Si è svolta IL 10 luglio scorso l’audizione del Ministro per gli Affari europei Paolo Savona presso le Commissioni congiunte Politiche dell’Unione europea di Camera e Senato, in cui ha illustrato le linee programmatiche del Dicastero. Al riguardo, in particolare, si evidenziano i seguenti passaggi dell’intervento:
-le dichiarazioni rese ai massimi livelli che l’Italia non intende uscire dall’euro e rispettare gli impegni fiscali hanno rasserenato il mercato, ma lo spread non scende perché il nostro debito pubblico resta esposto ad attacchi speculativi. Lo spread resta elevato perché gli operatori attendono di conoscere come il Governo intenda realizzare i provvedimenti promessi all’elettorato dai due partiti che hanno dato vita alla coalizione.
-la soluzione di politica economica individuata dal Governo è: “rilanciare gli investimenti in misura tale da avere una crescita del PIL che consenta di diminuire il rapporto DP/PIL, sincronizzando il ritmo di spesa corrente necessaria per attuare i provvedimenti indicati al ritmo con cui cresce il connesso gettito fiscale”. Una spesa per investimenti però manifesta in pieno i suoi effetti sul PIL entro un lasso di tempo, riflettendosi in un maggiore deficit di bilancio pubblico. Molto dipende dalla dimensione del moltiplicatore nei settori in cui si vogliono indirizzare gli investimenti per rimuovere le strozzature allo sviluppo.
La spesa deve “avere caratteristiche dimensionali e temporali precise e presuppone il varo di riforme normative per attivare in pratica le gare di appalto per gli investimenti pubblici e per snellire operativamente quelli privati. Su questo aspetto del problema il Governo sta già operando”.
-occorre attribuire alla Banca Centrale Europea uno Statuto simile a quello delle principali banche centrali del mondo, dove gli obiettivi di stabilità e di crescita si integrino, e gli strumenti siano i più ampi possibili suggeriti dalla dottrina e sperimentati in pratica; e possano essere esercitati in piena autonomia.
Venendo poi agli specifici profili relativi all’oggetto dell’attività ministeriale per i prossimi mesi, il Ministro ha focalizzato l’attenzione in particolare, su:
–mercato interno: va integralmente realizzato nei suoi contenuti competitivi e richiede una politica della domanda che rafforzi l’efficacia della politica dell’offerta;
–negoziato sulle proposte per il Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, che costituisce la priorità legislativa europea per il prossimo anno;
–legge di delegazione europea: allo stato, la bozza del provvedimento si compone di 26 articoli e conferisce delega al Governo per:
- l’attuazione di 22 direttive;
- l’adeguamento dell’ordinamento interno alle disposizioni di una decisione europea;
- l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni di 12 regolamenti;
–procedure di infrazione: sono attualmente sotto esame 59 procedure di infrazione a carico del nostro Paese, di cui 51 per violazione del diritto dell’Unione europea e 8 per mancato recepimento di direttive. L’obiettivo di riduzione e di prevenzione delle procedure di infrazione va perseguito e potenziato.
–aiuti di stato: la politica del Governo in materia proseguirà nell’ottica di un costante dialogo con la Commissione, compito che è stato affidato al Dipartimento delle politiche europee quale struttura di coordinamento di tutte le amministrazioni.