Camera dei Deputati
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Argomento
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Assegnazione e Relatore
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Contenuti e iter
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Comunicazione della Commissione europea su
“Una strategia dell’UE in materia di riscaldamento e raffreddamento”
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Commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive
Relatori da nominare
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La strategia delineata dalla Commissione è volta a fornire un quadro per integrare l’efficienza di riscaldamento e raffreddamento nelle politiche energetiche dell’UE, mediante interventi volti a eliminare la dispersione energetica degli edifici, a massimizzare l’efficienza e la sostenibilità dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento, a sostenere l’efficienza energetica nell’industria.
Nel testo viene evidenziato, tra l’altro, come gli edifici siano i primi consumatori di riscaldamento e raffreddamento e Il riscaldamento degli ambienti sia responsabile di più dell’80% del consumo per riscaldamento e raffreddamento. Al riguardo, dato il lungo ciclo di vita degli edifici, è essenziale incoraggiare miglioramenti di progettazione che ne riducano l’impatto ambientale e aumentino la durata e la riciclabilità dei loro componenti in linea con la comunicazione sull’economia circolare (COM 314/2015, su cui è in corso un ciclo di audizioni informali presso le Commissioni Ambiente sia della Camera che del Senato, a cui ha partecipato anche l’ANCE).
Vengono quindi individuate misure differenziate per incentivare una ristrutturazione efficiente dal punto di vista energetico a seconda delle differenti forme di proprietà degli immobili: edifici residenziali di proprietà; edifici di proprietà dati in affitto; edifici di proprietà di enti pubblici (scuole, università, ospedali) ; edifici di servizio (banche, uffici , negozi).
Viene, inoltre, anticipato che nell’anno in corso, in sede di riesame della direttive sulla prestazione energetica nell’edilizia energetica sull’efficienza energetica e sulle energie rinnovabili la Commissione intende esaminare le modalità per:
elaborare una serie di misure atte a facilitare la ristrutturazione nei condomini;
–diffondere modelli di efficienza energetica di provata validità per edifici scolastici e ospedali di proprietà pubblica;
-utilizzare le revisioni delle caldaie per fornire informazioni sull’efficienza degli attuali sistemi di riscaldamento e raffreddamento;
-facilitare la diffusione sul mercato dei regimi volontari di certificazione per gli edifici non residenziali;
–promuovere le energie rinnovabili mediante un approccio organico e incrementare l’utilizzo delle energie rinnovabili nel teleriscaldamento e nella cogenerazione;
-aiutare gli enti locali nella preparazione delle strategie di promozione di riscaldamento/raffreddamento basati su energie rinnovabili;
-predisporre un sito web con strumenti di confronto dei costi e dei benefici nel ciclo di vita dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento.
Le Commissioni non hanno ancora iniziato l’esame La della Comunicazione.
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Proposta modificata di regolamento relativo all’accesso di beni e servizi di paesi terzi al mercato interno degli appalti pubblici dell’Unione europea e alle procedure a sostegno dei negoziati sull’accesso di beni e servizi dell’Unione europea ai mercati degli appalti pubblici dei Paesi terzi”
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Commissione Ambiente
Relatore da nominare
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La proposta, adottata inizialmente nel 2012, mira a delineare uno strumento per gli appalti internazionali e a creare condizioni eque nei mercati degli appalti a livello mondiale. Mentre il mercato degli appalti pubblici dell’Unione europea è aperto a offerenti esteri, i mercati degli appalti per beni e servizi esteri nei paesi terzi restano in larga misura chiusi de iure o de facto. Lo strumento per gli appalti internazionali mira a incoraggiare i partner a impegnarsi in negoziatie ad aprire la partecipazione degli offerenti e dei beni dell’UE agli appalti di paesi terzi.
Il testo attuale comprende le ulteriori modifiche apportate dalla Commissione alla versione originale del 2012.
Le modifiche sono volte, in particolare, a eliminare tutte le possibili conseguenze negative dello strumento nella sua versione originaria, quali in particolare: la chiusura totale del mercato degli appalti dell’UE, gli oneri amministrativi e il rischio di una frammentazione del mercato interno. Viene accentuato il ruolo della Commissione nelle indagini sugli ostacoli presenti negli appalti pubblici nei paesi terzi.
