In Aula del Senato è stata discussa una Interrogazione a risposta orale (3-01347 a firma della Sen. Loredana De Petris- Misto) con cui si chiede di sapere “quali iniziative intenda assumere il Governo per ottenere in sede europea l’adozione, almeno parziale e graduale, di tale regola (inserimento dal computo del patto di stabilità e crescita delle spese per gli investimenti “verdi”), per poter escludere dai calcoli per il rispetto dei criteri del patto di stabilità e crescita gli investimenti volti a proseguire le stesse politiche in difesa del clima, decisi dalla Cop21 nel 2015”.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte ha evidenziato, in risposta, in particolare che:
– “il fondo green new deal finanziato per il periodo 2020-2023 ammonta a circa 4 miliardi di euro e può generare un impatto superiore sul reddito nazionale, in virtù dell’effetto leva ottenuto grazie alle garanzie fornite su progetti di investimento green. Inoltre, la legge di bilancio ha stanziato su un arco temporale più esteso (dal 2020 al 2034) un ammontare rilevante di risorse, in buona parte destinate a progetti di investimento collegati al tema della sostenibilità ambientale”;
-“l’11 dicembre 2019 la Commissione ha adottato la comunicazione sullo european green deal, definendo il futuro piano di azione per la sua attuazione. Il 14 gennaio 2020 la Commissione ha pubblicato due documenti: in primo luogo, la comunicazione sul Sustainable Europe Investment Plan, il piano di investimenti che nei prossimi dieci anni dovrebbe mobilitare fino a 1.000 miliardi di euro; in secondo luogo, la proposta di regolamento per istituire il Just Transition Fund, dotato di 7,5 miliardi di euro, in grado di mobilitare fino a 100 miliardi nel periodo 2021-2027, il cui obiettivo è fornire un contributo addizionale al bilancio dell’Unione europea per promuovere la transizione economica e sociale in particolare nelle regioni più dipendenti da energie fossili e da produzioni industriali carbon-intensive”.
-“il Governo sta valutando la possibilità di utilizzare le risorse provenienti dal Just Transition Fund in particolare per il polo di Taranto”;
-“in merito al ruolo svolto dalla finanza pubblica nazionale, l’Italia si mostra aperta a sostenere in sede comunitaria soluzioni volte a definire un trattamento più favorevole degli investimenti, in particolare quelli collegati al green new deal e all’innovazione, pur nel quadro della sostenibilità della finanza pubblica”.
-“ieri è stata lanciata ufficialmente una procedura di consultazione pubblica sullo stato della governance economica europea e sul suo futuro. Entro la fine del 2020, la Commissione europea effettuerà una riflessione sul futuro e sulle possibili evoluzioni della governance economica, a partire dalle opinioni e dalle proposte che saranno raccolte nella prima metà dell’anno. Questo processo potrà sicuramente rappresentare una occasione – confido proficua – per modificare le regole fiscali contenute nel patto di stabilità e crescita. In tal senso, Italia darà il suo contributo affinché le nuove regole e i nuovi criteri di interpretazione delle stesse siano in grado di favorire e promuovere gli investimenti verdi”;
– “sempre l’altro ieri, alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen ho già anticipato quale potrà essere la linea di proposta dell’Italia, e cioè di ragionare se vogliamo chiamarla green facility – se non vogliamo definirla golden rule – per favorire gli investimenti verdi e, quindi, superare la rigidità attuale del patto di stabilità e crescita, che nella nostra prospettiva di Governo dovrebbe diventare in modo più consono un patto di crescita e di stabilità”.
link alla risposta del Presidente Conte
Per le ulteriori Interrogazioni, Mozioni e Risoluzioni presentate in Parlamento si veda, da ultimo, la Notizia “In Evidenza” Atti di indirizzo e controllo del 4 febbraio 2020.
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