Si è svolta presso la Commissione Cultura della Camera dei Deputati l`audizione del Ministro per i Beni e le attività culturali sugli indirizzi generali della politica del Suo Dicastero.
Il Ministro, dopo aver preliminarmente evidenziato l` importanza dell`immenso patrimonio culturale del Paese e l`esigenza della sua tutela, rientrante, come previsto dallo stesso Codice dei Beni culturali e del paesaggio, nella competenza dello Stato, ha illustrato, tra le linee programmatiche delineate, aspetti di particolare interesse.
In particolare, ha mostrato l`intenzione di impegnarsi al fine di migliorare le capacità di spesa degli organi centrali e periferici dell`amministrazione per i beni e le attività culturali e di reperire maggiori risorse economiche, sia pubbliche che private, da investire nel settore.
Un aspetto del programma ritenuto fondamentale dal Ministro è quello di “mettere in pratica le norme che abbiamo a disposizione, evitando un`ulteriore inflazione normativa””, considerata la riformulazione della legislazione di settore nonchè le diverse riforme che negli ultimi tempi hanno interessato l`apparato pubblico.
Al riguardo, ha richiamato il Codice dei beni Culturali e del paesaggio di cui al D.Lgs. 42/04 il quale, ricorda l`On.le Bondi, “è stato inoltre elaborato con la preziosa collaborazione delle Regioni e delle Autonomie territoriali. Ne è derivato un ampio e condiviso apprezzamento da parte degli operatori del settore””. Lo stesso Codice concorre, altresì, all`attuazione della Costituzione nella parte in cui, tra i compiti della Repubblica si fa esplicito riferimento allo sviluppo della cultura e alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico. Al fine di dare piena attuazione alla nuova disciplina, il Ministro ha manifestato il proposito di costituire, presso il Ministero, un apposito tavolo di coordinamento, a cui partecipano le Regioni e gli Enti locali.
In relazione agli adempimenti di attuazione normativa, ha menzionato la L.14/06 di ratifica della Convenzione europea del paesaggio di Firenze del 2000.
Il Titolare del Dicastero ha, inoltre, sottolineato l`esigenza di raggiungere risultati concreti volti al restauro, al recupero, al miglioramento della fruizione pubblica del nostro patrimonio e di ideare progetti per la riqualificazione di aree, tra cui, in particolare, le periferie attraverso la riutilizzazione del rispettivo patrimonio immobiliare, pubblico e privato.
A tali fini, oltre al proposito di coinvolgere i privati non solo in termini economici con la previsione di agevolazioni fiscali, ma anche in termini di capacità ideativa, progettuale e gestionale, il Ministro ha manifestato l`intenzione di avviare una proficua collaborazione con le Regioni per la definizione di nuove regole d`uso del territorio, compatibili con la tutela paesaggistica, mediante l`inserimento di più specifici contenuti prescrittivi e tramite la predisposizione di nuovi piani paesaggistici.
Relativamente al territorio, l`On. Bondi ha chiarito che esso rappresenta un bene prezioso che richiede un utilizzo attento, misurato e prudente e che occorre recuperarne la bellezza anche attraverso la stipula di convenzioni con il Ministero della Difesa per gli interventi demolitori per iniziativa della soprintendenza ai sensi dell`art. 167 del Codice. Inoltre, al riguardo, ha precisato la necessaria connessione esistente tra la promozione del territorio e la valorizzazione dei beni culturali, nonchè l`esigenza, nel contempo, di sinergia con il turismo culturale per cui intende istituire un`apposita commissione di esperti in collaborazione con le maggiori associazioni operanti nel settore della cultura, tra cui l`Arcus s.p.a.
Un`ulteriore priorità evidenziata concerne l`attenzione della rete museale esistente rispetto alla quale viene ipotizzata l` istituzione di un`apposita Direzione generale con lo scopo di migliorare l`organizzazione e la fruizione dei musei.
Il Ministro ha fatto, altresì, riferimento ai restauratori dei beni culturali, quale categoria professionale rispetto alla quale intende disciplinare un corso a ciclo unico quinquennale, la cui prova di idoneità costituisca una verifica imparziale e rigorosa per tutelarne l`eccellenza professionale. In particolare, a proposito dei restauratori, il Ministro per i beni e le attività culturali ha evidenziato che la definizione dei relativi profili di competenza e dei percorsi formativi consentirà di dettagliare la qualificazione delle imprese nelle categorie degli appalti pubblici, come previsto dal Codice dei Contratti pubblici di cui al D.Lgs. 163/06 in quanto, secondo Bondi, “la disponibilità di operatori qualificati è il vero requisito che caratterizza questo settore””.