Tra le tematiche sottoposte al Governo: sicurezza ferrovie; gestione fondi interprofessionali; rilancio del turismo; regolamento edilizio tipo; ERP; edilizia residenziale pubblica; strada dei parchi; pedemontana veneta; pagamenti subappaltatori lavori di ricostruzione edifici privati; criticità nuovo Codice appalti
CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interpellanza urgente
D. De Lorenzis, M5S
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Sicurezza ferrovie
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Chiarire:
-quali iniziative si intendano assumere per dare attuazione al regolamento del IV pacchetto ferroviario affinché anche le reti ferroviarie locali e regionali, oggi escluse dalla competenza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e dagli standard di sicurezza nazionali ed europei, possano beneficiare dei medesimi controlli e verifiche;
–quali siano le risorse destinate alle opere e alla manutenzione, e quali di queste risorse sarebbero imputabili al «fondo revoche» e alle opere non cantierizzate di cui al decreto-legge «Sblocca Italia»; –quali risorse sarebbero destinate alle reti regionali per la manutenzione ordinaria e straordinaria, per il raddoppio dei binari unici, per l’adeguamento agli standard di sicurezza, su quali reti specifiche e attraverso quali atti;
-quali iniziative si intendano adottare per garantire la trasparenza e la pubblicità di tali finanziamenti. |
Evidenziato, in particolare, che:
–la Commissione Trasporti ha approvato una risoluzione sul tema che è stata accolta dal Governo ed è stata condivisa da tutte le forze politiche;
-permane la volontà di adottare le iniziative necessarie per pervenire quanto prima all’estensione delle competenze relative alla vigilanza sulla sicurezza dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie alle reti ferroviarie regionali non isolate;
–si sta lavorando per giungere al recepimento delle norme europee;
-si intende avviare una ricognizione, finalizzata non solo a fare il punto sulle condizioni di sicurezza delle cosiddette linee minori, ma anche a quantificare gli investimenti necessari all’adeguamento della sicurezza nel suo complesso;
-sulla rete ferroviaria nazionale gestita da RFI, le risorse destinate agli investimenti regolate da due diversi contratti di programma: l’uno relativo agli investimenti per lo sviluppo della rete, l’altro relativo ai servizi di manutenzione ordinaria e straordinaria;
-per l’attuazione degli interventi previsti nel solo contratto di programma, parte Investimenti, con RFI, negli anni 2015 e 2016, sono stati stanziati, dalle rispettive leggi di stabilità e da altre disposizioni di spesa, tra cui quelle del fondo sviluppo e coesione, complessivamente circa venti miliardi di cui una parte estremamente significativa legata alla sicurezza;
-la trasparenza dei dati relativi ai finanziamenti riportati nei contratti di programma con RFI è garantita sia dalla pubblicazione finale sul sito web del Ministero delle Infrastrutture dei contratti stessi una volta che sono stati approvati definitivamente. La procedura di informazione viene regolarmente seguita sia per i contratti di programma che per i loro aggiornamenti;
-sono in corso contatti tra alcune regioni e RFI al fine di individuare modalità che consentano una proficua collaborazione e un efficace utilizzo delle risorse stanziate per l’adeguamento dei sistemi di sicurezza.
Sottosegretaria di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Simona Vicari
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
W. Rizzetto, FdI-AN
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Gestione dei fondi interprofessionali per il finanziamento dei piani formativi aziendali
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Indicare quali iniziative si intendano dottare per porre in essere le misure richieste dall’Antitrust, nel parere pubblicato nel bollettino n. 15 del 9 maggio 2016, per rimuovere le criticità del sistema di gestione dei fondi interprofessionali per il finanziamento dei piani formativi aziendali.
