
L’Aula della Camera ha approvato il 18 luglio scorso una mozione a firma dei Gruppi di maggioranza (n. 1-00168, approvata in un testo riformulato) sull’emergenza abitativa, che recepisce alcune istanze ANCE.
L’Atto di indirizzo impegna il Governo, tra l’altro:
-ad adottare, compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica e nel rispetto delle competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, iniziative finalizzate all’approvazione di un nuovo «piano casa» a livello nazionale, di medio-lungo termine, fondato anche sulla partnership pubblico-privata, sul coinvolgimento di enti previdenziali, di fondi e di investitori privati, per garantire a tutti non solo l’accesso ad un alloggio adeguato, sicuro e sostenibile, ma anche contesti urbani vivibili attraverso la realizzazione di programmi di rigenerazione urbana e di edilizia sociale e la valorizzazione del patrimonio di edilizia pubblica esistente;
-nell’ambito del «piano casa», compatibilmente con gli equilibri di finanza pubblica e nel rispetto delle competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome, a valorizzare le politiche verso la rigenerazione urbana, soprattutto di parti degradate del tessuto edilizio esistente, che riducano il consumo di nuovo suolo agricolo e che prevedano:
-ad adottare iniziative di competenza volte a rivedere le agevolazioni fiscali sulla casa e i bonus sul recupero edilizio e sull’efficienza energetica, riportando l’agevolazione maggiormente nell’alveo della necessità di ammodernamento, efficientamento e valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente, tenendo conto, parallelamente, della questione economica e selezionando i potenziali beneficiari, soprattutto potenziando gli interventi con una capacità di incidere profondamente sul patrimonio immobiliare esistente, come, ad esempio, il sisma-bonus acquisti integrato con l’efficienza energetica, che consente di agevolare la vendita di abitazioni soggette a una integrale ricostruzione e massimizzare il risultato in termini di risparmio di consumi, favorendo i nuclei familiari meno abbienti sulla scia di quanto già fatto con l’introduzione del quoziente familiare e calibrando le agevolazioni edilizie su chi ha più difficoltà economiche e non può accedere ad interventi spesso molto onerosi;
–a valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a prevedere contributi e incentivi diretti a contrastare fenomeni di crisi demografica e di declino infrastrutturale e dei servizi nei piccoli comuni e nei borghi situati nelle aree interne e montane del Paese, al fine di favorire il ripopolamento e allentare la pressione antropica sui grandi centri urbani;
-a valutare l’opportunità di adottare iniziative normative volte a prevedere l’introduzione in via stabile e strutturale del principio di neutralità dell’imposta di registro nella fase di produzione dei processi di rigenerazione urbana;
–a valutare l’opportunità di adottare iniziative normative volte a rendere strutturale la detrazione Irpef pari al 50 per cento dell’Iva pagata sull’acquisto di abitazioni in classe energetica elevata, al fine di agevolare l’accesso alla casa e di incentivare la realizzazione di edifici più performanti;
-ad adottare iniziative, per quanto di competenza, volte a favorire il rilascio degli immobili occupati abusivamente, al fine di potenziare il patrimonio immobiliare disponibile.
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