
C’è un pizzico di fantascienza in quegli umanoidi sospesi nel vuoto o che preparano cocktail maneggiando calici e bottiglie con mani metalliche. Ma anche tante applicazioni concrete e a portata di mano. Il viaggio nel mondo dell’inteligenza artificiale avviato da Fondamentale (l’unione di undici sigle insieme ad Ance che rappresenta i protagonisti del settore edile, imprese e sindacati dei lavoratori) all’Arsenale di Venezia, nel’ambito della Biennale di Architettura, si è chiuso oggi con l’ultimo dei cinque incontri di Construction Futures Research Lab, un progetto sviluppato in collaborazione con l’Osservatorio Ethos LUISS Business School. “Siamo ai giorni di chiusura della Biennale e di questa esperienza di “Fondamentale” qui a Venezia – spiega la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio – La sfida centrale per guardare al futuro del settore è utilizzare bene l’intelligenza artificiale e per farlo serve, da un lato, investire in ricerca, università e cultura e, dall’altro lato, guardare alle nuove tecnologie e ai problemi che abbiamo riguardo ai cambiamenti climatici, per adattarsi climaticamente attraverso la tecnologia e l’Intelligenza artificiale”. Progetti che hanno preso corpo e sostanza in quella sorta di “laboratorio” di progetti e di idee nato all’ombra della Biennale e che sono stati al centro dell’evento conclusivo al quale hanno partecipato, fra gli altri, Matteo Salvini, Vice Premier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Ministra dell’Università e della Ricerca Scientifica, Anna Maria Bernini oltre al Presidente della Biennale di Venezia, Pietrangelo Buttafuoco.
“L’Intelligenza artificiale in sè non è nè buona nè cattiva, è uno strumento e, in quanto tale, dipende da come viene usato”. Un tema rilanciato da Salvini “Con la realizzazione del Ponte sullo Stretto conto di mettere a terra almeno una parte che questa Biennale ha esposto e in futuro vorrei che fosse il resto della ricerca scientifica mondiale a venire in Italia per vedere che anche noi qualcosa, nel corso del tempo, siamo riusciti a fare”. Senza contare, ha aggiunto Salvini, le potenzialità offerte dall’Ia sul fronte della sicurezza delle nostre infrastrutture: “Fra ponti, viadotti e gallerie abbiamo ventimila siti da monitorare”.
Se c’è un dato che è emerso con nettezza durante il ciclo dei 5 incontri è l’interconnessione e la contaminazione fra i saperi. “Il genio sta proprio nel metterli insieme”, dice la ministra Bernini ricordando gli investimenti effettuati dal suo dicastero sul capitolo delle nuove tecnologie e creare quelle infrastrutture necessarie non solo per trattenere i talenti ma anche per attrarli dall’estero.
Insomma, le competenze e le tecnologie ci sono, ma serve cultura e volontà politica per utilizzarre al meglio quello che offre la scienza. “Aziende e sindacati – dice Federica Brancaccio sottolineando l’importanza della filiera “Fondamentale” – sono qui insieme perchè una delle priorità “è utilizzare quello che la scienza ci offre per ridurre i rischi sul lavoro. Ed è necessario il contributo che può arrivare dalle associazioni per evitare che la nuova tecnologia, in un sistema economico dove la spina dorsale è composta dalle Pmi, sia appannaggio di pochi”.
La prima parte dell’incontro, moderato da Daniele Pitteri e dal filosofo Sebastiano Mafettone, ha presentato una serie di applicazioni dell’intelligenza artificiale al restauro e allo studio del patrimonio. Filippo Calcerano, Ricercatore Senior Istituto Scienze del patrimonio culturale – CNR, ha illustrato la sperimentazione in corso nel parco del Colosseo, Massimiliano Lo Turco, Professore Ordinario di Disegno del Politecnico di Torino, quella nel Museo Egizio. Antonino Valenza, Professore ordinario di Scienza e Tecnologia dei materiali (Università di Palermo) ha messo in evidenza le opportunità, anche di mercato, offerte dallo studio dei nuovi materiali di origine naturale mentre Gian Marco Revel, Professore Ordinario di Misure Meccaniche, Università Politecnica delle Marche, ha spiegato nel dettaglio le quattro installazione del Constraction Futures Research Leb presentate alla Biennale.
Ricca di spunti anche la tavola rotonda su “Tecnologie, materiali, progettazione e manutenzione del patrimonio” alla quale hanno preso parte Mauro Franzolini, Segretario Generale Feneal UIL, Daniela Scaccia, Segretario Nazionale ANAEPA-Confartigianato Edilizia e Matteo Fabbri, Rappresentante CNA Costruzioni.
Nella seconda parte della giornata rifettori su un altro tema centrale nelle riflessioni del ciclo dei cinque incontri, quello delle “intelliGens” chiamate a guidare il cambiamento delle città e dei loro protagonisti. Luca Bussolino, Managing Partner and Head of Strategy and Innovation dello studio di Carlo Ratti, ha illustrato in che modo le tre “inteligenze” (Naturale, Artificiale e Colettiva) possono essere messe in campo per costruire città in grado di affrontare la sfida del cambiamento climatico insieme e non contro la natura. Anche per il rettore della Luiss Paolo Boccardelli, “la sfida è anche di formare intelligenze naturali in grado di utilizzare quella artificiale”. Ed è proprio sul valore centrale dell’uomo e sull’importanza del confronto, ha battuto il presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, sottolineando non solo il successo della Biennale dell’Architettura ma anche occasione per attivare quel confronto che è necessario per far crescere la cultura di una società.
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