CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI / RICHIESTE AL GOVERNO
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RISPOSTA DEL GOVERNO
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Interrogazione a risposta orale
C. Polidori, FI
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Ricostruzione a seguito degli ultimi eventi sismici
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Quante risorse si intenda stanziare per la ricostruzione post sisma, a fronte della flessibilità richiesta in Europa per l’emergenza terremoto e delle cifre assolutamente insufficienti presenti all’interno della manovra di bilancio;
– quali puntuali iniziative si intenda intraprendere per aiutare la ripresa dell’economia locale.
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Evidenziato che:
– le somme necessarie agli interventi emergenziali sono state stanziate il giorno immediatamente successivo a tutti i tre principali eventi sismici e, per la precisione, il 25 agosto, il 27 e il 31 ottobre, per un totale di 130 milioni di euro;
– per fare fronte alle spese di costruzione sono stati stanziati: 266 milioni per il 2016 e 200 milioni per il 2017, con il Dl n. 189 del 17 ottobre; 600 milioni con l’art.51 del disegno di legge di bilancio;
– per le spese da affrontare per la ricostruzione di Norcia e dell’area colpita dal sisma del 30 ottobre, saranno stanziate risorse adeguate appena sarà disponibile una stima del fabbisogno.
Evidenziato, inoltre, che:
– le spese di prevenzione e messa in sicurezza che fanno parte del piano predisposto dal Governo includono: 600 milioni aggiuntivi, per investimenti in opere pubbliche; parte delle risorse stanziate con l’art.21 della legge di bilancio e spazi di bilancio per comuni e regioni, liberati con l’art. 65; 800 milioni per opere pubbliche contro il dissesto idrogeologico e la messa in sicurezza delle scuole;
2 miliardi sotto forma di incentivi fiscali per le opere di ristrutturazione da parte dei privati;
– per far fronte all’esigenza di liquidità delle imprese e per un sostegno immediato, il 26 ottobre sono stati erogati gli anticipi dei contributi europei, per un ammontare complessivo di 65 milioni di euro a oltre 29 mila aziende di sei province colpite in queste settimane.
IlMinistro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan
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Interrogazione a risposta in Commissione
F. Bordo, SI-SEL
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Ammodernamento delle ferrovie del centro Italia
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Considerato che il 28 settembre 2016 i vertici del gruppo Ferrovie dello Stato italiano hanno presentato il piano industriale 2017-2026 che, sul versante delle infrastrutture ferroviarie, dovrebbe puntare, in particolare, sulle reti ferroviarie che presentano criticità, considerato inoltre che il management di FS non sembra aver illustrato nel dettaglio gli interventi che nel piano industriale sono previsti per quanto riguarda gli investimenti per la sicurezza, si chiede di sapere:
– se s’intendano assumere iniziative urgenti per garantire che risorse pari ad almeno un punto di prodotto interno lordo di investimenti pubblici siano destinate all’attuazione di un grande piano per la sicurezza, la prevenzione e la cura del territorio, con particolare riguardo ad una «cura del ferro» per mettere in sicurezza e ammodernare le infrastrutture ferroviarie delle zone colpite dagli venti sismici del Centro-Italia. |
Evidenziato, tra l’altro, che:
RFI ha impostato il Piano, al fine di conseguire obiettivi per il miglioramento del livello di sicurezza della circolazione, del lavoro e della compatibilità ambientale attuale, sulla base di:
-priorità d’intervento valutate mediante analisi di rischio;
-fattibilità tecnico-economica degli interventi;
– conseguimento di obiettivi di sicurezza significativi proponendo attuazione di fasi o di interventi alternativi realizzabili sotto esercizio anche nel caso di obblighi di legge che comportano investimenti economicamente insostenibili e irrealizzabili;
-soluzioni tecniche che consentano di ottenere i risultati di sicurezza attesi, minimizzando contemporaneamente i costi di gestione/manutenzione. Le esigenze di investimento individuate originano da:
–prevenzione e gestione di situazioni anomale, in particolare ai passaggi a livello, a seguito di fenomeni di dissesto idrogeologico attrezzando i cantieri e i mezzi d’opera con tecnologie per la sicurezza e promuovendo l’utilizzo si sistemi di diagnostica innovativa;
–controllo dei rotabili in movimento per verificare il rispetto della velocità massima ammessa, ingombri oltre la sagoma di libero transito e incrementi anomali di temperatura delle boccole; –adeguamento della sede e degli impianti agli standard tecnici individuati nelle leggi e/o regolamentazioni (es. soppressione dei passaggi a livello, sicurezza delle gallerie ferroviarie, risanamento acustico, accessibilità ai terminali viaggiatori e mitigazione del rischio sismico). Recentemente questo programma di investimenti ha ricevuto nuovi importanti finanziamenti: 1.200 milioni di euro recepiti nell’Aggiornamento 2015 del CdP (Contratto di programma) Parte Investimenti a valere sulle risorse stanziate dalla legge di Stabilità 2015;
648 milioni di euro che saranno recepiti nello schema di Aggiornamento 2016 del CdP Parte Investimenti, il cui iter approvativo è in corso, a valere sulle risorse stanziate dalla legge di Stabilità 2016. Con riferimento ai programmi di investimento relativi alla sicurezza ed agli obblighi di legge, oltre che quelli di potenziamento tecnologico, RFI rappresenta che tali iniziative riguardano tutta la rete ferroviaria nazionale in propria gestione, comprese le regioni del Centro Italia.
