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Sono stati presentati ulteriori Atti di controllo sulle ritenute IRPEF negli appalti, nelle quali, come evidenziato da ANCE, si rilevano la gravosità degli oneri posti a carico delle imprese e le difficoltà applicative della nuova disciplina.

Archivio, Governo e Parlamento

Criticità sulle ritenute fiscali negli appalti e subappalti: Interrogazioni alla Camera

6 Marzo 2020
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In Aula della Camera sono state presentate ulteriori interrogazioni in cui vengono evidenziate le problematiche connesse alla nuova normativa sui versamenti delle ritenute fiscali negli appalti e subappalti.

 

In particolare, è stata presentata una Interrogazione a risposta scritta (4-04887 a firma dell’On. Del Mastro Delle Vedove del Gruppo FdI) in cui vengono citate le criticità sollevate dall’ANCE sulla disciplina.

Nell’Atto viene, tra l’altro, evidenziato come “non debba delinearsi una disciplina di estrema difficoltà applicativa, inefficace sul piano della lotta all’evasione fiscale ed esclusivamente onerosa che imputa responsabilità e sanzioni alle imprese in regola per questioni fiscali delle quali non hanno alcun controllo”.

Al riguardo vengono chiesti al Governo chiarimenti “in merito alla possibilità di adottare iniziative per abrogare tali norme o, almeno, sospenderne l’efficacia cosicché, nel frattempo, si possa riscrivere completamente l’impianto normativo dei nuovi obblighi”.

Sulla tematica sono state, altresì, presentate ulteriori Atti di controllo a firma della maggioranza.

 

Nell’Interrogazione  n. 5-03703 a firma dell’On. Martinciglio Vita del Gruppo M5S, viene ricordato, nelle premesse, che il versamento delle ritenute fiscali per i lavoratori dipendenti impiegati nell’appalto venga effettuato, dal 1° gennaio 2020, direttamente dal committente. Tale misura presenta, tuttavia, alcune criticità sotto il profilo finanziario, comportando, soprattutto per le imprese operanti nel settore edile una notevole perdita di liquidità dovuta all’impossibilità di utilizzare crediti Iva e all’obbligo di pagamento con bonifico delle ritenute.

Sulla tematica in questione viene evidenziato che “i maggiori oneri a carico delle imprese, stimati in circa 250.000.000 euro, ne mettono a repentaglio la stessa sopravvivenza trattandosi, nella quasi totalità dei casi, di soggetti economici (appaltatori/subappaltatori) che, operando normalmente in regime di «split payment» ovvero «reverse charge», vantano ingenti crediti Iva, di norma utilizzati proprio per il versamento delle ritenute fiscali/contributive/assicurative per i propri lavoratori dipendenti”.

Viene, altresì, sottolineato come “le imprese interessate, dopo aver ripetutamente segnalato le criticità del nuovo impianto normativo e denunciato le difficoltà applicative, l’onerosità degli adempimenti trasferiti, l’irragionevolezza di addossare responsabilità e sanzioni a imprese in regola per questioni fiscali delle quali non hanno controllo, e, infine, l’inefficacia sul piano della lotta all’evasione fiscale, ne invocano l’abrogazione o almeno una modifica”.

Viene, tra l’altro, chiesto al Ministro dell’Economia e delle finanze “di adottare iniziative per prevedere la temporanea sospensione della efficacia dei nuovi obblighi sui versamenti delle ritenute negli appalti, anche in vista di una modifica della disciplina”.

 

Nell’Atto di controllo n. 5-03727 primo firmatario On. Gian Mario Fragomeli del Gruppo PD viene ricordata, in premessa, la disciplina dell’art. 4 del DL 124/2019 sul contrasto all’omesso versamento delle ritenute. In particolare, tale norma pone a carico dell’impresa appaltatrice, affidataria o subappaltatrice, l’onere del versamento delle ritenute operate «con distinte deleghe per ciascun committente» indicando specificatamente i casi in cui tale onere non trova applicazione. Specularmente la norma obbliga il committente alla verifica del versamento in mancanza del quale è tenuta a sospendere il pagamento dei corrispettivi maturati dall’impresa appaltatrice o affidataria.

Viene, inoltre, evidenziato che le imprese interessate, a fronte delle ripetute segnalazioni, tra l’altro, sulle criticità del nuovo impianto normativo e sulle difficoltà applicative, ne invocano l’abrogazione o almeno una modifica.

Viene, in aggiunta, chiesto al Ministro dell’Economia e delle finanze “ quali iniziative intenda assumere per semplificare la normativa in questione, anche prevedendo la convocazione di tavoli tecnici volti a risolvere le problematiche esposte in premessa, nonché valutando l’introduzione di un pagamento con F24 cumulativo con cui l’appaltatore verserà le ritenute dei propri dipendenti a prescindere dai singoli cantieri dove realizzano l’attività”.

La Commissione VI (Finanze) della Camera ha discusso, in particolare, il suddetto Atto n. 5-03727, in cui il Governo, nella persona del Sottosegretario all’Economia Alessio Mattia Villarosa, è intervenuto in risposta evidenziando che:

“in relazione alle criticità concernenti il parametro dei versamenti registrati nel conto fiscale non inferiore al 10 per cento fissato dall’articolo 4 del decreto-legge 124 del 2019, deve rilevarsi che l’applicazione del meccanismo della scissione dei pagamenti comporta che l’imposta dovuta sulle cessioni di beni e sulle prestazioni di servizi effettuate nei confronti delle pubbliche amministrazioni e di altri enti e società individuati dall’articolo 17-ter del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972 (quali, enti pubblici economici, fondazioni e società partecipate in via maggioritaria da pubbliche amministrazioni, società quotate nell’indice FTSE MIB) sia versata, anziché dal cedente prestatore, dall’acquirente/destinatario; ciò al fine di garantire l’effettiva corresponsione dell’IVA all’Erario”.

Ha, inoltre, sottolineato che “l’applicazione dello split payment non è riservata al settore delle imprese edili, riguardando, invece, tutti i soggetti che effettuano operazioni nei confronti dei committenti. Il settore edile risulta, invece, particolarmente interessato dalla disciplina dell’inversione contabile (reverse charge), di cui all’articolo 17, comma 6, lettera a), a-ter) del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972”.

In merito alla richiesta di introdurre un pagamento con F24 cumulativo per il versamento delle ritenute di tutti i dipendenti, l’Agenzia delle entrate segnala che detta misura richiederebbe un apposito intervento normativo e che, tuttavia, si porrebbe in contrasto con l’esigenza di riscontro, prevista in capo al committente, in ordine al corretto versamento delle ritenute.

***

Sulla problematica si riepiloga che, oltre alle Interrogazioni sopracitate, ad oggi, sono stati presentati 4 Atti di controllo a firma di maggioranza e minoranza, su alcuni dei quali il Governo è intervenuto in risposta (Vd. notizia su atti di indirizzo e controllo del 3 marzo, 26 febbraio, 19 febbraio).

 

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