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Nei pareri delle Commissioni evidenziato tra l’altro, sulla riorganizzazione delle autorità portuali, la necessità che i piani regolatori portuali non siano in contrasto con i piani regolatori generali e di dare priorità agli interventi finalizzati alla riqualificazione del settore.

Archivio, Governo e Parlamento

Schema di DLgs sull’autorità portuali e schema di DPR su semplificazione procedimenti amministrativi

12 Luglio 2016
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In relazione all’esame da parte del Parlamento dei provvedimenti attuativi della legge 124/2015 (cd. Legge Madia), le Commissioni di Camera e Senato hanno reso, da ultimo i pareri sullo Schema D.Lgs sull’organizzazione delle autorità portuali e sullo Schema di DPR per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi.
 
DPR per la semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativipredisposto in attuazione dell’art. 4 della legge 124/2015 si sono pronunciate le Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato esprimendo pareri favorevoli, sostanzialmente analoghi, con alcune condizioni e osservazioni. (Atto 309, Relatori On. Roger De Menech e Sen. Francesco Russo entrambi del gruppo parlamentare PD) (si veda al riguardo la notizia di “In Evidenza” del 4 luglio u.s.).
 
Tra i rilievi espressi, si segnalano, in particolare, i seguenti:
 
-prevedere che entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in oggetto, con intesa in sede di Conferenza unificata, siano stabiliti i criteri per la selezione dei progetti riguardanti rilevanti insediamenti produttivi, opere di rilevante impatto per il territorio o attività imprenditoriali suscettibili di produrre effetti positivi sull’economia individuati entro il 31 gennaio da ciascun ente territoriale, o non ricompresi nell’elenco suddetto e individuati entro il successivo 28 febbraio dalla Presidenza del Consiglio, in relazione alla rilevanza strategica per il sistema paese degli interventi pubblici e privati assoggettati alla procedura semplificata (espressa come condizione alla Camera e al Senato). 
 
– l’opportunità di sopprimere all’articolo 5, comma 2, le parole “e non sussista un preminente interesse nazionale alla realizzazione dell’opera” al fine di consentire in ogni caso in cui l’intervento coinvolga le competenze delle regioni e degli enti locali la previa intesa in sede di Conferenza unificata ovvero di individuare forme di raccordo alternative per la definizione dei poteri sostitutivi ( espressa alla Camera come condizione e al Senato come osservazione).
 
– la richiesta di armonizzare quanto previsto dall’articolo 1 comma 3 (che stabilisce che le disposizioni del provvedimento si applicano anche ai procedimenti amministrativi relativi a infrastrutture strategiche e insediamenti produttivi di preminente interesse nazionale) con il nuovo quadro normativo di riferimento introdotto dal dlgs 50/2016 (Nuovo Codice degli Appalti) (espressa come osservazione alla Camera e al Senato); 
 
-l’opportunità di prevedere l’istituzione di un apposito meccanismo di monitoraggio e controllo successivo alla messa in opera degli interventi previsti, al fine di verificare il positivo impatto della riforma e l’eventuale necessità di correttivi per una sua fisiologica messa a punto (espressa come osservazione alla Camera e al Senato);
 
Il provvedimento, su cui si sono già pronunciati Consiglio di Stato e Conferenza Unificata, tornerà ora in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
 
Schema di D.Lgs riorganizzazione e semplificazione della disciplina delle Autorità portuali di cui alla legge 84/1994predisposto in attuazione dell’art. 8, commi 1, lettera f) e 5 della  L. 124/2015, si sono pronunciate le Commissioni Trasporti della Camera e Lavori Pubblici del Senato esprimendo pareri favorevoli, con condizioni e osservazioni, alcune delle quali analoghe (Atto 303, Relatori On. Mario Tullo e Sen. Marco Filippi entrambi del gruppo parlamentare PD)(si veda al riguardo la notizia di “In Evidenza” del 16 giugno u.s.).
 
Tra i rilievi espressi, si segnalano, in particolare, i seguenti:
 
–prevedere che l’Autorità di sistema portuale (AsDP) possa assumere partecipazioni di minoranza in iniziative finalizzate alla promozione di collegamenti logistici e intermodali, funzionali allo sviluppo del sistema portuale (art.5, comma 1, capoverso art.6, comma 12 dello Schema) (condizione espressa sia alla Camera che al Senato);
 