Per quanto riguarda gli investimenti per l’ammodernamento e il potenziamento della rete ferroviaria nel Centro Italia, (allegato 2 depositato agli atti) si riportano i principali interventi previsti. Infine si riporta (allegato 3 depositato agli atti) per ogni programma relativo alla tabella A01-Sicurezza ed adeguamento agli obblighi di legge, lo stato dell’arte ed il relativo avanzamento. Il Sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Umberto Del Basso De Caro
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CAMERA DEI DEPUTATI
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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Interpellanza urgente
R. Polverini, FI
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Ricostruzione post sisma e attuazione del progetto “casa Italia”
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Si chiede di sapere:
–quante siano le risorse realmente e immediatamente disponibili per affrontare la prima emergenza legata al sisma e quante quelle altrettanto necessarie per avviare un piano di ricostruzione dei comuni colpiti;
–quali siano i provvedimenti normativi in cui sono stanziate tali somme;
-se sia stata avviata la procedura per l’attivazione del fondo di solidarietà (FSUE) per le calamità naturali dell’Unione europea e quale sia l’ammontare delle spese per le quali si chiede l’intervento dell’Unione europea;
–se si ritenga utile e necessario assumere iniziative per prevedere l’allentamento del patto di stabilità per i comuni colpiti dal sisma, i quali pur avendo delle risorse disponibili per affrontare l’emergenza non sono in grado di utilizzarle;
–quali siano stati gli interventi effettuati fino ad ora per la messa in sicurezza del patrimonio abitativo, produttivo e infrastrutturale, nonché del patrimonio artistico e architettonico (come, ad esempio, puntellamenti e coperture provvisorie, tipici di queste prime fasi emergenziali);
-quali soluzioni saranno adottate per consentire lo svolgimento dell’ordinaria attività scolastica per le scuole di ogni ordine e grado;
-quali siano le misure immediate per aiutare le aziende del settore agricolo, agroalimentare e zootecnico (spesso anche piccolissime e di carattere famigliare) che hanno subito danni così ingenti da metterne a rischio anche la stessa sopravvivenza, anche in riferimento alla tutela dei marchi e alla salvaguardia dei livelli occupazionali;
–quali le ragioni per cui si rende necessario prevedere l’utilizzo dei container (entro Natale) prima della sistemazione nelle «casette» in legno (a primavera) in attesa della ricostruzione delle abitazioni, e se le aree che verranno urbanizzate per i container saranno le stesse che verranno utilizzate per le «casette» in legno, considerato che, come è noto l’installazione di un container presuppone in ogni caso i tempi e i costi dell’urbanizzazione dell’area (acqua, fogne, energia elettrica, strade, illuminazione), che di fatto sono del tutto analoghi a quelli necessari per il montaggio delle cosiddette «casette» in legno (che però consentono condizioni di vita più confortevoli e certo non paragonabili a quelle di un container);
-quali le ragioni per cui non è stato ancora convocato il tavolo di coesione nazionale, quale luogo ove condividere con l’insieme delle forze politiche scelte e strategie per affrontare un’emergenza così drammatica;
–quale sia lo stato di attuazione del cosiddetto progetto «Casa Italia», e quali risorse siano realmente disponibili.
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Interrogazione a risposta scritta
C. Mannino, M5S
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Nuove norme tecniche per le costruzioni
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Considerato che il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha approvato la bozza delle nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC), e che
l’iterper la redazione del DM di approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni non si è ancora ultimato, ma già emergono alcune criticità e preoccupazioni in ordine al contenuto del documento, in particolare evidenziate dal Consiglio nazionale dei geologi e la comunità scientifica geologica italiana (nota prot. 3990 dell’11 ottobre 2016) in merito ad una sostanziale contrapposizione tra l’azione politica volta a mettere in atto protocolli indirizzati alla prevenzione dal rischio e tesi a favorire la messa in sicurezza del territorio nazionale e le nuove norme tecniche per le costruzioni, si chiede di sapere: – in che tempi si provvederà all’adozione del decreto ministeriale recante le nuove norme tecniche per le costruzioni (NTC);
– se non si ritenga opportuno accogliere le istanze formulate dal consiglio nazionale al fine di prevedere l’inserimento, all’interno del decreto relativo alle nuove norme tecniche per le costruzioni, di una specifica sezione riguardante gli aspetti geologici e geofisici nell’ambito della progettazione; – se non si ritenga opportuno assumere iniziative al fine di prevedere la realizzazione di un’unica fase di indagini geognostiche e di prove geotecniche nel rispetto della nuova disciplina in materia di appalti e dei riferimenti normativi di matrice comunitaria.
