Le Aule della Camera e del Senato hanno approvato i pareri sulla Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Risoluzioni n. 6-00179 alla Camera e n.3 al Senato edocumento completo: Doc. XXVII, n. 18-A).
Nei pareri sono state accolte diverse istanze ANCE illustrate in audizione (si veda notizia di Interventi del 9 marzo 2021) in merito a: proroga e semplificazione superbonus 110%; gestione crediti deteriorati; semplificazione e velocizzazione appalti pubblici; rigenerazione urbana.
Si tratta, in particolare, delle seguenti osservazioni:
SUPERBONUS 110 % E STABILIZZAZIONE INCENTIVI FISCALI |
CAMERA |
SENATO |
-Garantire la proroga delle agevolazioni fiscali al 110% per la riqualificazione energetica degli edifici (cd. Superbonus) fino al 2023; -prevedere l’estensione del 110% all’intero anno 2023, indipendentemente dalla avvenuta realizzazione di percentuali di lavori nell’ultimo anno di vigenza dell’incentivo, anche al fine di moltiplicare gli effetti positivi in termini di risparmio energetico annuo generato dagli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio privato. Si valuti altresì l’inserimento di tale incentivo in una strategia di riqualificazione degli edifici e di semplificazione per favorire l’accesso ad essa, in particolare sul versante della verifica preventiva della conformità urbanistica, degli interventi sugli edifici ubicati nei centri storici laddove la presenza di vincoli impedisce il miglioramento di almeno due classi energetiche e l’accelerazione dei tempi di recupero del credito nonché la sua estensione ad altre tipologie di immobili e l’opportunità di un’estensione delle platea dei beneficiari; -prevedere per gli edifici residenziali privati la prosecuzione del Superbonus 110% sino alla fine del 2023 per tutte le tipologie di edifici e procedere ad un riordino e stabilizzazione degli incentivi in essere anche immaginando adeguati meccanismi di aggiustamento nelle soglie di detrazione nella progressione temporale e con progressività rispetto all’aumento della classe energetica; -necessità di estensione di queste misure ai settori delle attività commerciali, turistiche e alberghiere; -prevedere il potenziamento e la proroga del «Bonus Verde» (ex legge 27 dicembre 2017, n. 205, articolo 1, comma 12); -realizzare un Piano operativo nazionale per la sicurezza sismica per l’efficientamento energetico del patrimonio edilizio residenziale pubblico.
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-Prevedere per la riqualificazione del patrimonio immobiliare privato una stabilizzazione delle agevolazioni fiscali, quali cosiddetti bonus ristrutturazione edilizia, ecobonus, sismabonus, bonus verde, bonus arredi, bonus facciate, bonus idrico e bonus colonnine, nonché la proroga al dicembre 2023 del Superbonus per gli interventi su tutte le tipologie di immobili; –rendere strutturali lo sconto in fattura e la cessione del credito; –prevedere misure di semplificazione quali, ad esempio: costituire un portale unico in cui i contribuenti e professionisti possano effettuare tutte le comunicazioni necessarie; approvare appositi formulari cui i professionisti possano far riferimento e attenersi. -prevedere l’estensione – operando al contempo una semplificazione delle procedure burocratiche – del superbonus 110%, confermando la possibilità di cessione del credito, almeno pari a 5 anni, così da garantire un utilizzo il più possibile diffuso della stessa e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni, ai sensi degli accordi europei e internazionali; –semplificare il quadro attuativo delle agevolazioni per gli interventi che beneficiano del medesimo bonus, nonché l’estensione della platea dei beneficiari del superbonus anche a soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, privilegiando il settore alberghiero e le PMI tra i comparti in difficoltà. –semplificare e prorogare nel tempo la misura del Superbonus 110% e al fine di facilitare l’immissione anche di capitale e risparmio privato in un ampio processo di rigenerazione urbana razionalizzare tutti gli altri bonus esistenti per le ristrutturazioni e per l’efficientamento energetico degli edifici sotto un’unica aliquota al 75%, modificando l’articolo 16-bis del TUIR, prevedendo anche per questi la durata della detrazione in cinque anni; -implementare un’infrastruttura digitale che, anche alla luce dell’introduzione del superbonus 110 per cento e degli altri crediti d’imposta cedibili, compresi i crediti maturati dalle imprese per gli investimenti nel Mezzogiorno e per gli investimenti in beni strumentali, garantisca la certificazione dei crediti di imposta stessi e una loro ampia circolazione tra gli operatori come mezzi di pagamento di beni e servizi, anche al fine di immettere una grande capacità finanziaria nel sistema economico senza alimentare debito. |
RIGENERAZIONE URBANA |
CAMERA |
SENATO |
