L’Aula del Senato ha approvato la proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare monocamerale di inchiesta sulla ricostruzione della città dell’Aquila e degli altri comuni interessati dal sisma del 6 aprile 2009
(Doc. XXII, n. 5 Relatore Sen. Stefano Vaccari, gruppo PD).
La Commissione, che sarà composta da venti senatori nominati dal Presidente del Senato in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, dovrà procedere all’indagine:
– sulle modalità di gestione dell’emergenza e della ricostruzione da parte dei soggetti istituzionali coinvolti sin dalle attività di primo intervento;
– sulle modalità di gestione delle risorse stanziate per fare fronte all’emergenza e della ricostruzione, con particolare attenzione alla eventuale distrazione o cattiva gestione delle risorse stesse e all’impiego dei fondi previsti;
–sulle modalità di gestione delle risorse stanziate con ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3803 del 15 agosto 2009, destinate alla ricostruzione dell’edilizia residenziale pubblica, ed il corretto utilizzo dei fondi previsti dalla delibera CIPE n. 23 del 20 febbraio 2015, destinati agli interventi di ricostruzione o riparazione degli immobili di proprietà dell’Azienda territoriale di edilizia residenziale pubblica regionale sovvenzionata (ATER) e di proprietà dell’Edilizia residenziale pubblica comunale sovvenzionata (ERP), anche in relazione allo stato di ricostruzione dei medesimi immobili in relazione a tali fondi;
– sulla regolarità delle procedure di assegnazione degli appalti e dei subappalti pubblici legati alla ricostruzione e delle attività di controllo e di monitoraggio relative a tali assegnazioni, nonché sul grado di infiltrazione di associazioni malavitose nelle opere di ricostruzione;
– sulla regolarità delle procedure di assegnazione e dello svolgimento dei lavori relativamente alle opere provvisionali realizzate nei centri storici, come ad esempio i puntellamenti degli immobili dissestati;
– sulle misure di sicurezza adottate per le aree colpite dal sisma, sui reati commessi contro il patrimonio negli immobili abbandonati a causa del sisma, i reati commessi a danno delle persone e sulle infiltrazioni della criminalità nel territorio;
– per comprendere se l’informativa annuale al Parlamento sullo stato di avanzamento del processo di ricostruzione post-sismica, anche con riferimento alle modalità di utilizzo delle risorse pubbliche allo scopo stanziate, si dimostri uno strumento efficace per una adeguata valutazione da parte delle Camere dei risultati conseguiti e di eventuali necessità;
– sull’ammontare delle risorse finanziarie indicativamente ancora necessarie ed il termine temporale prevedibile per il completamento del processo di ricostruzione post-sismica;
– sul complesso delle risorse stanziate, alla data del 31 dicembre 2015, per la ricostruzione successiva ai sismi nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto del 2012, nella città dell’Aquila e nei comuni del cratere del 2009, nelle regioni Umbria e Marche del 1997, in Irpinia del 1980, nella regione Friuli Venezia Giulia del 1976 e nella Valle del Belice del 1968, al fine di comprendere quali siano state, a fronte delle risorse assegnate, le strategie adottate dallo Stato, dalle regioni e dai comuni per la ricostruzione degli immobili pubblici e privati e per la realizzazione delle opere pubbliche;
– sulle motivazioni che hanno indotto ad intervenire con il ricorso alle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione e sull’adeguatezza e congruità di tali provvedimenti sotto i profili di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa e di efficacia, efficienza, economicità, trasparenza e velocità delle procedure adottate nella gestione della fase della ricostruzione;
– sulla correttezza delle misure riguardanti la ripresa e il risarcimento delle attività produttive, commerciali e professionali e sull’attuazione degli impegni assunti da soggetti pubblici e privati per il recupero dei beni culturali;
– sulla realizzazione delle case provvisorie prevista dal progetto Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili (CASE), (art. 2 del DL n. 39/2009, “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile” convertito, con modificazioni, dalla L. n. 77/2009) per verificare l’adeguatezza di tale soluzione e lo stato in cui versano ad oggi gli immobili, nonché al fine di individuare le responsabilità relative all’utilizzo di materiali scadenti e le carenze nella progettazione e nella manutenzione e nei collaudi effettuati nelle diverse fasi di costruzione;
– sull’applicazione e la congruità della normativa vigente in materia, segnalando le criticità emerse, indicando altresì le misure più adeguate per gli interventi di ricostruzione, la messa in sicurezza degli edifici, il riciclo e il recupero dei materiali da demolizione, la tutela ambientale, la certificazione energetica, il risparmio idrico, la prevenzione del rischio sismico e la messa in sicurezza del territorio;
– sull’evoluzione delle condizioni di salute della popolazione colpita dal sisma, delle condizioni di accesso ai servizi e dell’assistenza sociale e sanitaria erogata nonché sugli strumenti messi in atto per mitigare i danni.
Il Documento istitutivo diverrà operativo con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.