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Interrogazione a risposta in Commissione
C. Braga, PD
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Linee guida ISPRA sui rifiuti ammessi in discarica senza trattamento preliminare
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Considerato che con l’art.48 della L. n. 221/2015 (cd Green economy)l’Ispra, è stato chiamato a stabilire i criteri tecnici da applicare per consentire ai rifiuti di essere ammessi in discarica senza il necessario trattamento preliminare previsto dall’art.7 del Dlgs n. 36/2003, risulta che l’Ispra, con la collaborazione di diverse agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente, ha predisposto i suddetti criteri ed inviato la documentazione al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, e considerato che tali criteri tecnici sono di particolare interesse per gli operatori del settore potendo contribuire in maniera effettiva alla applicazione omogenea della normativa sullo smaltimento in discarica sul territorio nazionale, si chiede si sapere:
–se possano essere fornite informazioni in merito;
-se possa essere resa pubblica la linea guida predisposta dall’Ispra e con quali modalità. |
Interrogazione a risposta in Commissione
A. Vallascas, M5S
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Ritardati pagamenti alle imprese
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Quale sia l’ammontare complessivo del debito commerciale maturato dalle amministrazioni pubbliche e quali siano i tempi medi di pagamento dell’Italia;
-quali iniziative si intenda adottare per accelerare i processi di pagamento della pubblica amministrazione e portare il nostro Paese ai livelli dei tempi medi di pagamento europei;
-se non si intenda verificare quali siano i motivi dei ritardi o dei mancati pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione.
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Interrogazione a risposta in Commissione
E. Realacci, PD
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Riuso ferrovie dismesse
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Come si intenda intervenire per portare rapidamente a completamento le indicazioni e regolazioni tecniche di riuso turistico di ferrovie sospese o dismesse, su cui, peraltro, un apposito gruppo di lavoro opportunamente istituito dall’Ansf (Agenzia per la sicurezza ferroviaria) ha già da tempo completato la definizione di specifiche proposte.
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SENATO DELLA REPUBBLICA
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ATTO e PRIMA FIRMA
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OGGETTO
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IMPEGNI/RICHIESTE AL GOVERNO
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1-00406(Testo 3)
G. Marinello, AP(NCD-UDC)
A. A. Cioffi; M5S
1-00666 (Testo 2)
F. Campanella; SI – SEL
Mozioni
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Infrastrutture idriche
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1) Rafforzare azioni e interventi per la piena attuazione dei programmi in corso riguardanti le infrastrutture irrigue del Meridione e gli impianti idroelettrici finanziati, mediante l’adozione di ogni iniziativa tesa a salvaguardare le attività poste in essere dalla struttura tecnica commissariale e dai competenti dipartimenti del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di assicurare al meglio la continuità ed il completamento delle iniziative poste in essere, tese:
1.a) al recupero delle economie finanziarie rinvenienti dalla chiusura dei rapporti concessori in corso e dai contenziosi in atto;
1.b) alla selezione, con verifica della qualità, congruità ed economicità, delle opere infrastrutturali irrigue di rilevanza nazionale di nuova programmazione (PSRN);
1.c) alla valutazione dei progetti di investimento finalizzati al perseguimento dell’autosufficienza energetica degli enti irrigui nazionali ed allo sviluppo sostenibile di energie rinnovabili, di cui alla legge 7 agosto 2012, n. 134;
1.d) ad assicurare, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, le attività di supporto su specifici aspetti di particolare complessità tecnica, strettamente connessi alle infrastrutture irrigue e relativi utilizzi idroelettrici;
– ad avviare una seria riflessione e conseguente definitiva discussione sul sistema dei consorzi di bonifica, per intervenire sul modello di governo, che risulta oggi chiaramente incoerente rispetto alla corposità e alla rilevanza delle attività di natura pubblica loro attribuite, ispirato a metodi rigorosi di gestione e di trasparenza, anche in considerazione della ridefinizione della governance delle autorità di bacino operata con la legge 28 dicembre 2015, n. 221;
– a promuovere l’efficienza energetica, in special modo per le reti caratterizzate da sollevamento meccanico delle acque e quindi da ingenti consumi energetici;
– ad assumere, nei limiti delle competenze statali, le opportune iniziative, volte ad assicurare agli enti attuatori le condizioni minime per realizzare al meglio le infrastrutture necessarie agli interventi idrici e irrigui;
– a favorire l’adozione, per quanto di competenza e nel rispetto delle competenze regionali, di opportune misure di carattere normativo, volte a contenere la proliferazione normativa in materia di procedimento amministrativo, di accesso agli atti e di appalti, che con il continuo evolversi degli assetti territoriali precludono un’efficace e pertinente attività dei consorzi;
– ad avviare un monitoraggio completo delle opere necessarie alla rete infrastrutturale idrica, segnalando in particolar modo le opere avviate ma non completate;
– a garantire, per la cantierizzazione degli interventi, l’impiego immediato delle risorse disponibili nel piano irriguo nazionale, a cui si sono aggiunti i fondi comunitari del Fondo di coesione per circa 500 milioni di euro, portando le risorse disponibili per il periodo di programmazione 2014- 2020 a circa 800 milioni di euro.
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