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Viene, in particolare, evidenziato che:
-nelle Linee guida in materia di costi ammissibili, adottate il 15 gennaio 2004, è previsto che, per le attività delegate e l’attribuzione di incarichi a soggetti terzi, i fondi dovranno seguire le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici nonché la normativa nazionale e comunitaria sulle attività formative;
-il rinvio al rispetto della normativa è stato confermato nel parere fornito, su tale specifico tema, al Ministero del lavoro dalla seconda sezione del Consiglio di Stato nell’adunanza del 30 giugno 2004. Il Consiglio di Stato ha precisato, infatti, che i fondi interprofessionali sono qualificabili come organismi di diritto pubblico ai fini dell’applicazione della normativa pubblicistica sugli appalti;
-l’ANAC, con una nota dello scorso 15 gennaio indirizzata al Ministro del Lavoro ha ribadito la qualificazione dei fondi interprofessionali come organismi di diritto pubblico che, in quanto tali «sono tenuti ad applicare le procedure di aggiudicazione previste dal Codice dei contratti pubblici”;
-il Ministero del Lavoro con la circolare n. 10 del 18 febbraio 2016 ha precisato che i medesimi fondi sono tenuti a seguire le procedure di aggiudicazione previste dal Codice dei contratti pubblici in materia di acquisizione di beni e servizi necessari al loro funzionamento ed anche eventualmente per i servizi di formazione professionale che intendano acquisire;
-il Ministero del Lavoro sta predisponendo una circolare sui criteri e sulle modalità per la gestione delle risorse finanziarie di cui all’articolo 118 della legge n. 388 del 2000 relativamente ai fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua.
Sottosegretario di Stato per il Lavoro e per politiche sociali, Massimo Cassano
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
A. Vallascas, M5S
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Rilancio del turismo
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Chiarire i tempi di attuazione degli impegni previsti dalla mozione 1-00397, approvata il 15 aprile 2014, sul sostegno e rilancio del comparto turistico.
La stessa impegnava il Governo, tra l’altro, a: potenziare l’offerta turistica nazionale on-line del portale Italia.it; istituire un marchio distintivo e definitivo per la promozione del Paese,; assumere misure per considerare l’intero territorio «distretto turistico», semplificando le procedure burocratiche previste;
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Evidenziato, in particolare, che:
-la maggior parte degli impegni contenuti nella mozione richiamata sono parte del Piano Strategico del Turismo (PST), elaborato secondo le indicazioni del Decreto ministeriale dell’8 agosto 2014;
-il Piano ha un orizzonte temporale di sei anni (2016-2022), valorizza le attività di analisi ed indirizzo già realizzate in tema di innovazione e rilancio del turismo basandosi su un metodo aperto e partecipato.
-illustrati i punti su cui si sta lavorando:
-le Case Cantoniere: Dopo la firma del Protocollo d’Intesa MIBACT- MIT- Demanio e ANAS, l’ANAS si è molto attivata per rendere operativo il progetto di messa a disposizione delle case cantoniere, iniziando dalle prime 30 posizionate lungo la Via Francigena, dalla Valle d’Aosta a Roma e lungo l’Appia. Dopo aver istituito il sito www.casecantoniere.it, in poco più di due mesi sono giunte oltre 3000 dimostrazioni di interesse da parte di istituzioni, privati ed associazioni. Al riguardo, si sta procedendo ai sopralluoghi necessari a quantificare gli interventi di riqualificazione in base alle tipologie di futuro utilizzo.
-Turismo e mobilità dolce;
-le Ciclovie turistiche nazionali: previste dalla legge di stabilità 2016.
La Sottosegretaria di Stato alMinistero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell’Acqua
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
E. Realacci, PD
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Regolamento edilizio-tipo
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Indicare quali siano i tempi per la definizione dello schema di regolamento edilizio Tipo di cui all’art. 17-bis del DL 133/2014 (Sblocca Italia) e quali iniziative si intendano intraprendere affinché esso venga definito al più presto.
