Tra le tematiche sottoposte al Governo: Regime pignorabilità presso terzi effettuato dall'Agente della riscossione, dissesto idrogeologico Basilicata; concessionarie autostradali; privatizzazione ferrovie dello stato; riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia degli edifici; piano discariche; disoccupazione.
CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interrogazione a risposta immediata in commissione
G. Guidesi, LN
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Regime pignorabilità
presso terzi effettuato dall’Agente della riscossione
(art. 72-bis DPR 602/1973)
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Intervenire, anche con iniziative normative urgenti, per rivedere la disciplina di cui all’art. 72-bis del DPR 602/1973 sul pignoramento presso terzi effettuato dall’Agente della riscossione per il soddisfacimento delle pretese erariali con riferimento alle contribuenti appartenenti alle fasce più deboli della popolazione prevedendo il divieto di pignoramento di conti correnti di importo inferiore o pari a 100.000 euro e l’inefficacia del pignoramento verso terzi fino a quando non intervenga la notifica della cartella al debitore, al fine di obbligare le banche e gli istituti di credito a richiedere all’agente di riscossione l’avvenuta notifica al contribuente-debitore, prima dell’esecuzione dell’ordine.
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Il Ministero della Giustizia, con propria circolare del 20 luglio 2011, ha precisato che: «Il procedimento di espropriazione di crediti del debitore presso terzi ha inizio con la notifica dell’atto di pignoramento di cui all’articolo 543 c.p.c. al terzo e al debitore esecutato. Le norme che disciplinano la notifica del predetto atto nell’espropriazione presso terzi non prevedono un ordine tassativo tra terzo e debitore, anche se si ritiene consigliabile notificare l’atto di pignoramento prima al terzo, al fine di assicurare il credito da indebite tempestive sottrazioni da parte del debitore o preservarlo da contingenti vicende esterne al procedimento di espropriazione in questione. Condizione necessaria affinché si concreti il pignoramento presso terzi e possa essere depositato nella cancelleria competente, è l’avvenuto espletamento della notificazione dell’atto di pignoramento al terzo, in quanto la mancata notifica a tale parte impedisce l’ulteriore corso della procedura esecutiva».
Quanto ai limiti di pignorabilità delle somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, in caso di relativo accredito sul conto corrente intestato al debitore, la disciplina speciale contenuta nel suddetto DPR 602/1973 dispone espressamente che «gli obblighi del terzo debitore non si estendono all’ultimo emolumento accreditato allo stesso titolo». Le stesse somme, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza, nel caso di accredito su conto bancario o postale intestato al debitore, possono, invece, a norma dell’articolo 545, comma 8, c.p.c. «essere pignorate, per l’importo eccedente il triplo dell’assegno sociale, quando l’accredito ha luogo in data anteriore al pignoramento; quando l’accredito ha luogo alla data del pignoramento o successivamente, le predette somme possono essere pignorate nei limiti previsti dal terzo, quarto, quinto e settimo comma, nonché dalle speciali disposizioni di legge».
Viceministro dell’Economia e delle finanze, Enrico Morando
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta orale
C. Latronico, Misto
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Dissesto idrogeologico Basilicata
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Considerato che nei giorni dall’11 al 18 marzo 2016 la Basilicata e in particolare l’area del metapontino è stata colpita da una violenta perturbazione con intense piogge alluvionali, con picchi precipitativi record che si sono protratti senza alcuna interruzione per diversi giorni, si chiede di sapere se:
-si intenda provvedere alla dichiarazione dello stato di emergenza una volta effettuate tutte le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale e allo stanziamento delle risorse occorrenti per la messa in sicurezza dei territori e il risarcimento dei danni subiti dai privati e dalle imprese;
-si ritenga necessario monitorare la situazione per stimare i danni subiti dal comparto agricolo e arrecati alle infrastrutture urbane ed extraurbane (ponti, canali, condotte, strade, strutture aziendali, fabbricati rurali, e altro);
-si ritenga opportuno concordare con la Regione Basilicata un programma di monitoraggio e prevenzione del territorio al fine di prevenire eventuali altre esondazioni e ulteriori situazioni di allagamenti e danni.
