CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interrogazione a risposta immediata in Assemblea
V. Garofalo, AP(NCD-UDC)
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Industria 4.0 – Costruzioni
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Considerato che:
–il Piano nazionale Industria 4.0 può diventare una grande occasione di rilancio dell’economia produttiva del Paese a tutti gli effetti
–il settore delle costruzioni è fondamentale per l’economia produttiva dato che vale il 10 % del prodotto interno lordo e che ha la più fitta rete di interdipendenze settoriali e che è interessato da processi importantissimi di ristrutturazione e di innovazione;
-desta preoccupazione il fatto che nella presentazione del piano sia stata delineata anche la sua struttura di governance e che di essa non faccia parte il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
si chiede di sapere:
– quali iniziative si intenda intraprendere per rimarcare, con azioni concrete, non tanto la propria presenza, quanto quella dell’intero settore delle costruzioni in quello che auspicabilmente diventerà il centro pulsante della nuova politica industriale del Paese.
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Evidenziato tra l’altro che:
-la quota edilizia è una quota importantissima dell’economia del nostro Paese;
– il settore, dopo 7 anni di crisi, per la prima volta nel 2016 farà un segno «più» in termini di investimenti e fatturato e di occupati;
– si conta nel 2017 di avere una crescita degli investimenti nelle costruzioni superiore al 2% e anche negli anni seguenti e quindi di “vedere la luce di un tunnel lunghissimo” che purtroppo ha danneggiato in maniera seria l’economia del nostro Paese, essendo l’economia legata all’edilizia un’economia fortemente influente sul PIL, essendo tutte le materie prime di produzione italiana e così via.
Evidenziato, inoltre, che:
– il Ministero sarà coinvolto nella cabina di regia e quella che è nata come manifattura 4.0, deve trasformarsi sempre di più in impresa 4.0, tutti i tipi di impresa che devono essere incentivati a fare investimenti nell’ammodernamento dei loro macchinari, investimenti in tecnologia, in nuove tecnologie che consentano di essere più competitivi e creare così nuove occasioni di lavoro.
Il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio
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Interrogazione a risposta scritta
V. Piso, Misto
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Classificazione dei rifiuti – Codici CER
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Considerato che il Dl n. 91/2014 convertito legge 11 agosto 2014 n. 116 (decreto competitività) all’art.13, c. 5, (lettera b-bis), ha introdotto una modalità di classificazione dei rifiuti, in base alla quale se non si può dimostrare con analisi che il rifiuto speciale è innocuo, lo stesso è classificato come pericoloso e che le modalità applicative del citato decreto-legge, sono più rigide rispetto alle prassi applicative delle norme comunitarie più comunemente praticate in Europa, si chiede di sapere:
-quali provvedimenti urgenti si intenda adottare per evitare il collasso del sistema di smaltimento e riciclaggio e maggiori oneri complessivi per il nostro Paese, derivanti dal citato dl.
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Evidenziato che:
– la classificazione dei rifiuti viene effettuata dal produttore assegnando ad essi il competente codice CER, applicando le disposizioni contenute nella decisione 2000/532/CE, che istituisce l’elenco dei rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE, e riportata all’allegato D del decreto legislativo 152 del 2006.
– Il 18 dicembre 2014, la Commissione europea ha emanato il regolamento Unione europea 1357/2014 «che sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa ai rifiuti, e che abroga alcune direttive» e la decisione 2014/955/UE «che modifica la decisione 2000/532/CE relativa all’elenco europeo dei rifiuti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio».
Il regolamento 1357/2014 contiene le indicazioni dell’UE per l’attribuzione delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti e sostituisce le precedenti caratteristiche di pericolo (quelle da HI a H15, con le nuove caratteristiche da HP1 a HP15).
La decisione 2014/955/UE modifica invece l’elenco europeo dei rifiuti, introducendo alcuni nuovi codici, sopprimendo alcuni articoli e sostituendo completamente l’allegato della decisione 2000/532/CE.
– Le disposizioni europee sono state recepite nell’ordinamento nazionale negli allegati D ed I al DL 152/2006, relativi rispettivamente all’elenco dei rifiuti istituito dalla decisione della commissione 2000/532/CE ed alle caratteristiche di pericolo dei rifiuti.
– Sia il regolamento che la decisione si applicano in tutti gli Stati dell’Unione europea a far data dal 1° giugno 2015.
