CAMERA DEI DEPUTATI
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PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI
APPROVATI DA UN RAMO DEL PARLAMENTO
– Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2019-2020. (DDL 2670/C)
L’Aula ha licenziato, in prima lettura, il provvedimento governativo con modifiche al testo approvato dalla Commissione Politiche dell’Unione europea. Tra queste, in particolare, si evidenziala seguente:
Articolo 8
Viene integrata la disciplina dei termini e modalità di pagamento negli appalti di cui all’art. 113 bis del Dlgs 150/2016, prevedendo, tra l’altro, che fermi restando i compiti del direttore dei lavori, l’esecutore può comunicare alla stazione appaltante il raggiungimento delle condizioni contrattuali per l’adozione dello stato di avanzamento dei lavori.
Il direttore dei lavori accerta il raggiungimento delle condizioni contrattuali e adotta lo stato di avanzamento dei lavori contestualmente all’esito positivo del suddetto. In caso di difformità tra le valutazioni del direttore dei lavori e quelle dell’esecutore in merito al raggiungimento delle condizioni contrattuali, il direttore dei lavori, a seguito di tempestivo accertamento in contraddittorio con l’esecutore, procede all’archiviazione della comunicazione di cui al comma 1-bis ovvero all’adozione dello stato di avanzamento dei lavori
Il direttore dei lavori trasmette immediatamente lo stato di avanzamento dei lavori al RUP, il quale emette il certificato di pagamento contestualmente all’adozione dello stato di avanzamento dei lavori, e comunque non oltre sette giorni decorrenti dalla sua adozione, previa verifica della regolarità contributiva dell’esecutore e dei subappaltatori. Il RUP invia il certificato di pagamento alla stazione appaltante la quale procede al pagamento. L’esecutore può emettere fattura al momento dell’adozione dello stato di avanzamento dei lavori. L’emissione della fattura da parte dell’esecutore non è subordinata al rilascio del certificato di pagamento da parte del RUP.
Emend. 8.100 a firma di parlamentari
Il provvedimento contiene norme di diretta attuazione volte a superare procedure di infrazione UE e casi di precontenzioso e a garantire la piena attuazione di normative europee. Viene prevista, in particolare, la modifica dell’art. 80 del Dlgs 50/2016 in materia di motivi di esclusione dalla partecipazione di un operatore economico e la soppressione dell’obbligo di indicazione della terna di subappaltatori (art. 105 Codice appalti). Viene, inoltre, previsto il recepimento di direttive europee in tema di: promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili; norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica; gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali; procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
Per l’iter parlamentare precedente si veda la Sintesi n. 12/2021
Il provvedimento passa ora alla lettura del Senato (DDL 2169/S)
– Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2019-2020 (DDL 2757/C)
L’Aula ha licenziato, in seconda lettura, il provvedimento governativo con una modifica al testo approvato Commissione Politiche dell’Unione europea identico a quello trasmesso dal Senato (volta ad inserire nell’allegato A la direttiva (UE) 2016/343, sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali). Sul testo trasmesso dal Senato si veda la notizia di “In Evidenza del 30 ottobre c.m..
Il provvedimento delega il Governo al recepimento delle direttive europee e all’attuazione di altri atti dell’Unione Europea (“Legge di delegazione europea 2019”), contiene norme di delega per il recepimento di 44 direttive europee, concernenti, in particolare: promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili; norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica; gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali; procedure di ristrutturazione, insolvenza ed esdebitazione.
Per l’iter parlamentare precedente si vedano le Sintesi nn. 35/2020 42/2020 49/2020
Il testo torna ora alla lettura del Senato (DDL 1721/S).
PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI APPROVATI
DALLE COMMISSIONI DI MERITO
–DDL di conversione in legge del decreto-legge 1° marzo 2021, n. 22, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri (DDL 2915/C)
La Commissione Affari Costituzionali ha approvato, in prima lettura, in sede referente, il provvedimento d’urgenza del Governo, con modifiche al testo iniziale. Tra queste, in particolare, si evidenziano le seguenti:
Articolo 4
Viene precisato nell’ambito delle attribuzioni del Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE) – che restano ferme le competenze del CIPESS e a prevedere che la Commissione per lo studio e l’elaborazione di proposte per la transizione ecologica e per la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, di cui al comma 98 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160, è soppressa e i relativi compiti sono attribuiti al Comitato tecnico di supporto previsto dal provvedimento.
Identici emendamenti 4.27 e 4.24 (nuova formulazione) a firma di parlamentari
Viene esteso il Piano per la transizione ecologica alle politiche in tema di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Identici emendamenti 4.40 e 4.4 (nuova formulazione) a firma di parlamentari
Viene previsto che sulla proposta di piano per la transizione ecologica sia acquisito il parere della Conferenza unificata e oggetto di parere delle Commissioni parlamentari competenti per materia.
Emendamento 4.11(nuova formulazione) a firma di parlamentari
Viene previsto che dopo l’approvazione definitiva del piano per la transizione ecologica, il Presidente del Consiglio dei ministri o un Ministro da lui delegato trasmette alle Camere, entro il 31 maggio di ogni anno, una relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano.
Emendamento 4.9 a firma di parlamentari
Scheda emendamenti in Commissione
Il provvedimento istituisce il Ministero della transizione ecologica, che assume le competenze del Ministero dell’Ambiente, nonché quelle in materia di politica energetica dal Ministero dello sviluppo economico, tra le quali: definizione degli obiettivi e delle linee di politica energetica e mineraria nazionale; l’autorizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili; le politiche di contrasto ai cambiamenti climatici e per la finanza climatica e sostenibile e il risparmio ambientale anche attraverso tecnologie per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra; la pianificazione in materia di emissioni nel settore dei trasporti; la gestione, il riuso e il riciclo dei rifiuti e l’economia circolare.
In considerazione dell’istituzione del nuovo dicastero, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si istituisce il Comitato interministeriale per la transizione ecologica (CITE), con il compito di assicurare il coordinamento delle politiche nazionali per la transizione ecologica e la relativa programmazione. Il comitato approva, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, il Piano per la transizione ecologica.
Si stabilisce la ridenominazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Si istituisce, inoltre, il Ministero del turismo, con il compito di curare la programmazione, il coordinamento e la promozione delle politiche turistiche nazionali, i rapporti con le regioni e i progetti di sviluppo del settore turistico, le relazioni con l’UE e internazionali in materia di turismo. Allo stesso Ministero saranno trasferite le funzioni in materia di turismo esercitate dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, che assumerà quindi la nuova denominazione di Ministero della cultura.
Viene previsto altresì che il Ministro senza portafoglio per la transizione digitale, su delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, avrà il compito di promuovere, indirizzare e coordinare le materie dell’innovazione tecnologica, dell’attuazione dell’agenda digitale italiana ed europea, della strategia italiana per la banda ultra larga, della digitalizzazione delle P.A. e delle imprese, nonché della trasformazione, crescita e transizione digitale del Paese, in ambito pubblico e privato, dell’accesso ai servizi in rete, della connettività, delle infrastrutture digitali materiali e immateriali e della strategia nazionale dei dati pubblici. È infine istituito il Comitato interministeriale per la transizione digitale (CITD), con il compito di assicurare il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione delle iniziative di innovazione tecnologica e transizione digitale delle diverse pubbliche amministrazioni ordinariamente competenti.
Il decreto legge, in scadenza il 29 aprile, passa ora all’esame dell’Aula.
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