Annunciati i contenuti del prossimo Consiglio europeo del 19 giugno 2020 sul QFP 2021-2027 e il Next Generation EU. Tra le misure individuate per il rilancio del Paese anticipato un Recovery Plan da presentare a settembre
Si è svolta il 17 giugno in Parlamento l’informativa del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in vista della videoconferenza dei membri del Consiglio europeo del 19 giugno 2020 riguardante il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e il cosiddetto Next Generation EU, che completano le componenti dell’articolato pacchetto di risposta europea alla crisi, nonché delle imponenti misure monetarie messe in campo dalla Banca centrale europea, con diversa intensità.
Il Presidente, in prima analisi, ha confermato che il Governo ha avviato un’ampia consultazione con tutte le forze politiche, produttive, sociali e culturali del Paese per elaborare un piano di rilancio da cui poi potrà successivamente essere ricavato il più specifico Recovery Plan che l’Italia presenterà in adesione al programma Next Generation EU, il prossimo settembre in particolare.
Per quanto riguarda l’oggetto dell’informativa, ha dichiarato che la prossima riunione del Consiglio europeo avrà natura consultiva: sarà volto a far emergere convergenze e dissensi ancora esistenti tra i Paesi membri al fine di preparare un successivo risolutivo Consiglio europeo in cui, in particolare, si potrà votare la proposta formale di un nuovo quadro finanziario pluriennale.
Ha, altresì, evidenziato che la proposta della Commissione europea su Next Generation EU e sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027 rappresenta una buona base di partenza e che spetta ora al Consiglio europeo prendere una decisione per un celere avvio ribadendo, inoltre, che la posizione dell’Italia è in linea con la proposta della Commissione quanto al volume, alla composizione ad ampia prevalenza di grants, donazioni, e sul principio di un finanziamento straordinario a lungo termine tramite debito comune europeo.
È altrettanto fondamentale che venga preservato l’orientamento di Next Generation EU a sostegno di Paesi, regioni e settori più colpiti dalla crisi da COVID-19. È, quindi, necessario che venga mantenuta la distinzione tra i criteri di allocazione per gli strumenti Next Generation EU, volti alla ripresa dalla crisi da COVID-19, e quelli dei fondi di coesione ordinari.
In aggiunta, nella discussione sul QFP figureranno anche privilegi, i cosiddetti “rebate”, per pochi Stati membri, che fin dal negoziato precedente alla crisi da COVID-19, l’Italia ha definito anacronistici.
A tale riguardo, ha auspicato l’apertura e flessibilità da parte di quegli stessi Stati membri riguardo al Next Generation EU. Infatti, una difesa dei privilegi unita a una chiusura su Next Generation EU risulterebbe inaccettabile, minando l’opportunità di ripresa economica a Paesi, regioni e settori più colpiti da una crisi senza precedenti, e colpendo i numerosi lavoratori e imprenditori che guardano all’Europa per ricevere protezione per il presente, il futuro loro e delle loro famiglie.
Il presidente ha, inoltre, riferito che le decisioni del Consiglio europeo consentiranno di mettere in campo ulteriori risorse economiche importanti per rafforzare gli investimenti pubblici in Italia, che sono su livelli assai inferiori rispetto agli altri Paesi europei anticipando la necessità di accompagnare questi progetti con un percorso di riforme ambizioso, indispensabile per dare un futuro migliore al nostro Paese.
Ha, infine, illustrato altre tematiche che verranno discusse nel prossimo Consiglio europeo:
LINK al documento sul Consiglio europeo 19 Giugno: http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01155229.pdf
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