– Nelle more dell’organica revisione della normativa nazionale di settore il Ministero dell’ambiente ha predisposto due circolari indirizzate alle regioni e province autonome, con le quali è stato specificato che il regolamento e la decisione sopra menzionati trovano piena ed integrale applicazione nel nostro ordinamento giuridico a decorrere dal 1° giugno 2015, e che gli allegati D ed I del DL 152/2006, contenenti le indicazioni per la classificazione dei rifiuti, non sono applicabili laddove risultino in contrasto con le nuove disposizioni dell’Unione europea.
Il Ministro dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interrogazione a risposta scritta
A. Prodani, Misto
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Distacco dei lavoratori
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Considerato che il Dlgs 136/2016 «Attuazione della direttiva 2014/67/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 maggio 2014, concernente l’applicazione della direttiva 96/71/CE relativa al distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi e recante modifica del regolamento (UE) n. 1024/2012 relativo alla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno (“regolamento IMI”)» all’art. 10, c.1, prevede che «l’impresa che distacca lavoratori in Italia ha l’obbligo di comunicare il distacco al Ministero del lavoro e delle politiche sociali entro le ore ventiquattro del giorno antecedente l’inizio del distacco e di comunicare tutte le successive modificazioni entro cinque giorni» e che dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del citato Dlgs, (21 luglio 2016) ad oggi, non è stato emanato il decreto attuativo previsto dal suddetto articolo, si chiede di:
chiarire le tempistiche per l’adozione del decreto attuativo volto a eliminare dal mercato unico europeo linee imprenditoriali che utilizzano la riduzione del costo del lavoro come obiettivo di competitività.
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Interrogazione a risposta in Commissione
M. Causi, PD
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Rapporto annuale evasione fiscale
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Considerato che:
-la L. 23/2014 (cosiddetta delega fiscale), all’art. 3, comma 1, lettera f), prevede che il Governo rediga annualmente, anche con il contributo delle regioni in relazione ai loro tributi e a quelli degli enti locali del proprio territorio, un rapporto sui risultati in materia di misure di contrasto dell’evasione fiscale e contributiva, da presentare alle Camere contestualmente alla nota di aggiornamento del DEF;
-l’art. 4 della citata legge ha previsto l’introduzione, avvenuta con il Dlgs 160/2015, di un rapporto annuale, allegato al disegno di legge di bilancio, sulle spese fiscali (cosiddette tax expenditures), eventualmente prevedendo l’istituzione di una commissione di esperti, nonché norme dirette a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali che appaiono, in tutto o in parte, ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che costituiscono una duplicazione;
–l’10-bis della legge 196/2009 (introdotto dal citato decreto) prevede, in particolare, che il Governo presenti annualmente il citato rapporto, ivi distinguendo tra imposte accertate e riscosse, nonché tra le diverse tipologie di avvio delle procedure di accertamento, oltre a contenere i risultati del recupero di somme dichiarate e non versate e degli effetti della correzione di errori nella liquidazione sulla base delle dichiarazioni;
si chiede di sapere:
– quali siano i tempi di trasmissione alle Camere dei citati documenti ai fini della valutazione volta ad orientare le strategie per il contrasto dell’evasione fiscale e contributiva e per la revisione delle spese fiscali ingiustificate, in considerazione del fatto che i citati documenti andrebbero comunque ufficializzati e trasmessi anche successivamente all’approvazione della nota di aggiornamento al documento di economia e finanza da parte del Parlamento.
