Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 8 del 19 marzo u.s, ha approvato il decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19.
Il decreto interviene, con uno stanziamento di circa 32 miliardi di euro, pari all’entità massima dello scostamento di bilancio già autorizzato dal Parlamento, al fine di potenziare gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio da COVID-19 e di contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione adottate. L’obiettivo è quello di assicurare un sistema rinnovato e potenziato di sostegni, calibrato secondo la tempestività e l’intensità di protezione che ciascun soggetto richiede.
Gli interventi previsti si articolano in 5 ambiti principali:
In particolare:
-in relazione al sostegno alle imprese e agli operatori del terzo settore si prevede un contributo a fondo perduto per i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione, nonché per gli enti non commerciali e del terzo settore, senza più alcuna limitazione settoriale o vincolo di classificazione delle attività economiche interessate. Per tali interventi, lo stanziamento complessivo ammonta a oltre 11 miliardi di euro.
Potranno presentare richiesta per questi sostegni i soggetti che abbiano subito perdite di fatturato, tra il 2019 e il 2020, pari ad almeno il 30 per cento, calcolato sul valore medio mensile. Il nuovo meccanismo ammette le imprese con ricavi fino a 10 milioni di euro, a fronte del precedente limite di 5 milioni di euro.
Il contributo potrà essere erogato tramite bonifico bancario direttamente sul conto corrente intestato al beneficiario o come credito d’imposta, da utilizzare esclusivamente in compensazione.
Per il sostegno alle attività d’impresa di specifici settori, sono inoltre previsti:
Per il sostegno alle imprese, è inoltre previsto un intervento diretto a ridurre i costi delle bollette elettriche.
-Nell’ambito Lavoro e contrasto alla povertà, il decreto prevede:
-Per quanto riguarda la salute e la sicurezza, il testo, tra l’altro, prevede:
-Per gli enti locali e territoriali è previsto un sostegno per la flessione del gettito dovuta alla pandemia, pari a circa 1 miliardo di euro per Comuni e città metropolitane sul 2021. Per le Regioni a statuto speciale e le Province autonome si prevede un intervento da 260 milioni e 1 miliardo per le Regioni a statuto ordinario per il rimborso delle spese sanitarie sostenute nell’anno 2020.
-Tra gli altri interventi settoriali, sono previsti:
Ha, poi, ha deliberato lo stato di emergenza per 12 mesi nel territorio delle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese, in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni dal 2 al 5 ottobre 2020. Per far fronte alle esigenze immediate e agli interventi più urgenti, nelle more della valutazione del definitivo impatto degli eventi eccezionali, è previsto lo stanziamento di 4,8 milioni di euro a valere sul Fondo per le emergenze nazionali.
Infine, ha esaminato alcune leggi delle Regioni e delle Province Autonome deliberando di impugnare:
-la legge della Regione Sardegna n. 1 del 18/01/2021, “Disposizioni per il riuso, la riqualificazione ed il recupero del patrimonio edilizio esistente ed in materia di governo del territorio. Misure straordinarie urgenti e modifiche alle leggi regionali n. 8 del 2015, n. 23 del 1985 e n. 16 del 2017” in quanto numerose disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di tutela del paesaggio, in violazione dell’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali contenute nella legge urbanistica n. 1150 del 1942 e nel Testo Unico dell’edilizia di cui al dPR n. 380 del 2001;
-la legge della Regione Abruzzo n. 1 del 20/01/2021 “Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione finanziario 2021-2023 della Regione Abruzzo (Legge di stabilità regionale 2021)” in quanto l’articolo 19, comma 36, si pone in contrasto con la normativa statale, violando l’articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione che attribuisce allo Stato la competenza esclusiva sulla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, in cui rientra la gestione dei rifiuti.
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