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Evidenziato, tra l’altro, che:
–il Gruppo di lavoro dedicato al Regolamento edilizio-tipo – che stabilisce i principi e i criteri generali per semplificare e uniformare in tutto il territorio nazionale i regolamenti edilizi comunali dotandoli di definizioni uniformi dei parametri urbanistici ed edilizi anche attraverso una ricognizione della disciplina generale in materia edilizia – ha concluso la propria attività lo scorso 12 luglio predisponendo l’apposito Schema tipo di regolamento edilizio, al cui interno vi sono sezioni che privilegiano la sicurezza e il risparmio energetico degli edifici. Il successivo 22 luglio, la proposta di schema è stata trasmessa, per il seguito di competenza, all’ANCI e alla Conferenza delle Regioni;
-I lavori per la predisposizione del Regolamento sono iniziati sin dall’insediamento del Ministro Delrio, attesa la rilevanza degli argomenti, in quanto soprattutto finalizzati a semplificare le norme e gli adempimenti per migliorare la vita dei cittadini e degli operatori.
Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
F. Daga, M5S
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Recupero immobili edilizia residenziale pubblica
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Considerato che l’art. 1 del Dl 47/2014, convertito dalla L 80/2014, prevede il finanziamento di due fondi, quello nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge 431/1998, e quello destinato agli inquilini morosi incolpevoli, istituito dall’art. 6, comma 5, del DL 102/2013, convertito dalla legge 124/2013;
-l’art. 10 del predetto Dl 47/2014 introduce misure volte a favorire la riduzione del disagio abitativo attraverso l’aumento dell’offerta di alloggi sociali in locazione;
-l’art. 4 del predetto Dl 47/2014 prevede l’approvazione di un decreto attuativo volto a promuovere un programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica;
si chiede di sapere:
-se, in base a quanto previsto dalle predette norme, si possano fornire i dati sullo stato di attuazione dell’intero provvedimento e, in particolare, relativamente allo stato di attuazione del programma di recupero degli immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica.
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Evidenziato, in particolare, che:
-le disponibilità 2014-2015 del Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione, 200 milioni complessivamente, sono state interamente versate alle regioni e per il Fondo inquilini morosi incolpevoli è stata trasferita alle regioni anche l’annualità 2016 di 59,73 milioni, per un totale nel triennio 2014-2016 di euro 128,19 milioni;
-per quanto concerne l’articolo 10 del DL 47/2014, solo alcune regioni hanno comunicato di aver dato attuazione alle disposizioni del comma 6; -per quanto riguarda, poi, gli adempimenti comunali attivati per il recepimento delle normative regionali, il Ministero delle Infrastrutture non possiede dati puntuali essendo la materia di esclusiva competenza locale;
-circa l’attuazione del programma di recupero di immobili e di alloggi di edilizia residenziale pubblica – del valore complessivo di 492,9 milioni di euro, inizialmente 467,9 ai quali si sono aggiunti 25 milioni del decreto Giubileo –si possono mettere in campo interventi strutturali che possono ridurre fortemente il disagio abitativo anche per quanto concerne gli sfratti;
-il Programma di recupero e razionalizzazione degli immobili di proprietà di comuni ed ex IACP renderà disponibili circa 26.000 alloggi, di cui circa 5800 in tempi brevi, dovendosi concludere i lavori di lieve entità con max 15 milioni ad alloggio (linea a) su alloggi sfitti entro 60 giorni dall’assegnazione del contributo al soggetto attuatore;
-ad oggi gli alloggi sfitti ultimati con le risorse ripartite sulle annualità 2014-2015 (25 milioni), oltre ad ulteriori 14,8 milioni in corso di erogazione, ammontano a 1727 unità;
-gli interventi più impegnativi – ripristino e manutenzione straordinaria con max 50 milioni ad alloggio (linea b) per 20.766 alloggi – dovranno concludersi entro 12 mesi dall’assegnazione del finanziamento e presumibilmente entro il 2017; -le risorse trasferite alle regioni per tali interventi ammontano a 186 milioni;
-sui sito web del MIT è presente un contatore che riporta l’andamento del programma di recupero degli alloggi ERP.
Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro
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Interrogazione a risposta immediata in Commissione
S. Pellegrino, SI-SEL
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Fondo inquilini morosi incolpevoli
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Considerato che:
-il decreto n. 161 del 2014 del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha dettato le disposizioni di attuazione dell’articolo 6, comma 5, del DL 102/2013 (convertito dalla L 124/2013), con cui era stato istituito presso il Ministero stesso un fondo destinato agli inquilini «morosi incolpevoli»;
–non è stato ancora adottato il decreto che doveva provvedere alla ripartizione delle risorse per il 2016 introducendo miglioramenti al precedente decreto, nonostante sia stato approvato dalla Conferenza Stato-regioni dell’11 febbraio 2016,;
si chiede di sapere:
-se non si ritenga urgente ed improrogabile adottare il predetto decreto ministeriale con il quale ripartire anche per il 2016 somme non inferiori a quelle del precedente biennio per gli inquilini morosi non colpevoli, e se non si ritenga urgente assumere iniziative per rifinanziare il Fondo nazionale per le locazioni.
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Evidenziato, in particolare, che:
-con il decreto del 30 marzo 2016 sono state ripartite alle regioni risorse pari a 59,73 milioni, assegnate al Fondo inquilini morosi incolpevoli per l’annualità 2016;
-il decreto è stato quindi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 25 luglio 2016, n. 172 e in data 29 luglio 2016 l’Ufficio centrale di Bilancio, su richiesta del Ministero delle Infrastrutture, ha provveduto al pagamento a favore delle regioni sui relativi conti correnti di tesoreria della quota parte spettante;
-il decreto ha effettuato la revisione dei criteri e delle procedure di accesso ai contributi al fine di rendere maggiormente efficace l’utilizzo delle risorse. In particolare, è stato innalzato da 8 a 12 milioni l’importo per sanare la morosità incolpevole accertata dal comune nei casi con periodo residuo del contratto non inferiore ad anni due e con contestuale rinuncia all’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile; -anche il Fondo nazionale per l’accesso alle abitazioni in locazione rappresenta un ulteriore aiuto per le categorie sociali deboli in possesso di determinati requisiti.
Per tale Fondo, già finanziato fino al 2011 e poi rifinanziato per gli anni 2014 e 2015, è intenzione del Governo valutare attentamente la possibilità di rifinanziamento. Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interpellanza urgente
G. Vacca, M5S
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Strada dei Parchi
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Considerato che:
-in data 18 novembre 2009 è stato sottoscritto lo schema di convenzione unica tra Anas e la società Strada dei Parchi spa e che successivamente è stato approvato l’atto di recepimento della delibera del Cipe n. 20 del 13 maggio 2010 di approvazione della medesima convenzione che fissa la scadenza della concessione al 31 dicembre 2030;
-i tratti autostradali in concessione sono la Roma-L’Aquila-Teramo pari a chilometri 159,3, la A24 diramazione grande raccordo anulare-tangenziale est di Roma pari a chilometri 7,2 e la Torano-Avezzano-Pescara di chilometri 114,9;
-la Strada dei Parchi spa ha presentato un progetto ai Ministeri competenti per la realizzazione di 40 chilometri di nuove gallerie a doppia canna che consentirebbero di accorciare l’autostrada che collega l’Abruzzo a Roma;
-secondo le fonti di stampa, il costo di questo progetto è di circa 5,5 miliardi di euro e, secondo la società concessionaria, rappresenterebbe un investimento privato, finalizzato a ridurre il tragitto stradale di circa trenta chilometri, in cambio di un prolungamento dei tempi di concessione sulla gestione del tratto autostradale di 45 anni che consenta di poter incamerare per altrettanti anni i pedaggi;
si chiede di sapere se:
-se siano state intraprese iniziative di competenza volte a bloccare ogni altro aumento di pedaggio del tratto autostradale gestito da Strada dei Parchi spa;
-se si intenda valutare il rigetto di qualsiasi variante o ipotesi di realizzazione di infrastrutture che vadano ad incidere, anche parzialmente, o a mettere a rischio i corpi idrici e l’assetto idrogeologico esistente, anche attraverso una puntuale valutazione dell’impatto sull’ambiente delle opere ipotizzate;
-se l’attuazione dell’articolo 1, comma 183, della L 228/2012 consenta varianti, con costi talmente elevati da raggiungere i 5,5 miliardi di euro, che prevedono la realizzazione di nuovi tratti di autostrade ed in particolare quelle contenute nei documenti prot. RA/128354 della regione Abruzzo;
–se l’eventuale autorizzazione alla realizzazione delle varianti, nonché un eventuale prolungamento della concessione, siano compatibili con la normativa comunitaria.