–Rafforzare la definizione di una nuova ed ambiziosa strategia per le aree urbane – quali luoghi privilegiati in cui si giocherà la sfida della sostenibilità ambientale, economica e sociale – in particolare mediante progetti di trasformazione urbana ad alta sostenibilità ambientale ed energetica volti ad adattare le nostre città alle nuove esigenze sociali, economiche e tecnologiche, con misure di velocizzazione degli iter e delle procedure, di miglioramento delle prestazione energetiche, idriche e di sicurezza sismica degli edifici esistenti, di potenziamento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica e di carattere sociale senza consumo di suolo, di contrasto alle condizioni di emarginazione, di degrado sociale, di superamento dei divari tra centro e periferie, anche alla luce degli obiettivi 11 (città e comunità sostenibili) e 13 (azione climatica) dell’Agenda 2030. Andrebbe altresì valutata l’opportunità di istituire una «cabina di regia» a livello centrale che governi le politiche urbane e l’utilizzo delle risorse pubbliche, dichiarando di interesse pubblico gli interventi di rigenerazione urbana e approvando norme volte a superare i molteplici ostacoli che ancora ne impediscono la realizzazione.
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-Introdurre un’ulteriore linea di intervento, rappresentata dalla rigenerazione urbana, quale strumento nell’ambito dell’obiettivo europeo di consumo di suolo a saldo zero da raggiungere entro il 2050. La rigenerazione urbana si inserisce nella prospettiva di concentrare sul recupero e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente le azioni e i piani di rilancio e resilienza; -prevedere un Piano nazionale pluriennale di edilizia residenziale pubblica a canone sociale, senza ulteriore consumo di suolo e operando interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana, per mettere a disposizione, attraverso ristrutturazioni, reperimento sul mercato e patrimonio da costruire, un’offerta aggiuntiva adeguata a soddisfare le 650.000 domande presenti nelle graduatorie dei comuni italiani.
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SEMPLIFICAZIONE E VELOCIZZAZIONE GARE APPALTI PUBBLICI |
CAMERA |
SENATO |
–Ricercare modalità per rendere più efficace e veloce la realizzazione delle opere pubbliche cui essa si riferisce, anche attraverso interventi di semplificazione dell’iter progettuale e la tassatività dei termini per la resa dei pareri obbligatori, in particolare quelli di competenza delle soprintendenze e delle autorità ambientali, confermando, nelle more di interventi di riforma complessiva dell’impianto regolatorio, il regime derogatorio vigente, valutandone altresì la proroga e un eventuale potenziamento.
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-Procedere celermente all’attuazione del Piano mediante la riduzione degli oneri burocratici e la semplificazione delle procedure, sia nella fase di affidamento che in quella di esecuzione degli appalti, anche tenuto conto delle risultanze del gruppo di lavoro composto da Corte dei conti, Consiglio di Stato e ANAC; -prevedere la perentorietà dei termini per la resa dei pareri obbligatori, tenendo conto degli orientamenti contenuti nella Comunicazione 2020/C 108 I/101 della Commissione europea sull’utilizzo del quadro in materia di appalti pubblici nella situazione di emergenza connessa alla crisi da Covid-19; ridurre il numero delle stazioni appaltanti e rafforzare le risorse umane degli enti locali nel settore appalti; potenziare i sistemi di monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti; semplificare le procedure relative ai contratti di programma MIT-RFI e rafforzarne i meccanismi di vigilanza; -riguardo alla programmazione e realizzazione del PNRR, occorre responsabilizzare la stessa PA, senza delegare tutto a una struttura esterna, utilizzando gli strumenti più idonei a consentire un’accelerazione delle procedure; in particolare, appare strategica la digitalizzazione delle procedure di gara, attraverso implementazione della Banca dati nazionale dei contratti pubblici (Bdncp), in modo da semplificare ed accelerare le procedure, facilitare il lavoro delle stazioni appaltanti, favorire la trasparenza, ampliare la concorrenza, promuovere innovazione ed efficienza nella gestione dei processi di acquisto pubblici. Per una completa digitalizzazione delle procedure di gara occorre accelerare la realizzazione del Fascicolo degli operatori economici, previsto dall’articolo 81 del Codice degli appalti, che elimina numerosi adempimenti formali a carico di stazioni appaltanti e operatori economici ed è determinante per ridurre tempi e costi e imprimere una accelerazione alle procedure di gara. |
GESTIONE CREDITI DETERIORATI |
CAMERA |
SENATO |
Allo scopo di assicurare la piena efficacia delle misure previste nel PNRR, in vista dell’innalzamento e della qualificazione della capacità produttiva italiana, appare fondamentale definire nelle sedi proprie dell’Unione europea interventi urgenti per i crediti deteriorati del sistema bancario e per il credito delle imprese, fermo restando che su tali aspetti dovrebbe auspicabilmente svolgersi un’adeguata discussione parlamentare, già in sede di esame del DEF 2021.