-prevedere anziché un Tavolo nazionale di coordinamento delle AdSP (art.12, comma 1, capoverso art.11-ter dello Schema), una Conferenza nazionale di coordinamento, che oltre ai compiti già previsti nel testo (coordinare e armonizzare le scelte strategiche che attengono i grandi investimenti infrastrutturali, le scelte di pianificazione urbanistica in ambito portuale, le strategie di attuazione delle politiche concessorie del demanio marittimo nonché le strategie di marketing e promozione sui mercati internazionali del sistema portuale nazionale), operi la verifica dei piani di sviluppo portuale e sia presieduta dal Ministro delle Infrastrutture (anziché coordinato da un soggetto nominato con DPCM), composta oltre che dai presidenti delle AdSP anche da due membri della Conferenza Unificata (condizione espressa sia alla Camera che al Senato);
 
-in relazione alle nuove procedure previste per l’approvazione dei piani regolatori portuali adottare tutte le misure necessarie a semplificare l’iter amministrativo, limitando il numero dei soggetti coinvolti nella procedura decisionale e fissando tempi certi e definiti per la conclusione dell’iter medesimo. A tal fine, valuti il Governo la possibilità di assumere come criterio ai fini dell’approvazione dei suddetti piani regolatori portuali e delle relative varianti l’assenza di contrasto con i piani regolatori generali (osservazione espressa sia alla Camera che al Senato);
 
–in relazione all’integrazione tra gli scali portuali e i retroporti, gli interporti, le piattaforme intermodali e logistiche, funzionali allo sviluppo della portualità, prevedere la possibilità per le AdSP (autorità di sistema portuale) di individuare, entro un anno dal loro insediamento, le aree che, pur esterne ai territori regionali in cui sono collocati i porti ricompresi nella medesima Autorità, sono ritenute funzionali allo sviluppo delle attività portuali. Su tali aree, previa intesa con le Regioni competenti, si dovrebbero applicare le medesime disposizioni di cui all’articolo 5 in materia di piani regolatori portuali (osservazione espressa al Senato);
 
-specificare che l’esercizio di alcune delle funzioni attribuite alle Autorità di sistema portuale di cui all’art.6, comma 4, lettere b e c della legge 84/1994 (tra cui la manutenzione ordinaria e straordinaria delle parti comuni in ambito portuale), deve essere affidato esclusivamente mediante procedura ad evidenza pubblica, ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (osservazione espressa al Senato);
 
-individuare con precisione l’elenco dei componenti del Tavolo di partenariato della risorsa mare (da rinominare Organismo della risorsa mare), le cui modalità di designazione e di funzionamento devono essere stabilite con un apposito decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed affidare allo stesso funzioni consultive di partenariato economico sociale, che esercita mediante pareri non vincolanti, riguardanti, tra l’altro, l’adozione del piano regolatore di sistema portuale (osservazione espressa al Senato);
 
-prevedere, in relazione alla concessione delle aree demaniali e delle banchine comprese nell’ambito portuale, di cui all’articolo 18 della legge n. 84 del 1994, che il relativo affidamento avvenga sempre ed esclusivamente mediante procedure di gara ad evidenza pubblica, in conformità alla disciplina prevista in materia dall’Unione europea (osservazione espressa al Senato).
–prevedere che nell’ambito dei piani regolatori di sistema portuale siano definiti piani energetici ambientali, per favorire l’uso delle energie alternative, la riduzione dell’inquinamento e il risparmio energetico (osservazione espressa alla Camera);
 
– prestare la massima attenzione, in fase di attuazione degli obiettivi previsti dal Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, al settore della portualità turistica e ricettiva, del crocierismo e del trasporto passeggeri, in quanto asset strategico per l’economia portuale italiana. Nell’ambito delle funzioni e attività previste dallo schema in esame relativamente al coordinamento degli investimenti, assicurare priorità agli interventi finalizzati alla riqualificazione del settore (quali stazioni marittime e waterfront), ai collegamenti di ultimo miglio per i passeggeri, ai servizi materiali e immateriali atti a rendere gli scali del Paese più attrattivi (osservazione espressa alla Camera). 
 
Anche la Commissione Parlamentare per la Semplificazione alla quale lo Schema è stato parimenti assegnato ha espresso sul provvedimento in oggetto un parere favorevole con alcune osservazioni.
 
Il provvedimento, su cui si sono già pronunciati Consiglio di Stato e Conferenza Unificata, tornerà ora, all’esame del Consiglio dei Ministri. Al riguardo, si evidenzia che sullo Schema è previsto, ai sensi della legge delega 124/2015 (Legge Madia), un  parere parlamentare “rinforzato”. Laddove, infatti, il Governo non dovesse conformarsi alle indicazioni del Parlamento, dovrà trasmettere nuovamente il testo alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, (corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione) per il secondo parere, da rendersi entro 10 giorni. Decorso tale termine il provvedimento potrà essere comunque adottato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri.
 
In allegato i pareri delle Commissioni Parlamentari.

25304-Parere approvato 309 Senato.pdfApri

25304-Parere approvato 309 Camera.pdfApri

25304-Parere approvato 303 Senato.pdfApri

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