L’Aula della Camera dei Deputati ha licenziato, in prima lettura, il disegno di legge recante “Contenimento del consumo del suolo e riuso del suolo edificato” (DDL 2039/C – Relatori On. Chiara Braga e Massimo Fiorio del Gruppo parlamentare PD), con modifiche al testo licenziato dalle Commissioni riunite Ambiente ed Agricoltura, al termine di un lungo e complesso iter legislativo.
L’esame è stato, infatti, avviato a marzo 2014 – presso le Commissioni referenti – con la presentazione, da parte del Governo, di un disegno di legge cui sono stati abbinati numerosi provvedimenti a firma di parlamentari. Un Comitato ristretto appositamente costituito ha, successivamente, elaborato un “testo base” che le Commissioni hanno adottato e sul quale sono stati presentati numerosi emendamenti.
Su questo articolato – che ha l’obiettivo di giungere entro il 2050 al “saldo zero” del consumo di suolo – i vari Gruppi, sia di maggioranza che di opposizione, hanno svolto un dibattito parlamentare, non privo di scontri, per trovare un punto di equilibrio tra il predetto obiettivo e quello di salvaguardare l’attività di pianificazione dei Comuni e gli interventi già avviati. Al termine di questo confronto, il Governo ed i Relatori hanno convenuto di inviare il provvedimento in Aula per concludere l’iter e mettere termine ad un dibattito parlamentare durato oltre due anni.
L’esame del provvedimento è stato costantemente monitorato dall’ANCE che è opportunamente intervenuta, nelle competenti sedi parlamentari, per invitare ad una riflessione sui contenuti del testo, per evidenziarne le criticità e formulare specifiche proposte di modifica. Sulla tematica del consumo di suolo, già nella fase preliminare, prima dell’adozione di uno specifico provvedimento da parte del Consiglio dei Ministri, l’Associazione ha svolto due apposite audizioni sia alla Camera dei Deputati che al Senato (si vedano le notizie di “Interventi” del 29 ottobre e del 18 dicembre 2013).
Nel corso dell’esame sono state, in particolare, approvate – come auspicato dall’ANCE (si veda al riguardo la notizia di “Interventi del 29 aprile u.s.)– proposte sulla definizione di un regime transitorio “sostenibile” per evitare il blocco dell’attività edilizia, sulla definizione di “superficie agricola, naturale e seminaturale” prevedendo l’esclusione, oltre che dei lotti interclusi, anche delle aree di completamento in grado di assicurare la formazione di un tessuto urbano omogeneo e, quindi, il conseguimento degli obiettivi di riqualificazione, nonché sulla revisione della disciplina del costo di costruzione per i Comuni volta ad assicurare un regime di favore per interventi di ristrutturazione edilizia.
Il testo passa ora alla seconda lettura del Senato.