Si è svolta il 4 c.m. l’audizione informale dell’ANCE, in videoconferenza, presso le Commissioni riunite Bilancio e Ambiente della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame della Proposta di Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza (PNRR-Doc. XXVII, n.18).
Il Presidente Buia ha evidenziato, in premessa, che a più di sei mesi dall’Accordo raggiunto in Europa, la proposta di Piano elaborata dal Governo non appare in grado di delineare un progetto strutturale e organico di trasformazione e di rilancio del Paese. Così come concepito finora, infatti, si limita ad elencare una serie di linee di intervento, alle quali vengono assegnate somme più o meno importanti, ma senza individuare un metodo di lavoro e i passaggi necessari per arrivare a quelle riforme strutturali che l’Europa ci chiede e che il nostro Paese aspetta da decenni. Riforme indispensabili per riuscire a cogliere il reale spirito del programma Next generation EU e dunque per porre le basi per un Italia diversa, equa, sostenibile, digitale, rinnovata e con una PA efficiente: necessaria se si vuole crescere.
Siamo infatti tutti consapevoli che questa partita decisiva per il nostro futuro e soprattutto per quello delle nuove generazioni si deve giocare per vincere e non solo per non perdere. Occorrono quindi decisioni immediate, lungimiranti e coraggiose in grado di mettere al centro della nostra azione la creazione di lavoro e nuove opportunità di sviluppo e di crescita sociale ed economica.
In questa sfida, il settore delle costruzioni può e deve svolgere un ruolo centrale per la realizzazione del Piano. E non a caso è protagonista materiale di gran parte delle linee di intervento individuate, per il raggiungimento degli obiettivi fissati in termini di sostenibilità, di coesione sociale e di rilancio dell’economia e gli vengono destinate circa la metà delle risorse complessive previste.
Ma con le regole e il modello decisionale attualmente in vigore, meno del 50% del Piano potrà essere realizzato. Se non si interviene subito cambiando radicalmente il sistema, si rischia ancora una volta di non riuscire a utilizzare i finanziamenti. Gli ultimi anni sono costellati di esempi di questa incapacità: dopo 7 anni, abbiamo speso solo il 6% del Fondo Sviluppo e Coesione e il 40% dei Fondi strutturali europei. Della legge di bilancio 2017 a Dicembre del 2020 sono state bandite le gare per utilizzare le risorse disponibili.
E’ dunque necessario dunque individuare i passi da compiere in tempi rapidi. Al riguardo, ha indicato tre linee di intervento:
1.Metodo di Governance
Occorre un radicale ripensamento del sistema decisionale. Con responsabilità chiare, catena decisionale ben definita, tempi contingentati e eliminazione di sovrapposizioni e doppi passaggi.
2.Procedure snelle e un quadro di risorse disponibili e immediatamente spendibili
Per poter realizzare un grande “Piano Italia” di investimenti territoriali, veloce nell’attuazione e orientato alla sostenibilità ambientale e sociale, occorre ricondurre ad un’unica procedura i molteplici programmi di spesa previsti nel Piano e destinati agli enti locali.
Per quanto riguarda gli interventi di livello nazionale, bisogna mettere fine alla giungla dei programmi e delle procedure ministeriali e alla babele dei pareri e veti incrociati delle Amministrazioni statali nell’attivazione delle risorse e rendere subito disponibili le risorse stanziate. Il Codice degli appalti, come dimostrano il frequente ricorso alle figure commissariali e le continue deroghe, ha fallito il suo compito e sarebbe ora di voltare pagina.
Occorre adottare un sistema di regole snello, chiaro ed efficace, con un nuovo Regolamento espressamente dedicato ai lavori pubblici, e distinto da quello per i servizi e le forniture.
3.Programmi prioritari
La prima priorità riguarda un grande piano di rigenerazione urbana per ripensare e adattare le nostre città alle nuove esigenze sociali, economiche e tecnologiche, la seconda fa riferimento a un vero piano di messa in sicurezza del territorio e delle infrastrutture, la terza è relativa alla proroga del superbonus 110%, l’ultima alla digitalizzazione. A queste priorità, si aggiungono due priorità di intervento sistemico su Riforma Pa e Giustizia.
In allegato il documento con il dettaglio della posizione ANCE consegnato agli atti delle Commissioni.
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |