Le Commissioni Speciali di Camera e Senato hanno espresso i pareri, tra l’altro, sugli Schemi di Dlgs concernenti: tutela del lavoro nelle imprese sequestrate e confiscate di cui alla L 161/2017 (Modifiche Codice delle leggi antimafia); attuazione della direttiva (UE) 2016/2284 sulla riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici.
ATTI DEL GOVERNO ALL’ESAME DEL PARLAMENTO
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Atto e iter
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Contenuti
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Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/2284 concernente la riduzione delle emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, che modifica la direttiva 2003/35/CE e abroga la direttiva 2001/81/CE
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Relatori:
On. Braga (PD)
Sen. Vallardi (Lega)
Il provvedimento tornerà ora in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
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Le Commissioni Speciali per gli atti urgenti del Governo di Camera e Senato hanno espresso al Governo pareri favorevoli con condizioni e osservazioni.
Con riferimento al parere del Senato si evidenziano in particolare:
la seguente condizione:
-con riferimento all’attuazione del programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, occorre prevedere la possibilità per le amministrazioni statali di promuovere accordi e strumenti di coordinamento, anche su base interregionale e di area vasta, con le amministrazioni regionali e locali”;
e le seguenti osservazioni:
-con riguardo alla predisposizione del primo programma nazionale di controllo, occorre valutare se il termine previsto del 30 settembre 2018 sia congruo, in considerazione della complessità delle elaborazioni necessarie; con riferimento alla procedura di consultazione pubblica, si invita a valutare l’opportunità di coinvolgere il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA);
-con riferimento alla costituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, di un tavolo di coordinamento, appare opportuno un chiarimento in ordine alla composizione numerica del medesimo tavolo dal momento che – a fronte del numero massimo di cinque componenti individuato per le amministrazioni regionali e locali – non risulta espressamente specificato il numero di rappresentanti delle amministrazioni centrali. Occorre, altresì, valutare l’opportunità di prevedere, all’interno del tavolo di coordinamento, la presenza di un rappresentante del SNPA;
-con riguardo al monitoraggio degli impatti dell’inquinamento atmosferico sugli ecosistemi, si invita a valutare l’opportunità di coinvolgere il SNPA nella fase di definizione della programmazione del monitoraggio;
-occorre accompagnare i programmi nazionali con un reale processo partecipativo e democratico, anche attraverso un tavolo di confronto sul tema della giusta transizione per garantire che l’attuazione delle misure previste per la riduzione delle emissioni non abbia ripercussioni negative sui lavoratori e sulle comunità ma possa avere il carattere della sostenibilità ambientale, sociale ed economica;
-si auspica, per quanto riguarda l’elaborazione del programma nazionale, l’individuazione di una sezione o allegato con le buone pratiche da suggerire al tessuto di PMI, affinché possano contribuire alla riduzione degli inquinanti senza peggiorare il loro stato o perdere in competitività rispetto alle aziende degli altri mercati, prevedendo non solo sanzioni ma incentivi e semplificazioni burocratiche, anche affiancando le imprese fino al 2030 per il raggiungimento dei limiti previsti;
-si ritiene, inoltre, necessario ascoltare non solo gli enti di ricerca, gli esperti ed enti governativi, ma anche le categorie imprenditoriali ossia tutti gli stakeholder secondo un modello partecipativo.
Nel parere della Camera (oltre ad alcune osservazioni di analogo contenuto a quelle espresse al Senato) si evidenziano, in particolare, la seguente condizione:
– prevedere, nei programmi nazionali di controllo dell’inquinamento, misure di riduzione delle emissioni per tutti i settori responsabili dell’inquinamento atmosferico, quali trasporti, industria, energia e riscaldamento civile;
e le seguenti osservazioni:
-si valuti la necessità di intervenire sulla normativa degli incentivi e dei sussidi previsti nei settori responsabili delle emissioni inquinanti, a partire dal settore dei trasporti, con particolare riferimento alla soppressione dei sussidi ambientalmente dannosi individuati dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare in attuazione dell’articolo 68 della L 221/2015;
-si valuti l’opportunità di prevedere una revisione delle politiche dei trasporti, specificando nel Programma nazionale che le misure e le strategie per la riduzione degli inquinanti vadano inserite tra le agevolazioni fiscali per gli interventi in materia di mobilità sostenibile, quali tra gli altri: l’acquisto di auto elettriche e di colonnine per la ricarica elettrica ad uso residenziale da installare in aree private, la realizzazione di ciclovie turistiche.
