Le “correzioni” al Codice appalti 36/2023 al centro del seminario Ance che si è svolto oggi presso la sede dell’Associazione Nazionale dei Costruttori. Un incontro a 360 gradi per esaminare nel dettaglio le principali novità dello schema di Dlgs che contiene le disposizioni integrative e correttive e che ha ridisegnato le regole di funzionamento degli appalti pubblici. Il decreto correttivo, accanto ad alcuni elementi che vanno nella direzione auspicata dall’associazione, continua però a presentare una serie di criticità, sottolineate nel suo intervento introduttivo, dal vicepresidente dell’Ance, Luigi Schiavo. Quattro, in particolare, i temi che suscitano le maggiori preoccupazioni: il meccanismo della revisione prezzi, quello delle tutele lavoristiche, quello sui subappalti e i profili della concorrenza. Per Carlo Deodato, segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, l’obiettivo del Governo resta quello di approvare il decreto correttivo entro la fine dell’anno. “Tutte le leggi, anche le migliori, necessitano di una correzione dopo la prima fase dell’attuazione”, ha spiegato, illustrando le linee principali del decreto.
Francesca Quadri, capo dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei ministri, dopo aver esaminato le novità relative all’equo compenso, si è soffermata sul quadro economico-finanziario dell’appalto e, in particolare, sul tema della revisione prezzi. “Forse oggi è un tema che “morde” un po’ meno rispetto ai tempi del picco dell’inflazione, sappiamo che non c’è un accordo sulle percentuali, ma è un aspetto che non può essere trascurato, soprattutto dal punto di vista finanziario. Vedremo l’iter delle commissioni parlamentari”.
E’ toccato, invece, a Elena Griglio, Capo ufficio legislativo Ministero Infrastrutture e Trasporti affrontare, tra gli altri, il tema della contrattazione collettiva. “Abbiamo cercato di fornire un supporto operativo alle stazioni appaltanti nell’applicazione della normativa e per valutare l’equipollenza soprattutto in termini di tutela dei lavoratori”, ha commentato Griglio. Per Massimo Sessa, presidente Consiglio superiore dei lavori pubblici, il problema della velocizzazione dei cantieri va affrontato anche con una nuova iniezione di professionisti e tecnici nella pubblica amministrazione. “Il premio di accelerazione – ha sottolineato Sessa – rappresenta un passo importante ma bisogna approfondire alcuni aspetti legati alla sua applicazione concreta”.
Paolo Grasso, capo Gabinetto del Vicepresidente del Consiglio dei ministri, ha affrontato, inoltre, il tema del collegio consultivo tecnico e sui requisiti di incompatibilità. “Il correttivo valorizza un istituto importante per l’esecuzione dei lavori dando certezze e stabilità, precisando anche il perimetro della sua attività”.
Giuseppe Fabrizio Maiellaro, Studio legale Ontier ha parlato, infine, della fase esecutiva del contratto e dei suoi momenti salienti.
“Tutte le criticità sollevate nel corso del seminario sono congrue rispetto ai principi generali del codice – ha commentato Federica Brancaccio, Presidente dell’Ance, concludendo i lavori del seminario – Mentre nel decreto correttivo ci sono contraddizioni che devono essere risolte. Bisogna intervenire sul tema della contrattazione collettiva, della concorrenza, sulla revisione prezzi e sulle spese generali senza scaricare i costi sulle imprese”.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Giorgio Santilli.
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