Le Aule di Camera e Senato hanno approvato le proposte di risoluzione (6-00102 n. 1 – testo 2 a firma di Sen. Gianluca Perilli – Gruppo parlamentare M5S, Sen. Andrea Marcucci – Gruppo parlamentare PD, Sen. Loredana De Petris – Gruppo parlamentare Misto, Liberi e Uguali, Sen. Davide Faraone – Gruppo parlamentare IV-PSI), Sen. Dieter Steger – Gruppo parlamentare Aut e n. 6-00103 a firma di On. Davide Crippa – Gruppo parlamentare M5S, On. Graziano Delrio – Gruppo parlamentare PD, On. Maria Elena Boschi – Gruppo parlamentare Italia Viva e On. Rossella Muroni Gruppo parlamentare Liberi e Uguali) che autorizzano lo scostamento e l’aggiornamento del piano di rientro verso l’obiettivo di medio termine per fronteggiare le esigenze sanitarie e socio-economiche derivanti dall’emergenza epidemiologica Covid-19, come indicato nella Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell’articolo 6, comma 5, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Doc. LVII-bis n. 1) così come integrata dalla Relazione del Ministro dell’Economia e delle finanze nella seduta di Aula del Senato dell’11 marzo 2020.
Il Ministro dell’economia e delle finanze Gualtieri ha evidenziato – in corso di seduta – che, con l’aggravarsi dell’epidemia, la stima di risorse necessarie, inizialmente di 7,5 miliardi, è stata integrata con ulteriori 13,5 miliardi.
Per tale ragione, il Governo ha chiesto al Parlamento di autorizzare uno scostamento dagli obiettivi di finanza pubblica definiti nella scorsa Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza per un importo fino a 20 miliardi di euro, pari all’1,1 per cento del PIL, in termini di indebitamento netto. Tale scostamento corrisponde a circa 25 miliardi di maggiori stanziamenti di bilancio per competenza e per cassa.
Questo incremento si è reso necessario, alla luce delle nuove misure restrittive adottate dal Governo, per rafforzare gli interventi che saranno contenuti nel decreto-legge che il Consiglio dei ministri adotterà venerdì prossimo. Al riguardo, il Ministro ha precisato che il “decreto-legge in preparazione, che sarà adottato, in settimana, prevederà misure per un ammontare di circa 12 miliardi”.
Gli assi portanti del provvedimento saranno quattro.
-In primo luogo, garantiremo le risorse per fronteggiare l’emergenza sotto il profilo sanitario e della protezione civile. In un prossimo intervento normativo sarà disposta la possibilità per la Protezione civile di requisire, in uso o in proprietà sia presidi sanitari e medico-chirurgici e beni mobili occorrenti per fronteggiare la predetta emergenza sanitaria; sia strutture alberghiere e altri immobili da utilizzare per ospitarvi le persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o domiciliare.
-Il secondo asse riguarda il lavoro con l’obiettivo che nessuno dovrà perdere il proprio posto di lavoro a causa del Coronavirus o venire licenziato. Per questo, verrà potenziata la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di 5 dipendenti. Si interverrà per assicurare un sostegno al reddito per i lavoratori non coperti dalla Cassa integrazione in deroga, gli autonomi, i lavoratori a tempo determinato. Si tratta di interventi che vanno nella direzione della tutela dei redditi e che, al tempo stesso, chiedono alle imprese di attivarsi, insieme ai sindacati, per assicurare la piena sicurezza sanitaria per tutti i lavoratori. Verranno aiutati i genitori che lavorano e che si trovano in difficoltà a causa della necessaria chiusura delle scuole rafforzando il congedo parentale e contribuendo alle spese per la baby sitter.
-Il terzo asse di intervento sarà volto a assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese.
In primo luogo verrà ulteriormente potenziato il Fondo Centrale di Garanzia a sostegno delle PMI: sarà esteso con accesso gratuito su tutto il territorio nazionale, saranno prolungate le garanzie prestate e sarà possibile aumentare le percentuali di garanzia in specifiche aree e filiere.
Accanto a queste misure, si prevede una semplificazione procedurale per la sospensione delle rate dei mutui per la prima casa e sarà anche resa possibile la sospensione del pagamento delle rate dei mutui e dei prestiti bancari prolungandone la durata grazie all’intervento di parziali garanzie statali.
Sarà altresì previsto che le imprese possano continuare a beneficiare delle aperture di credito accordate ma non ancora utilizzate.
A queste misure si aggiungono le risorse messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti e da Sace per sostenere le imprese che passano da 1 a 7 miliardi.
Si introdurranno, infine, misure per sostenere il settore bancario nel rafforzamento dei bilanci attraverso incentivi che liberino nuovo capitale bancario a sostegno di nuova finanza per le imprese e per le famiglie.
-Il quarto asse riguarderà il fisco. Da un si prevede di posticipare una serie di adempimenti per venire incontro alle oggettive difficoltà di contribuenti e operatori del fisco. Dall’altro lato, per assicurare un adeguato sostegno alle aziende e ai lavoratori autonomi colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria, in termini di riduzione del livello di attività e di fatturato con conseguente impatto sulla liquidità, potranno essere introdotte misure di sospensione dei versamenti tributari e contributivi, anche in previsione di un futuro parziale ristoro.
A fianco di questi assi principali di intervento il Governo è impegnato ad accelerare e a sbloccare gli investimenti già programmati e finanziati, anche rivedendo le procedure amministrative.
In conclusione il Ministro ha evidenziato che la finanza pubblica italiana è sostenibile “come dimostra il miglior risultato registrato a consuntivo 2019, quando, come ha certificato l’Istat, l’indebitamento netto è sceso all’1,6 per cento del PIL, il valore più basso degli ultimi 12 anni e inferiore di oltre mezzo punto percentuale sia al dato del 2018 sia alle previsioni elaborate a ottobre”. Ha, altresì, sottolineato “ il risultato positivo della spesa per investimenti che, anche per effetto degli interventi di sblocco adottati nei primi mesi dell’azione di Governo, è tornato a crescere dopo quattro anni, segnando un aumento di quasi 3 miliardi rispetto al 2018. L’aumento del disavanzo, per il quale il Governo chiede l’autorizzazione è frutto della situazione straordinaria che stiamo vivendo e non mette a repentaglio la sostenibilità di lungo termine delle nostre finanze pubbliche. Quando questa fase sarà alle nostre spalle riprenderà il percorso di aggiustamento”.
Vedi precedente del 9 marzo 2020
Link resoconto stenografico Aula della Camera
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