbliche destinate ad accogliere lo svolgimento di attività motoria;
– assumere iniziative per favorire la collaborazione di tutti gli enti coinvolti dalla realizzazione dei Giochi con l’Autorità nazionale anticorruzione, affinché possano essere espletati, con la massima efficienza, i controlli necessari su tutte le procedure di gara. |
Interpellanza urgente
F. Ribaudo, PD
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Agevolazioni all’autoimpiego
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Considerato che l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 183 dell’8 agosto 2015, un avviso che comunica che dal 9 agosto 2016 non è più possibile presentare la richiesta di accesso alle agevolazioni all’autoimpiego a causa dell’esaurimento delle risorse disponibili, si chiede di sapere se:
-se si intendano assumere iniziative per rifinanziare la misura prevista dal Dlgs 185/2000 ed, eventualmente, quali siano i tempi previsti per il rifinanziamento e la riapertura delle agevolazioni;
-quali provvedimenti si intendano adottare nei riguardi delle 2.206 domande presentate precedentemente al blocco dell’8 agosto 2015 e quanto debbano ancora attendere le 180 aziende le cui domande sono già state valutate e attendono solo la delibera. |
Interrogazione a risposta scritta
G. Nastri, FdI-AN
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Studi di settore
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–Rivedere l’applicazione del metodo degli studi di settore, che aggrava l’attività della piccola impresa, del lavoratore autonomo e del professionista, rappresentando oggi uno strumento inefficace rispetto a quando questo sistema è stato introdotto;
-assumere iniziative volte ad attivare un tavolo di confronto, come richiesto dalle associazioni delle imprese e dagli ordini professionali. |
Interrogazione a risposta scritta
R. Oliaro, SCpI
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Ritardo pagamenti PA
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Considerato che le disposizioni normative in vigore purtroppo restano spesso disattese, si chiede di sapere quali iniziative si intendono adottare per risolvere il grave problema dei ritardi dei pagamenti commerciali della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, che rappresentano un pesante danno economico alle nostre aziende italiane, soprattutto a quelle di piccole dimensioni, e fonte di loro indebitamento.
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Interrogazione a risposta scritta
A. Maestri, Misto
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Sicurezza sul lavoro
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-Assumere iniziative urgenti per far fronte al ritardo nell’emanazione del Decreto interministeriale per l’operatività del Sistema informativo nazionale per la prevenzione e malattie professionali (SINP) previsto dall’art. 8 del Dlgs 81/2008;
-in mancanza del suddetto sistema informatico, assumere iniziative per far slittare la data dell’abrogazione del registro infortuni presso le aziende, avvenuta il 23 dicembre 2015 ai sensi del Dlgs 151/2015.
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
D. Tripiedi, M5S
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Split payment
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–Visto il perdurare della crisi che attanaglia le piccole e medie imprese italiane che porta le stesse ad una quasi totale assenza di liquidità, ancor più quelle che hanno rapporti commerciali diretti con le pubbliche amministrazioni, assumere iniziative per abolire lo split payment introdotto con la L. 190/2014.
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Risoluzione in Commissione
P. N. Romano, M5S
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Caselli autostradali
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-Stipulare, a partire dai prossimi rinnovi delle concessioni autostradali, accordi in cui sia previsto l’obbligo, a carico del concessionario di liberalizzare i caselli autostradali laddove è acclarata la correlazione con la congestione del traffico nei comuni limitrofi, tale da produrre livelli di incidentalità e di inquinamento acustico ed atmosferico superiori alla norma;
–istituire un comitato tecnico consultivo, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti con la partecipazione di regioni, degli enti locali, rappresentanti delle società concessionarie direttamente interessate e delle associazioni promotrici dell’istanza di liberalizzazione al fine della valutazione della stessa.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta orale
L. Malan, FI
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Autostrada del Brennero
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Considerato che la concessione dell’autostrada A22 del Brennero è scaduta il 30 aprile 2014 e che il 14 gennaio 2016 il Ministro in indirizzo ha annunciato la firma di un protocollo di intesa per il passaggio della concessione della tratta autostradale attualmente affidata all’Autobrennero ad una società pubblica che sarà sostanzialmente una proroga dell’attuale concessione, si chiede di sapere:
-se corrisponda al vero che il predetto protocollo includa una clausola per non considerare la società concessionaria come pubblica amministrazione per quanto riguarda il consolidamento del debito delle pubbliche amministrazioni ed in tale circostanza come sia possibile che Autostrada del Brennero SpA sia considerata pubblica, allo scopo di prorogare la lucrosa concessione, ma non lo sia quando si tratta di calcolare il debito delle pubbliche amministrazioni o di limitare i compensi dei suoi dirigenti e dipendenti;
-se tale accordo contiene una norma che esenta la concessionaria dall’osservanza dei limiti ai compensi a carico della finanza pubblica;
-se risulti vero che tale ipotesi di accordo prevede altresì che il requisito della concessionaria di essere totalmente pubblica ai fini dell’affidamento in house sia sufficiente al momento della stipula dell’affidamento e pertanto dia ampio spazio a finzioni giuridiche e aggiramenti della norma europea;
-se non si ritenga che tali aggiramenti delle norme possano portare all’annullamento della concessione da parte di organi dell’Unione europea o di organi giurisdizionali, con la conseguenza di dover pagare pesanti indennizzi alla società concessionaria;
-per quale motivo si stia evitando la gara;
-quale sia la convenienza per lo Stato nel non indire la gara con la quale si eviterebbe, innanzitutto, il pericolo che la concessione sia annullata e che il debito pubblico sia incrementato di 2 miliardi di euro.
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Si veda precedente del 25 gennaio 2016.
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