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Betti, ‘serve dare risposte ai dubbi, 5 profili da chiarire’ – La proroga dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere una polizza assicurativa contro i danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali, valutata “positivamente” dall’Ance così come “la previsione di una scadenza differenziata in base alla dimensione dell’impresa”, non deve “servire a deviare l’attenzione rispetto ai problemi generali della messa in sicurezza del Paese”, ma piuttosto “fornire un margine temporale più ampio per affrontare e risolvere le questioni rimaste irrisolte e dare risposta ai dubbi emersi sin dall’introduzione dell’obbligo”. Lo ha detto il vicepresidente dell’associazione nazionale dei costruttori, Stefano Betti, parlando in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera nell’ambito dell’esame del ddl di conversione del decreto 31 marzo 2025, n. 39, in materia di assicurazione dei rischi catastrofali. Betti ha ribadito che “l’assicurazione rappresenta uno strumento importante, ma non sostituisce la necessità impellente di un piano strutturale di interventi per la prevenzione e la messa in sicurezza del territorio”. Per quanto riguarda i profili applicativi da chiarire, secondo il vicepresidente dell’Ance questi sono “cinque”. “E’ necessario – ha detto – precisare che l’obbligo di stipulare la polizza ricade esclusivamente sui beni di proprietà dell’impresa” escludendo “quelli detenuti ad altro titolo (es. locazione); definire meglio i criteri di assicurabilità in caso di immobili che presentano delle difformità edilizie, operando una distinzione tra quelli che rientrano nei casi sanabili e quindi potenzialmente ammessi alla copertura obbligatoria; delimitare l’ambito di applicazione oggettivo, escludendo i cosiddetti ‘beni merce’; circoscrivere meglio la portata delle misure sanzionatorie”. Infine, ha concluso Betti, occorre “prevedere un sistema di mutualità tra le zone a più alto rischio e quelle meno rischiose, per evitare distorsioni troppo forti dal punto di vista della localizzazione delle attività economiche e in modo da creare un livellamento del premio verso un valore medio accessibile per tutti”.
Fonte Ansa
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