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Prevedere azioni specifiche per affrontare nel medio periodo la tematica della patrimonializzazione delle banche e delle imprese, considerate le previsioni di forte crescita dei crediti deteriorati in ragione del calo del PIL, operando anche in chiave europea per rivedere le regole del calendar provisioning e dell’attività creditizia. Appare opportuno valutare la possibilità che i crediti deteriorati derivanti direttamente dalla crisi Covid, possano avere un trattamento differenziato. |
PROCEDURE E GOVERNANCE |
CAMERA |
SENATO |
Coinvolgimento del Parlamento: si ribadisce l’esigenza di un successivo passaggio parlamentare sulla versione definitiva del Piano, mentre, per quanto riguarda la fase di attuazione del Piano si evidenzia, si potrebbe prevedere, da un lato, la trasmissione di una relazione periodica, ad esempio quadrimestrale, da parte del Governo alle Camere sullo stato di attuazione del PNRR, dall’altro, l’attribuzione alle Commissioni permanenti – ovvero ad una Commissione bicamerale appositamente istituita – dell’esame di tali relazioni periodiche, al fine di consentire alle stesse di esprimere le loro valutazioni per le parti di rispettiva competenza, ferma restando, tra l’altro, la possibilità di istituire nelle medesime Commissioni appositi Comitati permanenti con il compito di svolgere il monitoraggio della complessiva fase di attuazione del Piano. In questo quadro, si potrebbe prevedere la realizzazione di una piattaforma digitale nell’ambito della quale il Governo dia conto dello stato di avanzamento dei progetti contenuti nel PNRR.
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Trasmissione al Parlamento della versione definitiva del PNRR prima della sua trasmissione formale. La procedura dovrà ricalcare, con termini ridotti ma congrui, quella seguita per l’esame delle Linee Guida e della Proposta di PNRR. Si ritiene necessario che, nella versione definitiva del PNRR, siano indicate le misure avviate a decorrere dal 1° febbraio 2020 e che possono essere ammissibili al prefinanziamento del 13% del contributo finanziario. Entro il 30 giugno di ciascun anno dal 2021 al 2027, il Governo deve trasmettere alle Camere una relazione nella quale vanno riportati i prospetti sull’utilizzo delle risorse del Piano e sui risultati raggiunti, nonché le eventuali misure necessarie per accelerare l’avanzamento dei progetti e per una migliore efficacia degli stessi rispetto agli obiettivi perseguiti. Al riguardo, appare opportuno e coerente con il ruolo del Parlamento prevedere che gli schemi di decreto ministeriale e di decreto del Presidenza del Consiglio, siano trasmessi alle Commissioni parlamentari competenti per il PNRR, fissando comunque un termine breve per l’espressione del parere, a garanzia della speditezza dei tempi. Tale modifica potrebbe essere già inserita nel prossimo provvedimento legislativo di implementazione del PNRR, preannunciato dal Governo. Con specifico riguardo all’attuazione del PNRR, si rappresentano, inoltre, le seguenti esigenze connesse: – dovrebbero essere fornite maggiori informazioni in merito al modello di governance; –dovrebbero essere indicati espressamente gli obiettivi qualitativi e quantitativi misurabili (target) per ciascuna missione e per ciascuna componente; – dovrebbero essere fornite informazioni in merito alla tempistica di realizzazione degli interventi programmati. |
Si veda precedente del 14 ottobre 2020
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