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Interrogazione a risposta scritta
T. Turco, Misto
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Pedemontana Veneta
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Considerato che la sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei Conti ha presentato, il 30 dicembre 2015 la delibera 18/2015/G, intitolata «La Superstrada a Pedaggio Pedemontana Veneta» in cui è evidenziato come: «Appare incerta la sostenibilità finanziaria dell’opera, viste le previsioni ottimistiche sui volumi di traffico ed il conseguente rischio che gli insufficienti flussi di cassa generati possano produrre ulteriori esborsi pubblici; alla perdita di strade a libera circolazione si potrebbe, pertanto, aggiungere un ulteriore onere collettivo, attraverso la socializzazione delle eventuali perdite»;
si chiede di sapere quali iniziative si intendano intraprendere al riguardo.
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Interrogazione a risposta scritta
F. Daga, M5S
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Edilizia residenziale pubblica
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Considerato, tra l’altro, che:
-nel maggio 2014 è stato approvato il DL 47/2014 convertito dalla L.80/2014 che, all’articolo 1 prevede il finanziamento di due fondi, quello nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla L.431/98 e quello destinato agli inquilini morosi incolpevoli, istituito dall’art. 6, comma 5, del DL 102/2013, convertito dalla L.124/2013 e all’art.4 prevede con una tempistica ben chiara l’approvazione di un decreto attuativo volto a promuovere un programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica;
-nella seduta dell’VIII Commissione (Ambiente) del 10 febbraio 2016, in risposta all’interrogazione n. 5-07746, il Governo ha sostenuto che: “All’inizio del mese di dicembre 2015, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha provveduto a mettere a disposizione dei bilanci regionali le prime risorse finanziarie limitatamente agli interventi di lieve entità per le annualità 2014-2015 con importo complessivo di 25 milioni di euro”;
viene chiesto di:
-fornire i dati sullo stato di attuazione dell’intero provvedimento e, in particolare, relativamente allo stato di attuazione del programma di recupero previsto dall’articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014.
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Interrogazione a risposta scritta
C. Iannuzzi, Misto
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Manutenzione via Pontina e autostrada Roma Latina
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-chiarire quali siano i motivi del ritardo dell’inizio dei lavori di manutenzione ordinaria sulla via Pontina previsti per il 1o giugno 2016;
-garantire la viabilità delle province di Roma e assicurare il diritto alla mobilità dei pendolari e dei turisti sia su gomma che su binario;
-chiarire quanti fondi siano stati già stanziati per il progetto dell’autostrada Roma-Latina, denominata «Nuova Pontina», e se prima di avviare i lavori di questa nuova infrastruttura così onerosa non ritenga sia necessario mettere in sicurezza la Pontina;
-assumere iniziative per stanziare ulteriori fondi a sostegno del trasporto pubblico locale e ferroviario nella regione Lazio.
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Interrogazione a risposta immediata in commissione
V. Ferraresi, M5S
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Pagamenti subappaltatori per lavori di ricostruzione edifici privati (sisma 2012)
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Considerato, tra l’altro, che:
-nei territori colpiti dai terremoti del maggio 2012 si stanno manifestando numerosi casi di piccole e medie imprese, in gran parte locali, subappaltatrici di lavori nell’opera della ricostruzione di edifici privati che non ricevono i dovuti pagamenti per le opere eseguite a seguito dell’apertura di procedure fallimentari o di concordato da parte delle imprese affidatarie dei lavori;
-il DL n. 74 del 2012, convertito dalla L.122/2012, che disciplina gli interventi di ricostruzione nulla dice al riguardo;
-le linee guida del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere (C.C.A.S.G.O.) pubblicate in GU, serie generale n. 262 del 9 novembre 2012, per quanto riguarda la ricostruzione affidata ai privati con l’impiego di fondi pubblici, precisa che: «i contratti stipulati tra i privati percettori dei contributi e le imprese, si collocano nell’ambito dell’autonomia privata, ai sensi del codice civile e delle leggi che li integrano, e pertanto, si tratta di contratti di diritto privato»;
-la problematica del mancato pagamento dei subappaltatori rientra quindi nell’ambito dei contratti di appalto di diritto privato in cui le parti contrattuali, possono, nell’ambito della autonomia contrattuale di cui all’articolo 1322 del codice civile, disciplinare i propri interessi patrimoniali, mediante i negozi giuridici previsti dal codice civile, nei limiti imposti dalla legge e dalle norme corporative, con buona pace dei tempi e dei risultati reali che certamente non sono corrispondenti ai bisogni espressi dai subappaltatori stessi; viene chiesto:
se, nelle more della definizione di una normativa specifica maggiormente stringente anche per questa tipologia di contratti di diritto privato che riconosca il diritto dei subappaltatori a veder riconosciuto il proprio lavoro nello svolgimento delle opere e servizi e nella pratica inefficacia delle disposizioni commissariali, per i territori in cui si sia decretato lo stato di emergenza, non si intendano assumere iniziative per estendere le previsioni del Codice appalti, ed in particolare, dell’art. 118, comma 3, del Dlgs 163/2006 (pagamento diretto da parte della stazione appaltante al subappaltatore o al cottimista).
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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4-06210
Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
E. Cappelletti, M5S
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Pedemontana veneta
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Indicare:
-quali siano le ragioni della mancata adozione di misure idonee a rendere di pubblico dominio gli atti secretati dal Commissario delegato relativi al contratto di concessione e al piano economico finanziario della superstrada Pedemontana veneta;
-quali iniziative si intendano intraprendere, al fine evitare che la necessità di ultimare l’opera, che avrebbe dovuto essere finanziata mediante la procedura del project financing, possa trasformarsi in un gravoso dispendio di denaro pubblico.
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Interrogazioni con richiesta di risposta scritta
B. Pepe, GAL
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Criticità nuovo Codice appalti
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Considerato, tra l’altro, che:
–il 19 aprile 2016 è entrato in vigore il D.Lgs 50/ 2016, recante “Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”;
-in data 15 luglio 2016, nella Gazzetta Ufficiale n.164, è stato pubblicato un avviso di rettifica avente ad oggetto lo stesso decreto legislativo, codice degli appalti, e contenente le correzioni a ben 181 errori;
-diverse critiche si sono levate sul nuovo codice, principalmente per l’assenza della previsione di un periodo transitorio che assicurasse un passaggio graduale alle nuove norme; soprattutto considerato che la riforma sarà destinata ad andare a regime solo dopo la pubblicazione dei provvedimenti attuativi, ben 62, per alcuni dei quali non è stata prevista una scadenza mentre per altri le scadenze previste (18 giugno e 18 luglio 2016) già non sono state rispettate né si intravede miglior sorte per quelli di imminente prossima scadenza, indispensabili per rendere operativo l’articolato;
–l’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), il 13 luglio 2016 ha reso noto un comunicato del presidente Raffaele Cantone che certifica la forte contrazione degli appalti pubblici a partire proprio dal 19 aprile 2016;
viene chiesto:
–perché della predisposizione del testo originario del codice sia stato espropriato il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, naturalmente competente e responsabile;
-perché, nonostante l’importanza del provvedimento, le rettifiche al testo siano arrivate con l’ingiustificabile ritardo di circa 90 giorni;
-che cosa impedisca al Governo di ascoltare le proposte delle professioni tecniche, considerato il loro peso specifico e le competenze che possono essere fatte valere nei processi legislativi;
–quale intervento urgente, al di là di quelli che risultano essere recentissimi scambi di pareri di cortesia tra Commissioni competenti dei rami del Parlamento ed ANAC, il Governo ritenga di dover intraprendere di fronte al crollo oggettivo del mercato degli appalti pubblici.
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