Il 31 marzo u.s. si sono svolte, in Aula del Senato, interrogazioni a risposta immediata, alle quali ha risposto il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, concernenti lo stato di attuazione e gli effetti del Jobs Act nonché le prospettive di revisione del sistema pensionistico.
Il Ministro Poletti nel rispondere alle interrogazioni ha, in primo luogo, ricordato che gli obiettivi del Jobs Act erano: ridurre la precarietà, stabilire regole certe e chiare per il lavoro, passare dagli ammortizzatori sociali alle politiche attive. Le nuove norme sulle tutele crescenti e le misure di decontribuzione hanno portato i contratti a tempo indeterminato dal 15 al 22 per cento. Al termine del triennio, quando verrà meno la decontribuzione, il contratto a tempo indeterminato sarà incentivato dal fatto che costerà meno del contratto a tempo determinato. Secondo il Ministro l’uso dei voucher ha prodotto l’emersione di lavoro nero presente e comunque il Governo intende comunque restringerne l’utilizzo, in particolare attraverso la definizione di regole più stringenti di tracciabilità. Al riguardo, ha ricordato che i settori che ne fanno maggiore utilizzo sono turismo, servizi e commercio, settori che ricorrevano in precedenza al lavoro a chiamata. Il Ministro ha ricordato, infine, che le politiche attive sono di competenza delle Regioni e, pertanto, si è cercata un’intesa con queste per l’elaborazione di un Piano nazionale.
Con riferimento al tema delle prospettive di revisione del sistema pensionistico, il Ministro ha negato che siano allo studio del Governo tagli alle pensioni e interventi sulle pensioni di reversibilità. Ha affermato che la Legge Fornero contiene elementi sbagliati, mancando di gradualità ed occorre dunque riconsiderare le regole previdenziali, tenendo però fermi tre obiettivi: sostenibilità ed equità del sistema, rispetto dei vincoli europei, compatibilità con la situazione della finanza pubblica. Il Ministro ha, poi, rilevato che la flessibilità in uscita, per essere praticabile, richiede un’analisi attenta.
Ha, infine, assicurato attenzione alle proposte relative al part-time nell’ultimo periodo lavorativo, ai benefici per la maternità, alla ricongiunzione dei contributi, all’uscita anticipata per i lavori usuranti. A tale ultimo riguardo ha ricordato che il Governo sta collaborando con una iniziativa parlamentare che sta esaminando la possibilità di procedere al pensionamento anticipato dei lavoratori dell’edilizia e di quelli che svolgono lavori in altezza. Al riguardo, ha evidenziato che “non è semplice la determinazione e la definizione delle categorie dei lavori usuranti, perché alcune accezioni generali non aiutano a definire puntualmente questa situazione. Già attualmente nella legge vi sono margini su cui su può intervenire. Noi stiamo a fianco di questa ipotesi e stiamo cercando di risolvere il problema”.
Per ulteriori approfondimenti sulle Interrogazioni e le Risoluzioni presentate in Parlamento, si veda la Notizia “In Evidenza” Atti di indirizzo e controllo n. 12/2016 del 4 aprile 2016.