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Schema di decreto legislativo recante disposizioni per disciplinare il regime delle incompatibilità degli amministratori giudiziari, dei loro coadiutori, dei curatori fallimentari e degli altri organi delle procedure concorsuali
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Relatori:
On. Ferraresi (M5S)
Sen. Stefani (Lega)
Il provvedimento tornerà ora in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
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Le Commissioni Speciali per gli atti urgenti del Governo di Camera e Senato hanno espresso al Governo pareri favorevoli con condizioni e osservazione.
Tra i rilievi di contenuto analogo espressi in entrambi i pareri delle Commissioni parlamentari si segnala, in particolare, la seguente osservazione:
– “con riferimento all’ipotesi di incompatibilità tra il singolo professionista in rapporti di amicizia, parentali ovvero di altro tipo con il magistrato addetto all’ufficio giudiziario al quale appartiene il magistrato che conferisce l’incarico, si valuti l’opportunità di precisare che l’incompatibilità valga anche in caso del conferimento dell’incarico al collega di studio od al socio del professionista che intrattiene i suddetti rapporti”.
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Schema di decreto legislativo recante disposizioni per la tutela del lavoro nell’ambito delle imprese sequestrate e confiscate (Atto n. 14)
Relatori:
On.Molteni (Lega)
Sen. Giarrusso (M5S)
Il provvedimento tornerà ora in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione.
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Le Commissioni Speciali per gli atti urgenti del Governo di Camera e Senato hanno espresso al Governo pareri favorevoli con condizioni e osservazioni.
Con riferimento alle condizioni poste in entrambi i pareri
si evidenziano in particolare le seguenti:
-all’articolo 2, comma 1, recante misure di sostegno al reddito in caso di cessazione del rapporto di lavoro, fare riferimento non solo alle previsioni del programma di prosecuzione, ma anche a quelle di ripresa dell’attività di cui all’articolo 41 del D.Lgs 159/2011;
–sopprimere, all’articolo 7, comma 3, il riferimento all’assegnazione delle risorse sulla base del criterio dell’ordine cronologico di fruizione del beneficio;
–riformulare il comma 4 dell’articolo 7, richiamando espressamente l’incremento delle risorse finanziarie disposto da ultimo con la L. 232 del 2016 (L. di bilancio 2017).
Con riferimento alle osservazioni formulate in entrambi i pareri si evidenziano in particolare, le seguenti:
-valutare l’opportunità di estendere il riconoscimento del sostegno al reddito in caso di cessazione del rapporto di lavoro, previsto dall’articolo 2, comma 1, anche ai lavoratori per i quali il datore di lavoro sia in regola con gli obblighi in materia di lavoro e legislazione sociale, il cui rapporto di lavoro sia stato risolto e che non abbiano i requisiti per accedere NASpI, prevedendo che le risorse destinate al medesimo sostegno siano assegnate sulla base di un’unica graduatoria che comprenda sia i lavoratori irregolari sia quelli regolari, secondo l’ordine cronologico delle domande;
–valutare l’opportunità, alla luce della necessità di verificare l’efficacia e l’adeguatezza delle misure, nell’ambito del decreto attuativo previsto dal testo stesso, di prevedere un monitoraggio degli oneri del provvedimento e la congruità delle risorse stanziate.
Con riferimento alle osservazioni formulate nel solo parere approvato dalla Camera, si evidenziano in particolare:
-valutare l’opportunità di considerare, ai fini della concessione di strumenti di sostegno al reddito nei confronti dei lavoratori dipendenti delle aziende sequestrate e confiscate, esclusivamente rapporti di lavoro che presentino una durata minima da individuare con il presente provvedimento, al fine di escludere la costituzione di rapporti di lavoro fittizi in data prossima al sequestro o alla confisca finalizzati alla fruizione dei sostegni previsti;
-valutare l’opportunità di riformulare l’articolo 1, comma 5 (che individua i soggetti destinatari del trattamento) del testo, al fine di: specificare il grado di parentela o di affinità rilevante ai fini dell’esclusione dai benefici previsti dallo schema; prevedere che l’esclusione dai benefici si applichi anche nei confronti del coniuge del soggetto destinatario del trattamento, nonché della parte dell’unione civile, dei parenti, degli affini e delle persone con essi conviventi, ove risulti la concreta partecipazione alla gestione dell’azienda; prevedere che tale concreta partecipazione debba essere fondata su un preventivo accertamento giudiziale;
-valutare l’opportunità di prevedere che i provvedimenti sanzionatori richiamati dall’articolo 5, comma 1, non siano opponibili, oltre che nei confronti dell’amministratore giudiziario e dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, anche nei confronti dei soggetti, pubblici o privati, che, successivamente, subentrino nell’assegnazione dell’azienda;
-valutare l’opportunità di precisare che, ai fini dell’applicazione delle misure di cui agli articoli 1 e 2 dello schema, nella nozione di «azienda» siano ricomprese anche le aziende composte da più unità produttive.
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