Vengono, nello specifico, semplificate le procedure, ampliata la portata delle esenzioni e previsto un maggiore livello di trasparenza stabilendo che la Commissione debba rendere pubblici i risultati delle indagini relative alle misure o alle pratiche discriminatorie attuate da paesi terzi nonché le azioni intraprese da tali paesi per eliminarle.
La Commissione non ha ancora iniziato l’esame della proposta.
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Comunicazione della Commissione europea sul
“Pacchetto anti-elusione: prossime tappe per assicurare un’imposizione effettiva e una maggiore trasparenza fiscale nell’UE”
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Commissione Finanze
Relatore da nominare
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La Comunicazione è volta a mettere a punto una strategia per un sistema di tassazione delle imprese equo, efficiente e favorevole alla crescita (partendo dal principio che le imprese dovrebbero pagare le imposte nel paese in cui generano gli utili) e contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva -intesa quale pratica che consiste nello sfruttare a proprio vantaggio gli aspetti tecnici di un sistema fiscale o le disparità esistenti fra due o più sistemi fiscali per ridurre l’ammontare dell’imposta dovuta.
Nel testo viene rilevato, in particolare, che L’introduzione di una base imponibile consolidata comune per l’imposta sulle società (Common Consolidated Corporate Tax Base – CCCTB) costituisce un aspetto centrale del piano d’azione in quanto consentirebbe di riformare alla base la tassazione delleimprese, riducendo il carico fiscale. Nelle more dell’adozione della direttiva suddetta, occorrono strumenti anti-elusione fiscale.
Nel testo vengono individuate, tra l’altro, le seguenti misure:
-limitare le deduzione degli interessi;
-rafforzare le norme sulle società controllate estere, per garantire che gli utili parcheggiati in paesi a bassa o inesistente imposizione fiscale siano effettivamente tassati;
-rafforzare le norme relative all’imposizione degli attivi che vengono trasferiti verso un altro Stato (imposizione in uscita);
-negare l’esenzione fiscale per taluni proventi di società transfrontaliere in assenza di effettiva imposizione nell’altro Stato (clausole di “switch-over”);
-introdurre una norma generale antiabuso di portata UE e modificare la normativa in modo che sia più difficile per le società evitare artificiosamente di essere presenti a fini fiscali negli Stati membri o violare gli accordi sui trattati fiscali.
La Commissione non ha ancora avviato l’esame della Comunicazione.
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Senato
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Argomento
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Assegnazione e Relatore
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Contenuti e iter
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Proposta di Regolamento relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore e dei loro rimorchi
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Commissione Lavori pubblici
Sen. Filippi (PD)
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La proposta interviene sul quadro giuridico europeo in materia di omologazione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi e di vigilanza sul mercato di riferimento.
La stessa è stata predisposta a seguito dell’avvio a livello europeo, nell’ambito del piano di azione CARS 2020 per un’industria automobilistica competitiva e sostenibile in Europa, di una riflessione sulla adeguatezza della normativa vigente rispetto all’obiettivo di agevolare la libera circolazione dei veicoli a motore nel mercato interno, garantendo il rispetto di misure ambientali e di sicurezza comuni: da cui sono emerse differenze nell’interpretazione e nell’applicazione delle norme sulla omologazione e sul controllo da parte degli Stati membri.
La proposta di regolamento procede pertanto ad una revisione della normativa europea vigente, al fine di colmarne le lacune ed assicurare un più elevato livello di protezione della salute dei cittadini e dell’ambiente.
In particolare, vengono attribuite alla Commissione europea alcune funzioni ad oggi rientranti nelle competenze degli Stati membri. Si tratta, tra l’altro, dell’effettuazione di verifiche ex post sui veicoli omologati e sull’eventuale richiamo degli stessi, delle sanzioni per le case produttrici e i servizi tecnici di omologazione e della creazione di un foro dedicato alla corretta applicazione delle norme in cooperazione con gli Stati membri, attraverso metodologie comuni di verifica e ispezioni congiunte.
La Commissione ha avviato l’esame della proposta il 23 febbraio scorso.
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