CAMERA DEI DEPUTATI
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PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
APPROVATI DA UN RAMO DEL PARLAMENTO
– DDL su “Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale” (DDL 893/C)
L’Aula ha licenziato, in prima lettura, il disegno di legge in oggetto con alcune modifiche al testo approvato dalla Commissione Giustizia.
Il provvedimento inserisce nel Codice penale un nuovo titolo dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale con cui si intende punire, con pene più severe rispetto a quelle previste per i corrispondenti delitti semplici, il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e il danneggiamento che abbiano ad oggetto beni culturali. Vengono, altresì, punite le condotte di illecito impiego e alienazione di beni culturali, la contraffazione, e il traffico organizzato di beni culturali. Oltre alla previsione di specifiche fattispecie di reato, la proposta prevede un’aggravante da applicare a qualsiasi reato che, avendo ad oggetto beni culturali o paesaggistici, provochi un danno di rilevante gravità.
Quando i reati contro i beni culturali siano commessi a vantaggio di un ente, viene disposta l’applicabilità all’ente stesso delle sanzioni amministrative pecuniarie e interdittive previste dal Dlgs 231/2001.
Con finalità di coordinamento del nuovo quadro sanzionatorio penale con la normativa vigente, il provvedimento abroga alcune disposizioni del codice penale e del codice dei beni culturali.
Il provvedimento passa, ora, alla seconda lettura del Senato.
PARERI RESI SU ATTI DEL GOVERNO
– Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2016/2341 relativa alle attività e alla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali (Atto n. 47).
La Commissione Lavoro ha espresso al Governo un parere favorevole con osservazione sul provvedimento in oggetto.
Il provvedimento, in attuazione della L 163/2017 (Legge di delegazione europea 2016-2017), è volto a recepire la direttiva UE 2016/2341 sulle attività e sulla vigilanza degli enti pensionistici aziendali o professionali che costituisce a partire dallo spirare del termine di recepimento, fissato al 13 gennaio 2019, l’unico atto legislativo dell’Unione europea cui dovranno conformarsi gli Stati membri nel definire i propri ordinamenti relativamente alla previdenza complementare.
In particolare il provvedimento disciplina:
– i requisiti generali in materia di sistema di governo delle forme pensionistiche;
– le funzioni degli organi di amministrazione e di controllo dei fondi, quali il direttore generale ed il responsabile al fine di garantire una gestione sana e prudente delle loro attività;
– le informazioni che devono essere fornite agli aderenti e beneficiari per garantire la corretta individuazione della forma pensionistica, dei diritti e obblighi della parti coinvolte;
– il trasferimento a un fondo di un altro Stato membro;
– l’esenzione dall’applicazione di talune norme per le forme pensionistiche complementari con meno di cento aderenti.
In materia di funzioni, viene previsto il divieto per le forme pensionistiche complementari di svolgere attività ulteriori rispetto alla previdenza complementare.
Il provvedimento, dopo l’espressione del parere della corrispondente Commissione del Senato, tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione definitiva.