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Interrogazione a risposta in
Commissione
G. Rizzo, M5S
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Risorse per prevenzione rischio sismico
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-Fornire, in maniera puntuale e dettagliata, un quadro riepilogativo delle risorse spese per la ricostruzione in zone colpite da eventi sismici, rendendo disponibili tali dati;
-chiarire come siano state utilizzate le somme eccedenti le spese sostenute per la ricostruzione di zone terremotate;
–assumere iniziative affinché le somme non più necessarie alla ricostruzione (per eventi sismici passati), provenienti dagli aumenti delle accise introdotte a seguito di sisma, possano essere vincolate ed utilizzate in maniera esclusiva per finanziare interventi di prevenzione nelle zone a più alto rischio sismico.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Mozione
G. Marinello, AP(NCD-UDC)
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Opere irrigue sud
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–Rafforzare azioni e interventi per la piena attuazione dei programmi in corso riguardanti le infrastrutture irrigue e gli impianti idroelettrici finanziati, mediante l’adozione di ogni opportuna iniziativa tesa a salvaguardare le attività opportunamente poste in essere dalla struttura tecnica commissariale anche attraverso il rafforzamento della stessa, al fine di assicurare al meglio la continuità ed il completamento delle iniziative poste in essere, tese:
a) al recupero delle economie finanziarie rinvenienti dalla chiusura dei rapporti concessori in corso e dai contenziosi in atto;
b) alla selezione, con verifica della qualità, congruità ed economicità, delle opere infrastrutturali irrigue di rilevanza nazionale di nuova programmazione (PSRN);
c) alla valutazione dei progetti di investimento finalizzati al perseguimento dell’autosufficienza energetica degli enti irrigui nazionali ed allo sviluppo sostenibile di energie rinnovabili, di cui alla legge n.134/2012;
d) ad assicurare le attività di supporto su specifici aspetti di particolare complessità tecnica, strettamente connessi alle infrastrutture irrigue e relativi utilizzi idroelettrici.
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Mozione
A. Cioffi, M5S
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Opere idriche sud
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-Assumere le opportune iniziative, volte ad assicurare agli enti attuatori le condizioni minime per realizzare al meglio le infrastrutture necessarie agli interventi idrici e irrigui;
–favorire l’adozione, nel rispetto delle competenze regionali, di opportune misure di carattere normativo, volte a contenere la proliferazione normativa in materia di procedimento amministrativo, di accesso agli atti e di appalti, che con il continuo evolversi degli assetti territoriali precludono un’efficace e pertinente attività dei consorzi;
-fornire, nel rispetto delle competenze regionali, indicazioni di indirizzo generale, al fine di rendere più omogenee le legislazioni regionali e di rafforzare la qualità dei processi di produzione agricola;
–sollecitare le Regioni, nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni, affinché provvedano a un riordino normativo che definisca le competenze dei vari enti operanti sul territorio e consentano ai soggetti attuatori della gestione, realizzazione e manutenzione di opere idriche e irrigue un’efficiente bonifica per la difesa del suolo.
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Mozione
F. Campanella, SI-SEL
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Opere idriche sud
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Avviare un monitoraggio completo delle opere necessarie alla rete infrastrutturale idrica, segnalando in particolar modo le opere avviate ma non completate;
–dare immediata priorità alla realizzazione delle opere che risultino essere già iniziate;
–garantire, per la cantierizzazione degli interventi, l’impiego immediato delle risorse disponibili nel piano irriguo nazionale, a cui si sono aggiunti i fondi comunitari del Fondo di coesione per circa 500 milioni di euro, portando le risorse disponibili per il periodo di programmazione 2014-2020 a circa 800 milioni di euro;
–dare priorità agli interventi nei territori interessati da fenomeni di siccità, con particolare riguardo alle regioni del Sud Italia;
-integrare l’implementazione del risparmio idrico tra i criteri centrali degli interventi;
–procedere ad una riorganizzazione del sistema dei consorzi di bonifica, in modo da garantire gli strumenti utili al loro funzionamento e ad una piena valorizzazione del loro ruolo nella gestione delle risorse a livello locale;
–valutare la possibilità di elaborare, d’intesa con le Regioni, un piano per la realizzazione di piccoli invasi gestiti da consorzi di agricoltori.
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Interrogazione a risposta orale
R. E. Blundo, M5S
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Adeguamento antisismico degli edifici scolastici
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Chiarire se non si ritenga urgente adottare un piano straordinario di adeguamento antisismico degli edifici scolastici, almeno nelle Regioni a più alto rischio, compreso l’Abruzzo, previa verifica della loro idoneità agli interventi di adeguamento, e quali iniziative si intenda adottare per avviare concretamente tale piano in tempi brevi;
-fornire un quadro dettagliato, anche dal punto di vista economico, degli interventi di ristrutturazione e miglioramento sismico compiuti nel 2012 sull’edificio che ospita l’istituto scolastico “Romolo Capranica” e acquisire dai Comuni ricadenti nella regione Abruzzo e nelle regioni più a rischio la documentazione relativa ai lavori già eseguiti, al fine di appurare la correttezza degli stessi e di evitare che situazioni come quelle descritte abbiano a ripetersi.
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