In relazione all`iter del disegno di legge recante “Delega al Governo per il riordino dei servizi pubblici locali”” (DDL 772/S) che vede impegnata la Commissione Affari Costituzionali del Senato ad esaminare un nuovo testo da ultimo riformulato dal Governo, l`Ance è tornata ad evidenziare, nelle apposite sedi istituzionali, la necessità di assicurare che i lavori che sono spesso connessi alla gestione dei servizi pubblici locali, siano realizzati nel pieno rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
L`Associazione ha, al riguardo, rilevato che si è molte volte assistito ad una degenerazione del fenomeno del cosiddetto “in house” cui la giurisprudenza comunitaria ha cercato di porre un argine. Infatti, soprattutto nel campo dei lavori pubblici, è stato registrato un utilizzo abnorme di affidamenti diretti volti ad eludere l`obbligo di bandire le gare, con conseguenti gravi distorsioni del mercato a discapito delle imprese di costruzioni.
A tale proposito, è stata evidenziata l`esigenza di chiarire, in via definitiva, l`obbligo per le società che gestiscono servizi pubblici, a prescindere dalle modalità di individuazione delle stesse, di affidare i lavori connessi alla gestione con le procedure ad evidenza pubblica, previste dal D.Lgs. 163/06 (Codice dei contratti pubblici).
Quanto rilevato dall`ANCE ha trovato sostanziale condivisione e sarà oggetto di attenta valutazione nell`ambito della discussione del disegno di legge.
Si veda precedente del 23 febbraio 2007.