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Interrogazione a risposta immediata in commissione
F. Zararri, SI-SEL
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Concessionarie autostradali
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Considerato che:
-dal 1° ottobre 2012 le attività di vigilanza sull’esecuzione dei lavori di costruzione delle opere date in concessione e di controllo della gestione delle autostrade, che erano in capo ad Anas, e il personale dell’ispettorato di vigilanza concessioni autostradali dell’Anas, sono stati trasferiti al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, in base all’art. 36 del DL 98/2011, convertito dalla L 111/2011 e dell’art. 11, comma 5, DL 216/2011, convertito dalla L 14/2012 e successive modificazioni e che conseguentemente, è stata istituita la struttura di Vigilanza sulle concessioni autostradali;
-non si comprende la ratio di trasparenza e tutela dell’interesse pubblico nel mantenere importanti valutazioni economiche in materia di concessioni autostradali non in capo ad un’autorità terza e indipendente ma bensì in capo ad un organismo interno;
si chiede di sapere:
-se non si intendano avviare iniziative normative volte a rafforzare le garanzie di correttezza e trasparenza delle procedure per la valutazione dei piani finanziari presentati dalle società concessionarie nel settore autostradale;
-se non s’intendano assumere iniziative normative per conferire in capo all’Autorità di regolazione dei trasporti le competenze attualmente in capo alla struttura di vigilanza sulle concessioni autostradali, per garantire una maggiore terzietà ed indipendenza delle procedure e delle valutazioni inerenti alle concessioni nel settore autostradale.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Mozione
L. Sonego, PD
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Privatizzazione Ferrovie dello Stato
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Con riferimento alla privatizzazione del gruppo Ferrovie dello Stato italiane, si chiede l’impegno del Governo a:
–sottoporre all’attenzione del Parlamento tutti i passaggi rilevanti del processo di privatizzazione del gruppo FSI;
-promuovere con tempestività la definizione di un autorevole piano industriale del gruppo FSI e delle sue controllate con l’obiettivo di farne, anche in coerenza con il piano nazionale della portualità e della logistica: a) un protagonista del trasporto ferroviario europeo, b) la fondamentale leva della modernizzazione del trasporto ferroviario nazionale tanto per le merci che per i passaggeri (lunghe distanze di mercato, obbligo di servizio regionale), c) lo strumento fondamentale per la politica dello scambio modale con riferimento particolare ai porti e agli interporti;
-individuare gli aspetti tecnici più efficaci per assicurare la pubblicità della rete dell’infrastruttura ferroviaria, l’obiettivo dell’indipendenza del suo gestore, nonché l’auspicabile separazione societaria del medesimo indicata nell’Atto del Governo n. 251 (Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante definizione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Ferrovie dello Stato S.p.A.);
-disporre indirizzi del processo di privatizzazione che facciano confluire, e riconfluire, nella società del gruppo FSI, proprietaria e concessionaria della rete dell’infrastruttura ferroviaria nazionale, tutti i beni, oggi allocati in altre società del gruppo (segmenti di rete, scali, depositi, officine e impianti di natura tecnologica), che sono invece direttamente necessari a garantire agli operatori l’accesso equo e non discriminatorio alla rete;
-disporre indirizzi del processo di privatizzazione che promuovano la dismissione dei beni immobili del gruppo FSI non più funzionali alle strategie di trasporto, di modo tale che questi possano essere oggetto di risanamento ambientale e recupero urbano;
-prevedere un programma pluriennale di investimenti statali per la modernizzazione dell’infrastruttura ferroviaria e del materiale rotabile;
-varare una nuova disciplina statale quadro che favorisca, nel rispetto dell’ordinamento comunitario, la modernizzazione del trasporto ferroviario regionale dei passeggeri con lo scopo di assicurare maggiore efficienza, affidabilità e qualità, in particolare accelerando il processo di riforma del trasporto pubblico locale e del trasporto ferroviario universale, nazionale e regionale.
