Si è svolta il 1° ottobre l’audizione ANCE in videoconferenza con la Commissione Ambiente del Senato sul testo unificato del Relatore adottato dalla Commissione sui provvedimenti in materia di rigenerazione urbana (DDL 29/S e abb).
Il Vicepresidente ANCE Edilizia e Territorio, Ing. Stefano Betti, ha evidenziato anzitutto che il Testo Unificato va nella direzione di inquadrare finalmente la rigenerazione urbana come un modello ordinario di sviluppo per le città, superando l’approccio finora perseguito mediante interventi di natura straordinaria collegati a specifici programmi statali, regionali o europei. Si tratta di un provvedimento atteso da lungo tempo che interviene dopo numerosi tentativi di rivedere il governo del territorio (negli ultimi 26 anni ci sono stati 76 proposte tra riforma urbanistica, disegni di legge sul consumo di suolo, rigenerazione urbana), nel quale la disciplina nazionale risale al 1942 e al 1968.
L’impianto complessivo del testo è sicuramente apprezzabile con particolare riferimento alla previsione sia di una specifica governance di supporto a un programma nazionale di rigenerazione urbana dotato di un canale di finanziamento unico e dedicato, sia per la previsione di una fiscalità immobiliare necessaria per incentivare anche gli interventi privati.
L’Ance condivide quindi le linee di intervento sulle quali si intende costruire il nuovo impianto normativo, ponendo le basi necessarie affinché si arrivi a superare l’attuale assenza di una disciplina efficace e ancorata a principi e indicazioni attuali.
In considerazione dell’importanza che questa normativa riveste per il nostro Paese, occorre tuttavia prestare molta attenzione a come essa sarà calata concretamente sui territori, al fine di scongiurare che iter complessi o comunque non supportati da procedure chiare e snelle, possano diventare un ostacolo piuttosto che un’agevolazione per l’attuazione degli interventi di rigenerazione urbana.
Per questo motivo si ritiene prioritario apportare dei miglioramenti a tutte le disposizioni che regolano il rapporto intercorrente tra Stato, Regioni e Enti locali con riferimento sia alla parte procedurale di rigenerazione degli immobili pubblici, sia agli interventi di natura privata. Nello stesso tempo è necessario garantire un sistema equilibrato e di sostenibilità economica per l’applicazione dei principi relativi al consumo del suolo e ai servizi ecosistemici.
In particolare, è necessario:
Accanto a tali priorità si ritiene comunque opportuno che siano maggiormente chiariti alcuni ulteriori aspetti tra cui:
In merito ai profili finanziari, l’Ance condivide la scelta di prevedere la costituzione di un Fondo unico pluriennale che possa supportare una progettualità di lungo periodo delle città ed evitare la frammentazione degli interventi e le inevitabili conseguenti inefficienze nella spesa.
Tuttavia, la dotazione, pari a 3.350 milioni di euro per il periodo 2024-2037, appare insufficiente e inadeguata rispetto alle destinazioni previste dalla stessa norma che comprendono, tra le altre, anche le spese per la ristrutturazione del patrimonio immobiliare pubblico e quelle per le misure di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici.
Sotto il profilo fiscale, il Testo Unificato prevede diversi incentivi. Si tratta di una serie di misure di favore a regime, ed in linea con quanto richiesto dall’Ance, applicabili agli immobili oggetto di interventi di rigenerazione urbana, che vanno dall’esclusione dall’imposizione patrimoniale comunale, alla riduzione delle imposte d’atto per i trasferimenti degli stessi immobili, dai bonus fiscali per l’efficientemento energetico e la sicurezza antisismica, fino alla possibilità, per gli acquirenti di abitazioni rigenerate, di poter recuperare il 50% dell’IVA pagata sulla compravendita.
Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, è sicuramente da apprezzare l’attenzione che le proposte di legge in esame riserva sia alla tematica della bonifica dei siti contaminati sia a quella più generale della gestione dei rifiuti. Tuttavia, manca una visione più complessiva e quindi strategica, orientata da un lato a promuovere effettivamente le attività di recupero e rinaturalizzazione del suolo e dall’altro a favorire la transizione all’economia circolare.
Per il dettaglio della posizione ANCE si veda il documento allegato consegnato agli atti della Commissione per la pubblicazione sul sito web.
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