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Mozione
F. Panizza, AUT
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Riqualificazione energetica e ristrutturazione edilizia degli edifici
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Considerato che le misure di agevolazione per la riqualificazione energetica e di ristrutturazione edilizia degli edifici, a distanza di anni dalla loro entrata in vigore, non sembrano rappresentare un costo per le finanze pubbliche, si chiede l’impegno del Governo a:
–dare stabilità, a decorrere dall’anno 2016, all’agevolazione fiscale del 65 per cento prevista per la riqualificazione energetica degli edifici;
-ricomprendere, fra gli istituti autonomi per le case popolari, comunque denominati, che possono usufruire dell’agevolazione fiscale del 65 per cento per le spese sostenute per interventi realizzati su immobili di loro proprietà adibiti ad edilizia residenziale pubblica, anche gli enti aventi le stesse finalità sociali, istituiti nella forma di società e rispondenti ai requisiti della legislazione della Comunità europea in materia di “in house providing” e costituiti e operanti alla data del 31 dicembre 2013;
-introdurre ulteriori premialità con riferimento al “conto termico” prevedendo che: sia riconosciuto un extra-bonus del 5 per cento in caso di applicazione di certificazioni energetico-ambientali, ovvero certificazioni che non considerino solo la riduzione dei consumi energetici, ma anche, in senso più ampio, l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il risparmio di altre risorse, quali ad esempio l’acqua o il terreno (ad esempio sistemi LEED, sistemi GBC o similari); sia riconosciuto in ogni caso un extra-bonus del 5 per cento, qualora si intervenga su edifici storici;
–accorciare i tempi di recupero dell’investimento, nel caso si attivino interventi in partenariato pubblico-privato, in particolare qualora si intervenga su edifici ad alta valenza sociale, quali edifici scolastici e patrimonio di edilizia residenziale pubblica;
-estendere il diritto alla detrazione degli interessi passivi sui mutui contratti per interventi di ristrutturazione o risanamento edilizio anche agli interventi di cui alla lettera c) del comma 1, dell’art. 31 della L 457/1978 trasfuso nell’articolo 3 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, approvato con DPR 380/2001.
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Mozione
V. C. Crimi, M5S
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Piano discariche
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-Assumere, nel breve termine, ogni iniziativa necessaria al fine di individuare, anche attraverso appositi atti normativi, un criterio che consenta di introdurre un limite di localizzazione delle discariche e fonti emissive in acqua, suolo ed aria in particolare, legato alla saturazione del territorio, come il fattore di pressione ambientale, oltre a una soglia massima dei flussi di massa in uscita dai camini per un dato territorio, in modo da limitare gli impatti ambientali dei progetti e dei rischi cumulativi, sulle risorse agricole, ambientali, sugli ecosistemi e sulla salute dei cittadini residenti, garantendo le esigenze di protezione di tali valori;
–istituire una moratoria per quanto riguarda l’autorizzazione di discariche e fonti di emissioni inquinanti in acqua, suolo ed aria in particolare, in territori con un elevato fattore di pressione ambientale come la provincia di Brescia;
– completare il piano generale delle bonifiche e a stanziare il prima possibile i fondi necessari per la bonifica di tutto il SIN;
–accelerare e promuovere, in tempi brevi, la progettazione degli interventi di caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica, rivalutando l’incarico commissariale.
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Interrogazione a risposta scritta
E. Munerato, FARE
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Provvedimenti contro la disoccupazione
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Considerato che secondo gli ultimi dati Istat, a febbraio 2016, la disoccupazione è tornata a salire (con un aumento dello 0,1 per cento) e che per l’istituto, a pesare, è la fine dell’effetto della decontribuzione per un triennio prevista nella legge di stabilità per il 2015 (legge n. 190 del 2014);
si chiede di indicare quali provvedimenti si intendano adottare per implementare e consolidare la ripresa del mercato del lavoro, scongiurando il pericolo che i posti di lavoro creati con il “jobs act” (di cui alla legge n. 183 del 2014) siano comunque precari, trattandosi, di fatto, di un finanziamento a termine.
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